Punto nascite, la consigliera regionale Cerri: «Si può nascere sia a Imperia sia a Sanremo, ma in sicurezza»

12 luglio 2023 | 15:32
Share0
Punto nascite, la consigliera regionale Cerri: «Si può nascere sia a Imperia sia a Sanremo, ma in sicurezza»

«In caso di trasferimento in blocco del punto nascite da Imperia a Sanremo ci sarebbe un abbandono consistente di personale, che renderebbe impossibile la gestione del reparto»

Sanremo. «Ieri l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha risposto alla mia interrogazione sui punti nascite nel territorio della Asl1 – interviene Chiara Cerri, consigliere regionale della Lista Toti -. Come spiegato al momento della presentazione dell’interrogazione, era necessario conoscere la reale situazione prima di dare spazio a facili e strumentali polemiche. Dalle parole dell’assessore, che ringrazio per la consueta chiarezza, Asl1 ha analizzato ogni aspetto della questione. In caso di trasferimento in blocco del punto nascite da Imperia a Sanremo ci sarebbe un abbandono consistente di personale, che renderebbe impossibile la gestione del reparto a meno di fare esagerato ricorso a contratti a gettone».

La carenza di personale è nota, non è certo solo un problema ligure e in questa situazione sarebbe assurdo perdere ginecologi e ostetriche. Non solo. La programmazione del piano sanitario, sempre concordato con i territori, tiene presente anche altre valutazioni.

«Il punto nascite mantenuto a Imperia garantisce una posizione baricentrica tra la provincia imperiese e il ponente savonese dove è stato chiuso il punto nascite di Pietra Ligure, riversando circa 120 parti l’anno su Imperia – prosegue Chiara Cerri -. Un solo punto nascite a Sanremo era stato ipotizzato quando il numero dei parti era inferiore, oggi le condizioni sono diverse e si può lavorare su questo sdoppiamento. Ciò’ consentirà di partorire ovviamente anche a Sanremo. Nascere sia a Sanremo sia a Imperia si può ancora. Semplicemente la logica invita a mantenere un solo reparto. Questo significa essere responsabili e avere a cura la salute di mamme e neonati, senza speculare politicamente mettendoli a rischio per fare un po’ di propaganda e creando solo allarmismi».