Via libera al regolamento tutela animali. Scontro su rinunciatari, cani di quartiere e museruole
L’approvazione definitiva questa sera in consiglio comunale a Sanremo
Sanremo. Questa sera il consiglio comunale di Sanremo ha approvato in via definitiva il nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali. Il documento, portato in votazione dall’assessore all’Ambiente Sara Tonegutti – su cui hanno lavorato anche i consiglieri Umberto Bellini, Giorgio Trucco e Ethel Moreno -, pone la Città dei fiori tra quelle all’avanguardia nella protezione e cura degli animali, offrendo un quadro normativo moderno e coerente con gli standard di civiltà e rispetto di tutti gli esseri viventi.
Il regolamento, ampiamente discusso e dibattuto durante la seduta del Consiglio, ha suscitato un acceso dibattito tra esponenti di maggioranza e di opposizione.Alcuni articoli sono stati oggetto di un fuoco incrociato di osservazioni e proposte. Luca Lombardi, capogruppo di Fratelli d’Italia, ne aveva richiesto il ritiro per approfondimenti. Tra le principali novità introdotte, vi sono disposizioni riguardanti la detenzione di cani e gatti secondo standard minimi.
A cominciare dal divieto di usare la catena salvo che per ragioni documentate sanitarie o di sicurezza o di lasciarli per lunghi periodi di tempo in terrazze o balconi senza possibilità alcuna di accesso all’interno dell’abitazione; il libero accesso degli animali domestici nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico (compresi gli uffici comunali e le strutture sanitarie e socio sanitarie) e sui mezzi di trasporto pubblico; il tema del randagismo e il controllo della riproduzione con la proposta di sterilizzazione anche dei gatti di proprietà che abbiano la possibilità di vagare liberamente al di fuori dell’abitazione, che dovranno essere muniti di microchip per la loro identificazione; l’obbligo di detenere la museruola (prevista sanzione di 500 euro); la previsione a carico del proprietario rinunciatario del pagamento di un contributo per il costo economico nella misura di 200 euro, a esclusione dei cittadini che si trovano in difficoltà economica oltre alle persone affette da grave patologia o quelle in stato di privazione della libertà; una rinnovata cultura di rispetto, non solamente degli animali domestici ma, anche, degli animali selvatici; una maggiore attenzione nell’autorizzare spettacoli pirotecnici per gli effetti negativi su animali domestici e selvatici.
Diverse le segnalazioni fatte dalla consigliera di maggioranza Ethel Moreno che ha presentato tre emendamenti (due dei quali bocciati dagli uffici): «Il primo emendamento riguarda l’introduzione dei cani di quartiere. Cani per i quali viene riconosciuto il diritto di vivere liberi, su accordo del servizio veterinario dell’Asl con le associazioni ed enti di protezione. Ecco io ritengo – ha spiegato Moreno – che, anche se questa è una norma prevista dalla legge regionale 23 del 2000, non sia per il nostro Comune opportuno inserire la possibilità che vaghino, all’interno dei quartieri della città, cani in libertà. Perché anche se viene accertato che il cane non è pericoloso per uomini, animali e cose, se dovesse mai accadere un evento imprevedibile, ad esempio il cane fa cadere un’anziana oppure dovesse mordere un bambino chi ne sarà il responsabile?». L’emendamento è stato respinto.
Di seguito le novità principali del testo che conta in totale 54 articoli. All’articolo 23, rubricato “Percorso formativo per proprietari di cani”. E’ previsto che “al fine di favorire le attività di carattere culturale e formativo aventi come finalità l’educazione a un corretto rapporto tra l’uomo e gli altri animali, il Comune di Sanremo promuove, in collaborazione con l’Asl1 Imperiese e l’Ordine dei medici veterinari, il percorso formativo denominato “Il Patentino per proprietari di cane” (Decreto Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 26/11/2009), rivolto a tutti i proprietari di cani e ai loro familiari o conviventi che saltuariamente o abitualmente si prendono cura del proprio o dell’altrui amico a quattro zampe”.
Degno di nota anche l’articolo 25, ove si prescrive che è “vietato detenere cani (e animali in generale) legati o a catena (o applicare loro qualunque altro strumento di contenzione similare), salvo che per brevi periodi connessi a ragioni di pubblica sicurezza o sanitarie certificate da un veterinario, con specificazione della diagnosi e della durata del trattamento”.
Articolo 27, Cani di quartiere: “Laddove si accerti la non sussistenza di condizioni di pericolo per uomini, animali e cose, si riconosce al cane il diritto di essere animale libero. Tale animale viene definito cane di quartiere.
Articolo 37, “Il soggetto rinunciante dovrà corrispondere al momento dell’ingresso del proprio cane al canile una somma pari a 200 euro al fine di contribuire alle spese sostenute per il mantenimento dell’animale oggetto della rinuncia. Dovranno essere rimborsate inoltre le spese relative alle eventuali cure veterinarie che si dovessero rendere necessarie in conseguenza di patologie manifestatesi nell’animale durante il primo mese di permanenza nel canile/rifugio. In caso di rinuncia di proprietà di cani morsicatori/aggressivi, devono essere versate le spese per la riabilitazione comportamentale per un periodo di almeno tre mesi o come meglio stabilito dal veterinario competente”.
Articolo 38, comma 3: “Il Comune promuove campagne di sensibilizzazione per incentivare l’affidamento di animali da compagnia abbandonati o restituiti ospitati presso le strutture ricettive pubbliche e/o private convenzionate ovvero degli animali liberi presenti in particolari aree e/o soggetti a situazioni che presentano un elevato grado di criticità per la sopravvivenza e il benessere degli stessi”.
Meritano una citazione gli articoli 39, 50 e 51. Il primo recita: “Interventi assistiti con animali. Il Comune promuove programmi di preparazione per l’utilizzazione degli animali da compagnia ai fini della pet-therapy, effettuati da parte di persone e/o associazioni con cognizioni e competenze specifiche nonché iscritti all’albo nazionale del Digital Pet”. Per i profani, la Pet therapy è una pratica sempre più diffusa e richiesta, soprattutto nei centri medici, nelle case di riposo, ma anche negli asili nido e nei centri sociali. Una modalità terapeutica che non ha controindicazioni o effetti collaterali.
(In copertina l’assessore Sara Tonegutti)