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Migranti a Ventimiglia, il prefetto scrive a Rfi per l’ex Ferrotel. Vertice in Comune con le forze dell’ordine

26 agosto 2023 | 17:38
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Migranti a Ventimiglia, il prefetto scrive a Rfi per l’ex Ferrotel. Vertice in Comune con le forze dell’ordine

Il Pad nei pressi della Caritas aprirà il 30 agosto. Seicento i migranti respinti ogni giorno dai francesi

Ventimiglia. Il prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, ha scritto alla direzione gestione patrimonio di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) chiedendo che venga messo a disposizione l’ex Ferrotel, in piazza Cesare Battisti, per realizzare un secondo Pad (Punto di accoglienza diffusa) e dare accoglienza ai richiedenti asilo.

E’ quanto emerso nel corso di un vertice che si è svolto in Comune dalle 14 alle 16,30 del pomeriggio alla presenza, oltre che del rappresentante del Ministero dell’Interno sul territorio imperiese, delle massime autorità provinciali delle forze dell’ordine (il questore Giuseppe Felice Peritore, il colonnello Marco Morganti, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri e il colonnello Omar Salvini, comandante provinciale della Guardia di Finanza), del sindaco Flavio Di Muro, del presidente del consiglio comunale Roberto Nazzari e e dei rappresentati delle associazioni assistenziali che si occupano dei migranti a Ventimiglia.

Nella missiva inviata da Romeo ai vertici di Rfi, viene spiegata dettagliatamente la situazione creatasi a Ventimiglia da quando, nel 2015, la Francia ha chiuso le frontiere, portando la città di confine italiana a vivere una problematica dell’immigrazione che riveste carattere di emergenza, considerato che in città circolano, in media, 600 migranti ogni giorno respinti dalle autorità d’oltralpe. Inoltre, si stima in circa tremila il numero di stranieri in transito ogni mese, per via dell’incremento degli sbarchi.

Una situazione, questa, che dal suo insediamento a Imperia il prefetto sta cercando di risolvere con ogni provvedimento possibile, dalla richiesta di maggiori contingenti di forze dell’ordine da dislocare a Ventimiglia all’attivazione di Pad, in modo da privilegiare anche gli aspetti di carattere umanitario e di assistenza, specie a donne, bambini e soggetti vulnerabili, andando però incontro anche a quelle che sono le esigenze della cittadinanza, costretta a convivere con l’emergenza migranti.

«Abbiamo elaborato una pianificazione delle possibilità concrete e reali, che secondo i dettami di legge si possono attuare a Ventimiglia in vista della stagione autunnale e invernale – ha affermato il sindaco Flavio Di Muro al termine dell’incontro – Perché il problema dei bivacchi, che è centrale, deve essere gestito in maniera diversa rispetto all’estate, quando, purtroppo o per fortuna, i migranti cosiddetti regolari o irregolari trovano accampamenti più o meno all’aria aperta in varie zone della città: nel centro, in stazione, sul greto del fiume Roya, nelle parti non recintate, ma soprattutto sulle spiagge dove c’è la possibilità di dormire e utilizzare le docce a uso pubblico». «In inverno questo non succede – ha aggiunto – E la preoccupazione di tutti i soggetti istituzionali è di affrontare la stagione con i numeri che sono in crescita. Bisogna, dunque, pensare a nuove modalità per evitare che ci siano migranti che vanno a sfondare le porte dei palazzi per trovare un posto dove dormire, un rifugio dentro i condomini dei ventimigliesi».

«Sono disponibile ad approfondire tutte le soluzioni che si possono proporre – ha dichiarato il primo cittadino – Il 30 agosto aprirà il primo Pad gestito da Caritas a cui ho chiesto, considerato l’investimento di soldi pubblici, che ci sia un cancello chiuso. Inoltre, stiamo normando una gestione della nettezza urbana in quell’area, perché non ci può essere un bivacco clandestino in una struttura che a breve otterrà un finanziamento pubblico per accogliere donne, bambini e soggetti vulnerabili. E’ vero che sono pochi posti, ma corrispondono al censimento di queste persone».

Sulla proposta avanzata dal prefetto Romeo, Di Muro ha dichiarato: «L’ex Ferrotel, palazzo una volta adibito ad albergo per i ferrovieri, che da qualche anno è chiuso, è collocato in un’area prossima alla stazione, dove arriva il novanta per cento dei migranti. Se parliamo di una modalità di gestione ordinata, che permette di limitare i bivacchi, le aggressioni e le occupazioni abusive delle case dei ventimigliesi, è un’ipotesi da approfondire con interesse. Sui migranti irregolari che non vogliono farsi identificare sono fiducioso del nuovo decreto del governo, che ha già annunciato di voler affrontare nel mese di settembre, e sono pronto ad avanzare proposte concrete, perché queste persone vanno in qualche modo allontanate dalla città».

Nel frattempo, dal punto di vista della sicurezza in città sono diversi i provvedimenti presi su input del prefetto. A cominciare dall’incremento delle forze di polizia e dai servizi interforze che vedono impegnate tutte le forze dell’ordine nel contrastare l’immigrazione clandestina e che, da qualche tempo, si svolgono ormai con cadenza settimanale. «Con il prefetto ci sentiamo quotidianamente – ha detto il sindaco – Ci sono riunioni a cadenza settimanale del comitato ordine pubblico e sicurezza». Di Muro, per quanto concerne le sue competenze, dal giorno del suo insediamento ha già compiuto diversi passi per garantire tranquillità ai suoi concittadini: affidando, ad esempio, alle guardie giurate l’incarico di vigilare l’ingresso del cimitero per evitare bivacchi o utilizzo improprio dei bagni all’interno del luogo sacro.