A conti fatti

Concordato Riviera Trasporti, c’è l’omologa: chi paga il salvataggio

Per i commissari giudiziali la proposta concordataria costituisce l'alternativa più vantaggiosa per i creditori rispetto al possibile fallimento della società

Imperia. Ora che il concordato preventivo depositato dalla Riviera Trasporti è stato ufficialmente omologato dal tribunale di Imperia, la società del trasporto pubblico locale è autorizzata a dare applicazione al piano di ristrutturazione del proprio debito. Stando al contenuto del decreto di omologa emesso ieri dal collegio composto dal presidente Eduardo Bracco, dal giudice relatore Maria Teresa De Santis e dal giudice Antonio Romano, il piano concordatario della Riviera Trasporti prevede sei punti fondamentali da raggiungere entro il 31 dicembre del 2025.

Il primo si basa sulla cristallizzazione del debito concorsuale alla data del 27 settembre 2021. A seguito dell’analisi dell’attivo e del passivo condotta dai commissari giudiziali nominati dal tribunale di Imperia, sono emersi circa 30 milioni di euro di crediti privilegiati, 762 mila in prededuzione e 2,3 milioni di crediti chirografari, con una conseguente enucleazione di un fabbisogno finanziario di oltre 32 milioni di euro.

Per riuscire a soddisfare una richiesta simile, entro i prossimi 2 anni e mezzo il consiglio di amministrazione di Rt, unitamente alla Provincia di Imperia (socio di maggioranza assoluta con oltre l’80% delle quote), prevedono di pagare i creditori chirografari nella misura massima del 23%. Lo stesso trattamento viene riservato al credito previdenziale maturato nei confronti dei dipendenti della società pubblica, il quale viene parificato a quello degli altri creditori e verrà corrisposto sempre al 23% del dovuto.

Nel piano concordatario Rt si è impegnata anche all’integrale pagamento delle spese procedurali; all’integrale pagamento dei crediti prededucibili, sorti in epoca successiva al 27 settembre 2021; al pagamento integrale dei crediti muniti di privilegio entro il 31 dicembre 2024; a degradare al livello di credito chirografo una quota del credito assistito da privilegio speciale su beni aziendali (i famosi bus a idrogeno) vantato dal costruttore Van Hool; al pagamento del credito ipotecario vantato da Banca Carige e, come già detto, al parziale pagamento dei creditori concorsuali chirografari – per i quali non è prevista la suddivisione in classi -, nella misura del 23% del credito nominale, entro il 31 dicembre 2025.

In termini positivi, Rt conta di realizzare da qui alla scadenza del concordato investimenti mirati al rinnovo della flotta dei mezzi aziendali per complessivi 11,2 milioni di euro, di cui 10,2 derivanti da contributi pubblici. Inoltre, l’obiettivo è quello di valorizzare sul mercato alcuni asset aziendali non strategici e non funzionali al core business aziendale, tra i quali spiccano il deposito di San Martino a Sanremo (introito stimato di circa 8 milioni di euro) e quello di Ventimiglia. Ancora, la stipula di un accordo para-concordatario con il creditore ipotecario Banca Carige che preveda la ristrutturazione dell’attuale posizione debitoria e la cancellazione delle formalità ipotecarie gravanti sui beni immobili che Rt intende alienare. Ultimo ma non per importanza, deve completarsi la ricapitalizzazione della società mediante il conferimento – da parte del socio Provincia di Imperia – di beni in natura per complessivi 5,77 milioni.

Stando sempre al decreto di omologa del tribunale di Imperia, al 31 dicembre 2022 Riviera Trasporti rispettava gli obiettivi economici del piano concordatario a fronte di un valore della produzione pari a 21 milioni di euro (-1,2% rispetto alle previsioni), con una differenza tra valore e costi di produzione pari a 435 mila euro, superiore alle previsioni del piano.

Per i commissari giudiziali la proposta concordataria costituisce l’alternativa più vantaggiosa per i creditori rispetto alle ipotesi della liquidazione giudiziale o dell’amministrazione straordinaria, in quanto hanno valutato che i proventi derivanti dalla continuità aziendale, quantificabili in quasi 10 milioni di euro (rappresentati da 2,7 milioni ricavati dalla vendita degli immobili ipotecati, 3 milioni dai flussi derivanti dalla continuità aziendale per gli anni 2024 e 2025 e per 4,1 milioni dal risparmio delle risorse altrimenti necessarie a estinguere il debito per Tfr), superano quelli retraibili dal fallimento della società, quantificabili in 5 milioni.


La storia del concordato. Con ricorso ai sensi dell’art. 161 co. 6 legge fallimentare, depositato in data 27.9.2021, la società. Riviera Trasporti S.p.A. ha chiesto di essere ammessa al concordato preventivo con riserva di presentare la proposta di un piano di risanamento.

Il tribunale di Imperia nomina commissari giudiziali i professori avvocati Giorgio Lener e Giuseppe Sancetta. In data 28 marzo 2022 arriva il deposito della proposta concordataria che prospetta la continuità dapprima con proroga del contratto in essere e successivamente con affidamento in house.

Con nota esplicativa del 4 aprile 2022, Rt deposita una precisazione al piano concordatario, confermando il trattamento riservato nella proposta concordataria al credito previdenziale, parificato a quello degli altri creditori di pari rango, nella misura del 23% entro il 31 dicembre del 2025.

L’ammissione al concordato preventivo risale all’8 luglio del 2022. In data 23 dicembre del 2022 i commissari depositano una nuova relazione nella quale danno atto del provvedimento con cui la Provincia di Imperia comunica l’intenzione di procedere all’affidamento cosiddetto in house providing del servizio, previo adeguamento dello statuto di Rt che può avvenire solo all’esito della dismissione di una partecipazione privata al capitale sociale in allora dello 0,0187%, detenuta dal direttore generale della stessa società Rt Sandro Corrado. La dismissione delle quote private è indicato come un requisito fondamentale per l’attuazione del controllo analogo, presupposto essenziale alla gestione diretta del servizio. Corrado ha rinunciato formalmente alle proprie azioni nel corso di un’assemblea dei soci avvenuta ad aprile del 2022.

La prima adunanza dei creditori è datata 6 febbraio 2023. Le votazioni valide si sono concluse il 28 febbraio con l’assenso della maggioranza dei creditori ammessi: voti favorevoli per complessivi 6 milioni di euro, corrispondenti al 70,84% dei crediti ammessi al voto.

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