Emergenza migranti, l’urlo del sindaco Di Muro a Pontida: «L’Europa unita è morta a Ventimiglia»

17 settembre 2023 | 15:23
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«Il tempo della diplomazia è finito, ci stanno invadendo, dobbiamo reagire con forza»

Pontida. «L’Europa di Schengen, l’Europa dei popoli, l’Europa unita è morta a Ventimiglia». Lo ha urlato dal palco di Pontida, comune in provincia di Bergamo, dove ogni anno si radunano i seguaci della Lega, il sindaco della città di confine Flavio Di Muro, che nel prendere la parola non ha potuto non menzionare l’emergenza migranti, che rischia di esplodere a Ventimiglia.

«Ciao Pontida, è vent’anni che sono in quel pratone, ho ricoperto anche incarichi importanti per la Lega, ma vi assicuro che parlare da questo palco, da sindaco della propria città, da sindaco di Ventimiglia, è un’emozione senza eguali», ha esordito Di Muro, che dopo il saluto iniziale si è subito addentrato nell’argomento “migranti”: «La mia città è bellissima: ha un mare splendido, panorami mozzafiato, è ricca di storia, ma qui sono costretto a portare l’urlo dei ventimigliesi, gente per bene, preoccupata di un’invasione imminente».

«E allora – ha aggiunto – Le immagini di Lampedusa non sono solo per Lampedusa, cui va la nostra vicinanza e il nostro applauso, vale per Ventimiglia, vale per le città di confine e, temo, per tutte le città italiane. Lo devo dire: rimpiango i tempi del nostro ministro Matteo Salvini quando gli sbarchi li bloccava, quando è andato, e lo è ancora, sotto processo, per aver difeso l’Italia e gli italiani».

«Ora il nostro governo ha lavorato, sta lavorando, a soluzioni diplomatiche – ha sottolineato il sindaco di Ventimiglia – Ha posto al centro dell’agenda europea il tema dell’immigrazione, ma di tutta risposta Francia e Germania hanno chiuso i confini. L’Europa di Schengen, l’Europa dei popoli, l’Europa unita è morta a Ventimiglia. E allora, forza Lega, forza centrodestra, forza governo: il tempo della diplomazia è finito, ci stanno invadendo, dobbiamo reagire con forza, con determinazione, prima che sia troppo tardi, prima di dover emigrare noi dalle nostre città divenute invivibili. Dobbiamo passare dall’accoglienza diffusa ai rimpatri di massa».

Dal palco di Pontida, Di Muro ha ricordato quanto fatto fino ad ora per cercare di rendere Ventimiglia più sicura: «E ci siamo noi sul fronte del caldo, noi sindaci, che facciamo quello che possiamo per garantire la sicurezza nei nostri comuni – ha detto -. Sono appena stato eletto, e sto facendo il possibile e anche l’impossibile. Ho montato palizzate, griglie, per impedire i bivacchi abusivi. Multiamo i negozi etnici, che vendono alcolici di notte, togliamo le birre per impedire le risse. Ho dovuto mettere le guardie armate al cimitero perché andavano a sputare sulle lapidi, a urinare sulle nostre tombe. Ma al cimitero, che è un luogo sacro, si entra solo per pregare i nostri cari: punto e basta».

«Mi hanno detto che sono razzista – ha concluso – Ma credo di interpretare a chiare lettere il mandato che mi hanno conferito i miei elettori, come i colleghi qui sindaci, e quindi non arretrerò e non arretreremo di un millimetro per difendere la sicurezza nelle nostre città.
Vi ringrazio perché mi aspettano giorni e settimane intense e la vostra energia, il vostro entusiasmo, la fiducia dei miei cittadini mi danno la forza per affrontare il prossimo futuro».