Elly Schlein a Camporosso, «sull’immigrazione il governo Meloni ha fallito»
Il segretario nazionale del Partito Democratico ospite della festa dell’Unità a Bigauda
Camporosso. Una serata densa di dibattito politico e di riflessione oggi a Bigauda di Camporosso, dove la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schein ha partecipato alla Festa dell’Unità. L’evento ha visto la presenza di importanti esponenti del partito, tra cui il segretario provinciale Cristian Quesada, l’europarlamentare Brando Benifei, il consigliere regionale Enrico Ioculano e il sindaco di Camporosso Davide Gibelli.
La segretaria Schein è stata calorosamente accolta da circa 300 persone (secondo le forze dell’ordine), le quali l’hanno salutata con un lungo applauso. Durante il suo discorso, Schein ha affrontato una serie di temi di rilevanza nazionale, dalla sanità al lavoro (vedi video), ma ha posto particolare enfasi sull’emergenza migranti, una questione sentita in modo profondo a Ventimiglia e nei territori limitrofi. La segretaria ha denunciato le inadempienze del governo attuale nel gestire l’accoglienza dei migranti, specificando che alcune persone coinvolte nell’attuale Esecutivo hanno alimentato un dibattito tossico sull’immigrazione per anni.
«Ora che sono al governo, non sono in grado di gestire e affiancare i sindaci e i territori nella gestione dell’accoglienza», – ha dichiarato Schein -. «Si sente la necessità di risorse adeguate e strutture per affrontare l’emergenza migranti, in particolare per i minori non accompagnati». La segretaria ha anche sottolineato come alcuni partiti del centrodestra abbiano fatto propaganda basata sull’odio e l’intolleranza nei confronti degli immigrati per anni, poi mostrandosi silenziosi quando si tratta di affrontare la responsabilità condivisa nell’accoglienza. Ha citato l’esempio di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e premier in carica, che ha tentato una mediazione con Viktor Orbán in Polonia, ma senza successo.
«I partiti del centrodestra hanno fatto propaganda basata sull’intolleranza – ha continuato il segreatario Dem – ma poi quando vanno i Europa stanno muti, perché non hanno il coraggio di chiedere ai loro alleati nazionalisti, come la Polonia di Orbana, la condivisione della responsabilità sull’accoglienza. Giorgia Meloni ha fallito il tentativo di mediazione con Orban: è andata fino in Polonia per farsi dire no in faccia dal presidente del Consiglio polacco Morawiecki». Schein ha concluso il suo discorso sottolineando la necessità di solidarietà e responsabilità in un momento in cui l’Europa deve affrontare le sfide dell’immigrazione e dell’integrazione. Ha evidenziato come il Partito Democratico abbia ottenuto una vittoria significativa nel parlamento europeo per la modifica del trattato di Dublino.
La presenza di Elly Schein e degli altri esponenti del Partito Democratico ha dato forza alla Festa dell’Unità a Bigauda, un momento di confronto e di riflessione su temi di grande attualità che interessano l’intera società italiana.
Economia. «Il Partito Democratico sta portando avanti le battaglie anche per un nuovo piano industriale che serve al Paese, su come sosteniamo le piccole e medie imprese a innovare i propri processi ad approfittare delle opportunità della transizione digitale a riuscire ad affrontare una conversione ecologica che è necessaria».
Salario minimo. «Ci stiamo battendo anche per il lavoro di qualità. Stiamo raccogliendo le firme sul salario minimo, perché siamo convinti che bisogna rafforzare la contrattazione collettiva e al contempo stabilire una soglia legale, sotto la quale neanche la neanche contrattazione collettiva possa scendere altrimenti non si chiama lavoro, ma sfruttamento».
Sanità. «La prima grande battaglia è quella per cui noi non accetteremo nessun taglio o privatizzazione della sanità pubblica e universalistica, quella che cura i poveri come i ricchi, che non guarda il portafoglio a nessuno, anzi è più attenta a chi da solo non ce la fa. Perché questa destra, nella sua prima manovra, ha già iniziato a tagliare sulla sanità pubblica. Attenzione, quando uno nella prima manovra non mette nemmeno le risorse per stare al passo con il rialzo dell’inflazione, non sta facendo una scelta neutra: sta scegliendo di non far arrivare alle Regioni le risorse che servono per garantire i servizi».
Sul reddito di cittadinanza e i tagli agli enti locali. «Non si capisce che cosa abbia questo governo contro i Comuni, nella prima manovra non hanno messo un euro sugli enti locali che fanno fatica a far quadrare i servizi alle persone, anche il trasporto pubblico locale è un altro esempio. Quando hanno deciso con un sms brutale di cancellare l’unico strumento di sostegno contro la povertà di questo Paese, dove pensate che si siano recate le persone spaventate e disorientate? Ai servizi sociali dei Comuni su cui questo governo non ha investito un euro».
Sul diritto all’abitare. «E’ un diritto fondamentale ed oggi in Italia c’è una vera emergenza abitativa. Hanno ragione le studentesse e gli studenti che protestano nelle tende, perché c’è un rincaro degli affitti del 30 percento e se tu mini il loro diritto alla casa, mini anche il loro diritto allo studio e quindi il futuro del nostro Pese. Il governo di Giorgia Meloni ha pensato bene nella prima manovra di cancellare con un tratto di penna 330milioni di euro sull’affitto. Io non so in che paese vivano loro, in questo chi amministrava come me a livello regionale durante la pandemia erano stati necessari per triplicare i fondi per l’affitto alle famiglie in difficoltà. Ora voi vi ricordate che anni abbiamo vissuto. Qual è la differenza (che c’è, perché di solito chi dice che non c’è la differenza tra destra e sinistra è di destra, invece la differenza c’è eccome…). Qual è la differenza fondamentale tra destra e sinistra? Quando noi abbiamo avuto a disposizione quelle risorse non ci siamo accontentati di distribuirle a pioggia, perché dare la stessa cosa a tutti in una società diseguale non riduce le disuguaglianze».

