Sanremo, agente della polizia penitenziaria aggredito da un detenuto ubriaco

14 luglio 2023 | 15:53
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Sanremo, agente della polizia penitenziaria aggredito da un detenuto ubriaco

«Chiediamo nuovamente al Ministero della Giustizia di costituirsi parte civile nei procedimenti penali conseguenti alle aggressioni»

Sanremo. Ieri pomeriggio l’ennesima aggressione ai danni della polizia penitenziaria di
Sanremo: un detenuto italiano, ubicato nel padiglione C, si è scagliato contro il poliziotto addetto al controllo e alla vigilanza del piano prendendolo a pugni e calci.

«L’agente sbattuto a terra è stato tratto in salvo dal personale di polizia penitenziaria accorso, ed è stato trasportato al pronto soccorso con 5 giorni di prognosi – a dichiararlo è Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Pa Polizia Penitenziaria – Era evidente lo stato di ubriachezza del detenuto e stamani la perquisizione della cella, ha fatto sì che la polizia penitenziaria rinvenisse in cella del detenuto ingenti quantità di alcool, ricavati dalla macerazione di frutta.

Ormai la polizia penitenziaria di Sanremo è l’agnello sacrificale di un sistema che fa acqua da tutte le parti, non bastano le ammissioni del sottosegretario Del Mastro che conferma aumento trend di aggressioni dei detenuti nei confronti del corpo di polizia nelle carceri del Paese che ormai superano di gran lunga le due al giorno, solo a voler conteggiare quelle più gravi.

Le cause sono molteplici e sono da ricercarsi soprattutto nell’inefficienza dell’attuale modello custodiale, nell’infelice gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche, nell’insufficienza degli organici del personale e degli equipaggiamenti, nonché in un impianto normativo inattuale e che non favorisce né la prevenzione né la repressione in forma di deterrente. Proprio per questo– argomenta ancora Pagani– riteniamo necessari e non più rinviabili interventi sia sul piano amministrativo sia su quello legislativo che possano efficacemente prevenire e arginare il fenomeno e che abbiamo ripetutamente proposto anche in maniera argomentata e dettagliata.

Da subito, chiediamo nuovamente al Ministero della Giustizia di costituirsi parte civile nei procedimenti penali conseguenti alle aggressioni, almeno quelle più gravi, patite dagli operatori anche affinché la società venga risarcita dei danni derivanti dalle assenze dal servizio, dalle cure e da eventuali menomazioni subite dalle donne e dagli uomini della polizia penitenziaria. Del resto – conclude il Segretario della Uil Pa Pp –, sarebbe assai singolare e difficilmente comprensibile se il Ministero della Giustizia chiedesse di costituirsi parte civile solo quando i procedimenti sono a carico di operatori accusati di aver malmenato detenuti, come nel caso del carcere di San Gimignano, e non anche al contrario.

Oggi, purtroppo Sanremo è l’istituto per antonomasia dove la polizia penitenziaria subisce inesorabilmente la violenza dei detenuti, al poliziotto ferito la nostra piena solidarietà e vicinanza».