Crisi idrica, a Ligassorio, il giallo dell’acqua, in dieci giorni spariti 30 metri cubi

Ligassorio (frazione di Pieve di Teco). Nel pieno della crisi idrica che dilaga in provincia e colpisce soprattutto i paesini dell’entroterra, a Ligassorio, frazione di Pieve di Teco, almeno 30 metri cubi d’acqua sono spariti in dieci giorni. Niente rotture né niente perdite evidenti a occhio nudo. E ora gli abitanti della zona, una settantina, sono sul piede di guerra sia per riuscire a capire non solo dove il bene prezioso vada a finire ma anche per cecare di uscire dal limbo burocratico che si è venuto a creare dopo il passaggio ufficiale a giugno della gestione dell’acqua a Rivieracqua che è subentrata al Comune.

«Abbiamo già segnalato diverse volte -spiegano- da più di un mese, la mancanza di acqua nella nostra frazione. Rivieracqua ha già inviato diverse autobotti ( circa 10 mila litri) , il cui contenuto viene versato nella vasca di Ligassorio, ma che, non si sa come, finisce nell’arco di due giorni, per motivi di possibili guasti, perdite o abusi che ancora non vengono indagati appropriatamente da chi ha competenza in materia. Abbiamo , inoltre, anche fatto richiesta come Consorzio Miglioramento Fondiario dei Ligassorio di cui sono membri sessanta soci di poter collaborare con Rivieracqua e l’amministrazione, alla verifica di possibili abusi ma entrambi non ci hanno risposto».

Si sentono abbandonati e delusi dal rimbalzo delle responsabilità che se da una parte l’amministrazione sottolinea che se ne occupa la società pubblica in tutto per tutto quest’ultima latita nelle risposte sia ai messaggi, chiamate che alle mail.

A fine luglio, infatti arriva puntuale l’ordinanza del sindaco Enrico Pira dove si raccomanda gli abitanti delle frazioni di «Lovegno e Ligassorio la limitazione di consumo in 200 litri d’acqua al giorno per utenza».

Un danno non solo ai cittadini ma anche alle attività presenti nella frazione che proprio in questo periodo estivo, beneficiano di una buona presenza turistica ma devono rinunciare ad ospitare turisti o addirittura mandarli via per mancanza d’acqua.

«In più di quarant’anni che vivo qui- racconta un residente della frazione- non ho mai visto una siccità del genere non era mai accaduto. Sono deluso dall’amministrazione che anche se ora gestisce tutto Rivieracqua non si interessa ai suoi cittadini e ai loro problemi».

Anche in frazione Lovegno a pochi chilometri da Ligassorio è emergenza idrica dove l’acqua manca da alcuni giorni e quando c’è arriva singhiozzo.

«In cinque anni che vivo a Lovegno- racconta un residente del borgo- non ho mai avuto nessun problema con l’acqua. Il 15 di agosto siamo rimasti senz’acqua mentre gli altri giorni ci siamo sempre arrangiati cercando di consumare lo stretto necessario. Rivieracqua avrebbe potuto però prevedere questa situazione e prepararsi visto la crisi idrica di quest’estate. Di solito siamo venti residenti ora con i turisti siamo arrivati a quaranta persone. Rivieracqua ha messo delle botti in strada ma non è sufficiente. Il Comune purtroppo non è presente anche se la gestione non è più di sua competenza».

Oggi, a causa della gravità della rottura sull’acquedotto potabile del capoluogo, la società Rivieracqua, ha iniziato i lavori di riparazione e dalle ore 9 sino a conclusione dei lavori, si «possono verificare delle interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile».

Arriva puntuale, dopo le molte lamentele dei cittadini, anche un avviso dell’amministrazione comunale dove è vietato su tutto il territorio comunale «l’uso dell’acqua potabile per scopo irriguo, sprechi d’acqua, e lavaggio delle automobili. Inoltre si raccomanda la popolazione di essere oculati nell’uso dell’acqua e l’esecuzione dei lavori dovrà avvenire nel pieno rispetto dei criteri di “risparmio dell’acqua”».

(L’immagine di copertina è una foto di archivio).