Il caso

Un polo commerciale in Pian D’Aschè, nuovo cemento per Ospedaletti

La giunta Cimiotti vara il piano di rigenerazione urbana tra le polemiche delle minoranze: «Rischi per il commercio locale»

Ospedaletti. Un polo commerciale in Pian D’Aschè, dove, al posto del terrapieno, l’amministrazione comunale prevede la costruzione di 12 mila metri cubi di nuovo cemento. La prescrizione è inserita all’interno del piano di rigenerazione urbana che la giunta del sindaco Daniele Cimiotti ha portato in approvazione nel consiglio comunale dello scorso 29 maggio. Delibera che è stata pubblicata solo nei giorni scorsi, a più di un mese di distanza dal via libera ufficiale.

Il piano di rigenerazione urbana varato dall’amministrazione comunale è un programma di medio periodo fondato sulla trasformazione di aree verdi (definite non di pregio) in commerciali e sulla concessione di svincoli per la realizzazione di unità residenziali. Il tutto adottato in variante al piano regolatore esistente, scaduto e non più aggiornato per espressa volontà del primo cittadino.

Oltre alle direttive impartite in merito allo sviluppo del terrapieno di Pian D’Aschè – da completare con la possibilità di realizzare, annessi al nuovo centro commerciale o supermercato, alcuni alloggi residenziali da destinare all’edilizia sociale, più un centro sportivo da ricavare sul tetto dell’edificio e un parcheggio -, il piano Cimiotti ipotizza quattro nuove superfici commerciali in riqualificazione di altrettante aree verdi dislocate sul boulevard di corso Regina Margherita.

L’ipotesi è contenuta nell'”ambito 3″ del piano in oggetto. “Realizzazione di strategici e funzionali nuovi punti commerciali di qualità, magari connessi alle attività ora non più attive, utilizzando porzioni di aree verdi pubbliche non di pregio poste a valle del percorso pedonale“, – si legge in delibera -. “E’ intenzione dell’Amministrazione Pubblica creare un’area a sbalzo verso valle, in quota con la passeggiata ed in corrispondenza con una zona verde pubblica a declivio di assai ridotto pregio ambientale, sulla quale realizzare una serie di “stand” permanenti utilizzabili come extention delle attività commerciale esistente o come punti per nuove attività collaterali“. Alcuni degli “stand” sarebbero destinati alle attività già presenti: un caso su tutti, nel piano è inclusa un’area per Bici Sport in prossimità dell’omonimo negozio. Le altre tre sono individuate tra la panetteria Sant’Antonio e il bar Pinky (al posto dell’area dei diurni), poi tra il Pinky e il bar Alexandra, di fronte alla farmacia comunale e, infine, tra il tennis e il Piccadilly. La stessa idea degli “stand” viene replicata sulla ciclabile. Qui sono disegnati nuovi chioschetti commerciali di servizio alla pista, posizionati a monte del percorso, in quei tratti la cui larghezza ne permetta l’ubicazione.

Altra previsione di un certo peso è quella relativa all’ex Hotel Firenze, venduto all’asta alcuni mesi or sono a un ricco imprenditore di origini bielorusse ma residente negli Stati Uniti. In questo caso la giunta Cimiotti si impegna a togliere il vincolo alberghiero, permettendo la conversione a scopo residenziale, entro il limite del 40%, della superficie lorda di progetto. Il restante 60% potrà diventare anche una residenza sanitaria per anziani.

Si legge nel documento approvato in consiglio comunale: “La variante in Rigenerazione Urbana consiste nel liberare l’immobile dall’esclusivo vincolo alberghiero, e quindi rendere possibile il mutamento di destinazione d’uso da Albergo tradizionale a tre stelle a R.T.A. (Residenze Turistico Alberghiere) d’eccellenza e/o R.S.A (Residenza Sanitaria Assistenziale), quindi una struttura residenziale all’avanguardia destinata ad accogliere persone anziane non autosufficienti, alle quali vengono garantiti interventi destinati a migliorarne i livelli di autonomia, a promuoverne il benessere, a prevenire e curare le malattie croniche con un supporto elioterapico. Si prevede il mantenimento dell’attuale destinazione residenziale per alcune unità mono affaccio prospicienti via Cesare Battisti con la possibilità anche di convertire a destinazione residenziale fino al 70% della volumetria rimanente, con un aumento di volumetria al di sopra dell’ultimo solaio di copertura”. L’ampliamento al di sopra dell’ultimo solaio è calcolato in nuovi 750 metri cubi.

A proposito di unità residenziali e nuovo cemento, l’ultima grossa previsione riguarda l’ex Piccadilly. Attuale sede della polizia locale, dei carabinieri e della biblioteca civica, il palazzo situato all’ingresso del paese (provenendo da Sanremo), potrà essere demolito e ricostruito beneficiando di un ampliamento volumetrico del 40% della superficie agibile della parte in demolizione. L’obiettivo del municipio è presto detto: aumentare il valore del Piccadilly, di proprietà comunale, per favorirne la permuta con Villa Sultana (ex Casinò) nella disponibilità di un fondo finanziario. “Tale nuova volumetria dovrà essere realizzata utilizzando anche l’area limitrofa al Piccadilly, cercando di risolvere l’impatto dei nuovi prospetti non solo su corso Regina Margherita, m anche, e soprattutto su via Cavalieri di Malta per evitare l’immagine del grattacielo”. Metri quadri esistenti 2000, metri quadri concessi in ampliamento 1800.

Dal piano di rigenerazione urbana sono stati momentaneamente stralciati gli ambiti inizialmente previsti del Byblos, del Petit Royal e di Villa Sultana. Perplessità per l’operazione messa in piedi dall’amministrazione Cimiotti è stata espressa dai consiglieri di minoranza Valentina Lugarà e Paolo Blancardi. Quest’ultimo si è detto preoccupato per le possibili ricadute dell’iniziativa sul tessuto commerciale cittadino, con particolare riferimento alla nuova struttura di vendita prevista a Pian D’Aschè. Lugarà ha invece posto l’accento sul tema della rigenerazione urbana: «Il piano Cimiotti persegue finalità contrarie al principio di rigenerazione urbana che, per contro, dovrebbe essere volto a rendere le città più sostenibili e contrastare il ricorso indiscriminato al consumo del territorio. Il programma prevede la realizzazione di ingenti opere che vanno a discapito del verde cittadino e, inoltre, risulta privo di una adeguata valutazione in merito a ricadute positive, sia a livello generale e sia in relazione alle attività commerciali presenti sul territorio».

Di diverso avviso il sindaco: «Non sussistono rischi nel senso sopra specificato poiché all’interno di Pian d’Aschè è prevista una tipologia di vendita differente rispetto alle realtà a oggi esistenti nel territorio comunale. Inoltre, «non sussiste alcuna cementificazione. Le aree verdi sono previste in aumento e non in diminuzione, mentre l’immobile denominato “Piccadilly” è già attualmente destinato a uso residenziale, con la conseguenza che il progetto di rigenerazione risulta perfettamente idoneo a riqualificare l’intera area ove lo stesso è ubicato», – ha concluso Cimiotti in consiglio -.

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