Entroterra, dopo vent’anni grazie ai giovani del paese rinasce la Pro Loco di Villa Guardia
Circa una trentina i soci che così continuano le tradizioni del paese
Villa Guardia (Pontedassio). Storie di amicizia, sia quelle di una vita che quelle nate sui banchi di scuola, voler fare qualcosa per il proprio paese, continuare a tramandare le tradizioni, l’unità che solo i paesi dell’entroterra conoscono. Questi gli ingredienti alla base per la rinascita della Pro Loco di Villa Guardia, frazione del Comune di Pontedassio che, dopo vent’anni, ritorna in auge grazie ai giovani del paese. La prima uscita ufficiale all’expo di Chiusavecchia, dove hanno scoperto che l’unione fa la forza nonostante si siano organizzati in pochi giorni. Complice la collaborazione della Pro Bestagno che ha dato una marcia in più ai ragazzi di Villa Guardia per portare avanti il desiderio di comunità. Non sono servite né parole né accordi, solo l’amore per la propria terra. In totale sono una trentina i soci che si sono dati da fare realizzando una festa di paese lo scorso fine settimana che è andato oltre le aspettative.
«Più che altro è un gruppo di giovani che cresce insieme da quando siamo nati- spiega Rubens Calzia presidente della Pro Loco di Villa Guardia- e quindi abbiamo vissuto la vecchia sagra che c’era a Villa Guardia e c’era questa mancanza di avere un qualcosa che ci caratterizzasse, di farci trasportare come quando eravamo bambini. Facendo delle riunioni da noi ragazzi è scaturita la volontà di andare oltre di cercare di creare un direttivo e così una piccola Pro loco».
«La pro Bestagno ci ha dato una mano enorme- prosegue Calzia- forse senza di loro non avremmo fatto nulla e con Giacomo che è presidente della Pro Bestagno, siamo andati a scuola insieme, era un mio compagno di classe e ci conosciamo da sempre. Più che una collaborazione è stata una cosa automatica che è venuta da sé, non c’è stata una richiesta da parte nostra né un proporsi da parte loro, si è andati d’accordo dall’inizio e le cose sono venute da sé. La prima ufficiale è stata l’Expo di Chiusavecchia, la più difficile per il fattore tempo perché era tre giorni, noi disorganizzati perché abbiamo lo abbiamo saputo quindici giorni prima e abbiamo dovuto preparare tutto e siamo andati là allo sbaraglio ma grazie all’aiuto di Paola Savella, della Pro Bestagno siamo riusciti e ne siamo usciti contenti nel complesso e con un’altra consapevolezza perché abbiamo visto che potevamo lavorare tutti assieme, divertendoci e stando bene insieme».
Fare comunità questo il desiderio dei soci della Pro Loco e mantenere vive le tradizioni con cui sono cresciuti. «L’idea è di rimanere una piccola Pro Loco di non strafare, non fare cose enormi, di fare piccole feste. Al momento c’è l’idea, forse, di fare una piccola festa a settembre, con un po’ di ristorazione e musica giusto per far vivere il paese. Come soci della Pro Loco siamo una trentina di persone che non ci aspettavamo tutta questa partecipazione, la nostra paura più grossa era quella di essere dieci o quindici persone tra familiari e direttivo, invece quando abbiamo chiesto aiuto delle altre persone sono stati tutti disponibili e hanno messo il massimo impegno. Le tradizioni vanno tutte scomparendo perché le persone del posto sono pochissime. Il bello delle Pro Loco, se sono costruite dalle persone del posto, che ci tengono al territorio, è quella di passare il testimone, di far conoscere le tradizioni di quel paese a persone nuove che sono venute ad abitare da poco. A Villa Guardia la festa storica era la sagra delle rane e ogni tanto ci chiedono come mai non viene più fatta e questo da chi veniva anni fa, per i nuovi è una cosa strana per un paesino così piccolo facesse un piatto come le rane».
Tante sarebbero le idee e iniziative se non ci fosse la burocrazia di mezzo che è una delle difficoltà per le pro loco dei piccoli paese che assieme ai costi, a volte, può smorzare l’entusiasmo di creare eventi ed iniziative. «La difficoltà più grande per una Pro Loco di paese è la burocrazia e i costi che ti mette davanti. A livello organizzativo se c’è la volontà si riesce, l’unica grossa difficoltà sono appunto i costi e la burocrazia che c’è per fare un evento. Gli aspetti positivi- conclude- sono tantissimi perché un paesino come il nostro che siamo pochissime persone, quando fa una festa si sentono tutti molto uniti».