Le dichiarazioni

Bordighera, il gruppo Bassi Sindaco aderisce alla passeggiata di protesta: «Ecco perché siamo contrari al progetto»

L'appuntamento è fissato per le 16,30 di domani, sabato 30 settembre, presso il chiosco della musica

Massimiliano bassi passeggiata

Bordighera. «Come gruppo “Bassi Sindaco” parteciperemo a questo evento perché a noi questo progetto, che va a stravolgere quella che era la storia e la particolarità del lungomare Argentina, non piace e non è mai piaciuto. E la prova è data dal fatto che, quando è stato portato in consiglio comunale nella precedente amministrazione, sempre guidata dal sindaco Ingenito, e che ci vedeva all’opposizione nel gruppo “Semplicemente Bordighera” con il consigliere Giuseppe Trucchi, avevamo votato contro. Per questo sabato parteciperemo all’iniziativa, consapevoli però che ormai si potrà fare ben poco, visto che l’amministrazione ha già scelto, ha deciso, senza voler ascoltare nessuno».

A dichiararlo è il consigliere di minoranza Massimiliano Bassi, che annuncia così la partecipazione del suo gruppo, “Bassi Sindaco“, alla passeggiata di protesta organizzata da un gruppo di cittadini per manifestare la contrarietà al progetto di riqualificazione del lungomare Argentina fortemente voluto dall’amministrazione Ingenito. L’appuntamento è fissato per le 16,30 di domani, sabato 30 settembre, presso il chiosco della musica.

Una presenza, quella del gruppo legato all’ex candidato sindaco e attuale consigliere, che, sottolinea lo stesso Bassi, «non vuole essere una forma di opposizione all’amministrazione comunale, ma ha l’obiettivo di far sentire la voce dei tanti cittadini che si sono rivolti a noi e al consigliere Trucchi preoccupati per il futuro di uno dei luoghi più cari ai bordigotti».

A non convincere il gruppo Bassi, che già in passato ha più volte dichiarato di preferire un concorso di idee per la scelta di un progetto così importante per Bordighera, sono diversi aspetti di quanto previsto dall’opera. La scelta di disporre un filare di palme lato mare, ne è un esempio. Ma non è l’unica “pecca”: secondo Bassi, infatti, è impensabile «lasciare la conduttura dell’acquedotto del Roja, che ha più di 42 anni, sotto la nuova passeggiata, perché rischia di esplodere e, di conseguenza, causare un danno ingente».

C’è poi il problema delle mareggiate. «Nei cinque anni della precedente amministrazione non è mai stato fatto un ripascimento, così importante per proteggere il muro del nostro lungomare – spiega il consigliere Bassi -. C’erano dei finanziamenti, non sappiamo se sono riusciti a ottenerli e, se li hanno ottenuti, quando potranno partire le gare ma, in ogni caso, quello era un lavoro che, a nostro avviso, andava fatto sicuramente prima di iniziare i lavori di riqualificazione della passeggiata».

E ancora: «Non ci piacciono le sedute in cemento che andranno a invadere la passeggiata dove, tra l’altro, non ci sarà una zona all’ombra dove ristorarsi. Non ci piace la pavimentazione prevista dal capitolato, costituta da autobloccanti posati sul sedime preesistente. Ne abbiamo una dimostrazione in piazza della stazione, dove a causa del passaggio dei veicoli, si sono già formati avvallamenti».

Pista ciclabile. «Per realizzare la ciclabile – spiega Bassi – Verranno tolte tutte le piante di pitosforo e le “palmette nane” (Chamaerops humilis) che ad oggi costituiscono una preziosa area verde a ridosso della ferrovia, contribuendo a creare quella zona d’ombra dove anziani e famiglie con bimbi piccoli trovano refrigerio in estate». Sempre per consentire la realizzazione della ciclabile, così come previsto nel progetto della “ciclovia Tirrenica”, dovrà essere spostata un’attività storica, quale è il bar Atù.
A detta del gruppo Bassi, che si definisce comunque favorevole alla realizzazione di ciclovie, «sarebbe stato più importante un braccio di ferro con il governo, che ha tra l’altro il ministro Matteo Salvini (leghista, e quindi politicamente vicino all’amministrazione, ndr) alle Infrastrutture per cercare di farsi finanziare lo spostamento a monte degli 8 chilometri di ferrovia ancora sulla costa. In questo modo, la ciclabile sarebbe stata realizzata lungo l’attuale sedime ferroviario e collegata direttamente a quella di Ospedaletti. Certo, per l’opera conclusa si sarebbero dovuti attendere magari anche dieci anni, ma non avrebbe distrutto i giardini del nostro lungomare».

Viabilità. «Come già detto dal consigliere Alessandro Albanese in consiglio comunale, l’ideale sarebbe pedonalizzare tutto il lungomare. In questo momento forse non è possibile farlo: allora si sarebbe potuto prendere in considerazione un senso unico da via Noaro fino al grigliatore del depuratore – spiega sempre Massimiliano bassi -. In questo modo non avremmo perso tutti i parcheggi che, con il doppio senso in quel tratto di passeggiata, almeno per il 50 percento verranno cancellati».

 

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