Rinasce la villa devastata dei Pellegrino: ospiterà il campo di Libera. Il 27 agosto visite guidate e conferenza
La proprietà, sulle alture di Bordighera, era stata vandalizzata subito dopo la confisca
Bordighera. Fiat lux. Nell’ex villa di proprietà della famiglia Pellegrino, in via Cornice dei Due Golfi, sulle alture di Montenero, sono tornate luce e acqua. Il lavoro certosino dei volontari ha riportato la corrente elettrica e il servizio idrico all’interno dell’abitazione, che lo scorso 24 marzo, prefetto, sindaco, forze dell’ordine e associazioni avevano trovato devastato: vandalizzato (da ignoti) subito dopo la confisca della proprietà alla famiglia ‘ndranghetista, di cui fanno parte Maurizio Pellegrino (condannato in Cassazione a dieci anni di carcere), e i fratelli Giovanni (dieci anni e sei mesi) e Roberto (otto anni e quattro mesi). Sempre per quanto riguarda la locale della ‘Ndrangheta radicata a Bordighera, è stato condannato in via definitiva a otto anni e quattro mesi anche Antonino Barilaro.
La volontà di ricostruire per il sociale è stata più forte di quella di distruggere l’immobile pur di non consegnarlo allo Stato. Lo spiega Maura Orengo, referente Libera per il Ponente ligure: «Abbiamo detto: questo campo deve essere aperto comunque. Piuttosto prendiamo dei bagni chimici, ma dobbiamo aprire perché lo scopo di questa attività e di effettuare un’iniziativa pubblica, il prossimo 27 agosto, dalle 16, con i ragazzi del campo di Libera che organizzeranno una visita guidata a tutti i beni confiscati alla famiglia Pellegrino». Obiettivo dell’open day è quello di mostrare «le violenze esercitate da questa famiglia sui beni che erano stati i loro e con l’idea del tipo “ti distruggo piuttosto che darti ad altri, soprattutto allo Stato”.
Con i lavori effettuati e l’apertura della villa all’associazione Libera dimostrerà «come le mafie si erano radicate nel nostro Ponente e come sia importante un’operazione di prevenzione, di attenzione, di formazione, di informazione e di impegno di tutti per non lasciare minimo spazio all’illegalità».
Il percorso di visita è atteso dalle 16 alle 17, pi inizieranno gli incontri istituzionali. «Ci ha garantito la sua presenza il procuratore Giancarlo Caselli presidente onorario di Libera, con la moglie Laura Romeo – aggiunge Maura Orengo -. Ci sarà Jole Garuti tra i fondatori dell’associazione Libera e Michele Gagliardo, rappresentante nazionale di Libera formazione. Con lui parleremo su come allestire al meglio questo percorso dedicato alla sottocultura mafiosa, che proporremo agli studenti delle scuole che verranno e ai volontari dei campi che speriamo di poter continuare a fare l’anno prossimo».
Il compito di accendere simbolicamente la luce e aprire l’acqua è toccato al sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito: «E’ un passaggio importante per poter ridare questa proprietà per un utilizzo sociale – ha dichiarato -. In queste settimane l’amministrazione comunale, la Prefettura, Spes, Libera, l’Agenzia nazionale dei beni confiscati hanno lavorato in sinergia per raggiungere questo risultato. L’amministrazione comunale si è attivata immediatamente per riallacciare la corrente elettrica e l’acqua. Dobbiamo ringraziare tutti i volontari che hanno lavorato per fare in modo di superare queste difficoltà. E’ stato un lavoro importante che è stato portato avanti, che ci sarà anche nei prossimi giorni, per arrivare alla fine di agosto per questo evento di rilievo».
Il compito di ristrutturare internamente gli edifici è stato assegnato architetto Natalia Ardoino (MeWe Abitare Collaborativo): «Un compito difficile e contemporaneamente molto energizzante – dichiara -. Sono rappresentante e socio fondatore di MeWe Abitare Collaborativo: siamo un’impresa sociale e ci occupiamo di riuso di spazi dismessi per metterli a disposizione del terzo settore. Qui la devastazione era estrema, l’impianto elettrico era tutto tagliato dalla terra, tutto cortocircuitato. L’impianto idraulico non si riusciva a capire da dove arrivasse l’acqua, poi abbiamo scoperto che i tubi erano stati girati nelle muratore, per cui quando davi acqua usciva dalle murature. Per cui è stato fatto tutto perché fosse difficile riprendere in mano la casa. Però abbiamo amici elettricisti ed idraulici estremamente ostinati ed estremamente portatori di giustizia e quindi con la loro professionalità hanno aperto un varco nella luce e nell’acqua. Fondamentali anche i tecnici del comune di Bordighera, che si sono impegnati a riallacciare l’immobile».
Libera ha voluto ringraziare soprattutto l’Arma dei Carabinieri, per la presenza constante dei militari «che ci hanno costantemente accompagnato e supportato anche nell’essere incentivanti rispetto a questa operazione di riutilizzo».