Bordighera. «La bozza della perizia è arrivata ieri sera tardi da parte del Ctu incaricato dal tribunale di Imperia per l’accertamento tecnico preventivo richiesto dalla società Amarea. L’ho letta velocemente, questa bozza, che sarà comunque oggetto di osservazioni da parte di tutti i tecnici incaricati, quindi è un po’ prematuro parlarne». Lo ha dichiarato in consiglio comunale l’architetto Roberto Ravera, responsabile del settore tecnico del Comune di Bordighera.
L’architetto è stato invitato dal sindaco Vittorio Ingenito a chiarire alcuni dettagli della perizia, pubblicati nel pomeriggio dalla stampa online. «Ho dato una prima lettura, che devo approfondire – ha ammesso Ravera -. Il Ctu è stato affiancato da un tecnico specializzato, l’ingegnere Pasquale Contestabile (professore dell’università di Napoli, ndr), che ha fatto studio molto approfondito, tanto che in certi passaggi mi risulta anche difficile comprenderlo».
«Da questa prima lettura – ha spiegato Ravera – Mi sembra che si arrivi a conclusioni piuttosto confortanti per il Comune. In realtà, l’ultima relazione del Ctu addirittura ipotizzava la demolizione della rotonda. Contestabile, invece, ha analizzato bene la questione e cosa potrebbe succedere in caso di mareggiate, provenienti sia da levante che da ponente. Per quanto riguarda le prime, ha rilevato che la situazione non è peggiorata rispetto a quella che c’era con il precedente manufatto, ma che ci potrebbero essere delle tracimazioni verso la spiaggia che potrebbero allagare i locali “cabine”. Ha ipotizzato dunque una soluzione con un muretto e una griglia di protezione e suggerito di sostituire il serramento esistente con un serramento anti-allagamento».
Per quanto riguarda la parte di ponente, invece, il tecnico ha rilevato che, «in caso di eventi meteo-marini molto consistenti, l’onda, se andrà a sbattere contro il muro del lungomare potrebbe percorrere il percorso pedonale che conduce ai locali sotto la rotonda e portare a un allagamento di questi locali, quindi ha previsto di realizzare una sorta di canaletta che condurrebbe queste acque verso il molo di Sant’Ampelio. Un’opera, con sopra una griglia, che risolverebbe questo problema».
« Da una prima lettura di questo elaborato sono stato piuttosto confortato – ha concluso Ravera -. In realtà sono opere molto diverse dal dover demolire una piazza pubblica per rialzare il pavimento di un ristorante».
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