L'inchiesta

Sanità, tutti i dati dei migranti presi in carico da Asl1: «Cure primarie gratuite e garantite a tutti»

Numeri che smentiscono le dichiarazioni contenute in un recente report di Medici Senza Frontiere

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Ventimiglia. Nel 2022 sono stati 314 i migranti irregolari curati negli ospedali dell’Asl1 Imperiese. Centoquaranta quelli che si sono recati al pronto soccorso, o sono stati ricoverati, dall’inizio del 2023 fino al 7 agosto scorso. Sono i dati dell’azienda sanitaria locale che smentiscono quanto emerso nel report recentemente pubblicato da Medici Senza Frontiere (Msf) e dedicato alla situazione dei migranti a Ventimiglia.

Suddividendo le persone curate per accessi al pronto soccorso e ricoveri veri e propri, si scopre che l’anno scorso su 314 accessi totali, 296 hanno ricevuto medicazioni e cure in pronto soccorso, dove sono quasi sempre giunti in codice bianco o verde di lieve gravità, mentre 18 sono stati ricoverati nei vari reparti ospedalieri. Nel 2023, invece, sono 129 i migranti che hanno ricevuto cure in pronto soccorso, e 11 quelli ricoverati.

Tra i paesi di provenienza maggiormente rappresentati c’è la Somalia, con 74 accessi totali dal gennaio 2022 ad oggi. Seguono Guinea (64); Costa d’Avorio (59); Sudan (50); Iraq (48); Afganistan (46); Libia (34); Eritrea (32); Mali (31); Etiopia (14); Ciad (2).

Dati, questi, che non sembrano essere stati presi in considerazione nel report di Msf, che proprio al capitolo “cure” dedica un ampio paragrafo del suo report. «Per coloro che vengono respinti al confine francese e per le persone che transitano a Ventimiglia, l’accesso ai servizi di base è estremamente limitato», si legge. E ancora: «L’accesso all’assistenza sanitaria per le persone in transito a Ventimiglia pone sfide significative. Per coloro che intendono proseguire il loro viaggio verso altri paesi europei, e che quindi non presentano subito la domanda di asilo o non possono aspettare che venga registrata, l’accesso all’assistenza sanitaria continua a essere ostacolato da barriere burocratiche e amministrative come la mancanza di informazioni adeguate, di personale medico non efficacemente formato per assistere la complessità dei bisogni di cui questa popolazione è portatrice e di mediazione interculturale».

Secondo Msf, l’unica struttura che cura gratuitamente i migranti a Ventimiglia è la Caritas «dove medici e infermieri volontari curano i più bisognosi», scrive l’associazione: «L’hub Caritas è l’unica struttura sanitaria fissa che offre assistenza primaria gratuita a tutti i migranti – scrive Msf -. Tuttavia, le cure mediche specialistiche e la diagnostica vengono fornite esclusivamente presso locali, che, prima di fornire cure specialistiche, richiedono una tessera sanitaria per coloro che hanno un permesso di soggiorno o un codice Stranieri Temporaneamente Presenti (STP) per i migranti privi di documenti. Considerato che sul territorio della Liguria non esistono uffici dedicati al rilascio dei codici STP, spetta agli ospedali e alle strutture ambulatoriali fornire il codice STP al momento dell‘accesso al servizio. Purtroppo, il personale sanitario non è sempre sufficientemente formato sugli obblighi di legge relativi all’accesso all’assistenza sanitaria per i migranti privi di documenti. Di conseguenza, ci sono incongruenze nell’applicazione della legge e i servizi di cura possono essere erogati diversamente a seconda delle singole strutture o del personale. Ad esempio, mentre il consultorio di Ventimiglia ha rilasciato codici STP a tutti i pazienti segnalati da Msf, alcuni di essi hanno incontrato difficoltà nelle strutture ospedaliere locali».

Il chiarimento di Asl1. «Il codice STP – replica l’Asl – Non viene fornito dagli ospedali, ma dal distretto socio sanitario, ad esempio da quello di Ventimiglia e viene rilasciato in caso di urgenza e emergenza oppure se gli stranieri hanno bisogno di prestazioni a tutela della salute collettiva (es. vaccinazioni) o infanzia e gravidanza. Ai cittadini stranieri non comunitari “irregolari” sono assicurate dalle strutture pubbliche e private accreditate le prestazioni sanitarie ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva». Tra queste prestazioni, ad esempio, vi è la tutela delle donne in gravidanza e delle neo-mamme e la tutela della salute del minore.

Solo a Ventimiglia, nel 2022 l’Asl1 ha preso in carico 92 tra minori e donne incinta; 67 da gennaio all’inizio di agosto di quest’anno. Ci sono poi i dati delle vaccinazioni: dall’antitetanica al Covid-19. Nel 2022 nel distretto di Ventimiglia ne sono state fatte 178 (numero che comprende anche i profughi ucraini in fuga dalla guerra), 23 le vaccinazioni nel 2023.

E’ anche vero che, nonostante l’Italia garantisca a tutti, senza alcuna differenza tra cittadini o meno, l’accesso completamente gratuito alle cure di emergenza, per poter ricevere prestazioni ambulatoriali è necessario avere un codice fiscale oppure, come ricorda anche Medici Senza Frontiere, un codice STP: sta quindi agli stranieri recarsi nel distretto socio sanitario in cui si trovano per procurarsi il documento che consentirà loro, senza alcuna discriminazione, di ricevere prestazioni specialistiche a carico dell’azienda sanitaria locale.

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