Ritorno del punto nascite a Sanremo, Toti e Gratarola negano il confronto in consiglio comunale

Ieri la riunione dei capigruppo bipartisan aveva chiesto l’audizione del presidente della Regione e dell’assessore alla Sanità
Sanremo. Non sarà il consiglio comunale ma eventualmente l’assemblea dei sindaci imperiesi la sede di un confronto tra il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola sul tema della sanità locale e, in particolare, a proposito del ritorno del punto nascite dall’ospedale di Imperia al Borea di Sanremo. Con questa motivazione il presidente Toti e l’assessore Gratarola hanno risposto picche, questa mattina, alla proposta formulata ieri dai capigruppo del consiglio comunale matuziano (bipartisan maggioranza e opposizioni di centrodestra) che avevano chiesto ai due massimi esponenti regionali di partecipare a una seduta monotematica del parlamentino sanremese per dare spiegazioni in merito al mancato ritorno nel breve periodo di Ginecologia e Ostetricia a Sanremo.
Stando a quanto si apprende da fonti di Palazzo Bellevue, Toti e Gratarola hanno declinato l’invito specificando che si rendono disponibili a presenziare a un confronto con gli amministratori locali nella sede più idonea della conferenza dei sindaci. In rappresentanza di tutte le forze di opposizione (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Liguria Popolare) il consigliere Luca Lombardi aveva così commentato ieri: «Ricordo che, a mezzo stampa, la Regione Liguria aveva già dichiarato di aver dato mandato ad Asl 1 di riaprire il punto nascita a Sanremo entro l’estate 2022. Siamo quindi sconcertati nel leggere che ora, a distanza di poco meno di un anno, si fa marcia indietro. Colgo anche l’occasione per ricordare ancora una volta che, nel 2013, è stato sottoscritto un accordo in conferenza dei Sindaci per cui sarebbero stati spostati all’ospedale di Imperia alcuni reparti affinché il centro di riferimento d’elezione venisse realizzato proprio ad Imperia, lasciando a Sanremo quello dell’emergenza. Infatti, il reparto di urologia è stato spostato a Imperia mentre quello di pediatria e il punto nascita sarebbero dovute essere all’ospedale Sanremo, poi chiuso per interventi di ristrutturazione destinati proprio a crearne il centro d’eccellenza. A questo proposito, non possiamo dimenticare i circa 5 milioni di euro investiti. La situazione attuale, purtroppo, è che metà reparto di Imperia è chiuso per ristrutturazione e pur di non trasferire il punto nascita a Sanremo, vengono utilizzati posti letto di urologia e chirurgia. Ora, finita l’emergenza covid che ha bloccato l’ospedale di Sanremo per 2 anni, i tempi sono maturi per poter rispettare gli accordi».