Il caso

Sanremo, detenuto appicca fuoco in cella, evacuato il piano

È successo ieri pomeriggio, salvati 13 detenuti. Uil: due poliziotti feriti intossicati

polizia penitenziaria

Sanremo. «È successo ieri pomeriggio , un detenuto di origini magrebine , ristretto nel reparto Ex Art. 32 R.E. ( reparto riservato ai detenuti violenti ) , ha improvvisamente dato fuoco alla cella ( materasso – lenzuola ), sprigionando una nube tossica immensa – a darne notizia è Fabio Pagani, Segretario Regionale UIL PA PP – la Polizia penitenziaria immediatamente intervenuta , ha messo in salvo ben 13 detenuti , evacuando il piano detentivo».

«Due poliziotti, durante le operazioni, sono rimasti feriti/intossicati e trasportati al nosocomio cittadino – possiamo dire aggiunge il sindacalista della UIL – che ieri la professionalità della Polizia penitenziaria, si è superata , evitando il peggio senza conseguenze per le persone detenute , mettendo invece in serio rischio la propria vita ( 2 Poliziotti feriti )». È quanto riferisce Fabio Pagani, Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria, che torna a manifestare crescente preoccupazione per il clima di tensione che si avverte negli istituti penitenziari.

«La situazione complessiva nelle carceri è drammatica e di natura emergenziale e quello dei ristretti affetti da patologie psichiche e psichiatriche è un ulteriore problema nei problemi. Queste persone, che dovrebbero essere adeguatamente curate, sono spesso abbandonate a sé stesse e alla Polizia penitenziaria che, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, fa ciò che può, pur non avendo né competenze specifiche né mezzi, tanto che spessissimo è fatta oggetto di aggressioni fisiche proprio da questi detenuti, che peraltro non sono imputabili, e che arrivano anche a tentare, talvolta riuscendovi, il suicidio e addirittura omicidi. Reclusi che, a loro volta, non di rado vengono trasferiti da un carcere all’altro, come fossero un pacco postale, solo nel vano tentativo di alleviare le tensioni e le incompatibilità che si ingenerano» spiega il Segretario della UILPA PP.

«In attesa di poter esaminare il decreto del ministro Schillaci istitutivo del tavolo di lavoro, auspichiamo pertanto che si faccia presto e che si trovino soluzioni normative e organizzative efficaci rispetto alle quali siamo anche pronti a offrire il nostro contributo di conoscenze e propositivo. Finché il medico studia il malato muore, recita un adagio popolare. In carcere, nostro malgrado, questa non è solo una metafora» conclude Pagani.

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