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Imperia, l’affaire Bergaminelli infiamma il consiglio, scontro tra Sardi e il presidente del consiglio comunale Vassallo

25 luglio 2023 | 18:58
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Imperia, l’affaire Bergaminelli infiamma il consiglio, scontro tra Sardi e il presidente del consiglio comunale Vassallo
Imperia, l’affaire Bergaminelli infiamma il consiglio, scontro tra Sardi e il presidente del consiglio comunale Vassallo
Imperia, l’affaire Bergaminelli infiamma il consiglio, scontro tra Sardi e il presidente del consiglio comunale Vassallo

Mozione respinta con 18 voti contrari, 7 favorevoli e tre astenuti

Imperia. Si infiamma subito il consiglio comunale del capoluogo di provincia con una mozione d’ordine presentata dal consigliere di minoranza Lucio Sardi sul consiglio monotematico sull’affaire Scajola versus Bergaminelli e le presunte minacce del primo cittadino all’ex comandante della Municipale fissato per il 7 agosto.

«Abbiamo fatto presente in consiglio comunale- spiega il consigliere di minoranza Lucio Sardi– non avendo ricevuto dalla presidenza del consiglio comunale alcuna comunicazione formale o informale del fatto che non fosse stato fatto alcun intervento per rispettare un termine di legge. L’articolo 39 prevede che c’è una convocazione richiesta da un quinto dei consiglieri comunali la seduta del consiglio debba tenersi entro venti giorni della richiesta, il termine scade il 31 di luglio, nonostante noi abbiamo fatto presente che questa convocazione è avvenuta oltre il termine il presidente del consiglio non ha ritenuto di rispondere, accampando scuse formali, che non hanno nessun motivo perché la stesso giorno dei capigruppo noi abbiamo fatto una pec al presidente che non ci ha risposto e dopo tre giorni abbiamo fatto una pec al prefetto essendo anche i tempi stretti, diamo tempo a tutti i soggetti coinvolti di poter intervenite. Ci auguriamo che almeno l’intervento del prefetto consenta il rispetto di una legge e di un regolamento del consiglio comunale, che viene disatteso anche nelle discussioni».

« Ho provato a fare una mozione d’ordine e il presidente del consiglio non ha rispettato neanche le regole previste dagli articoli su come funzionano le mozioni d’ordine all’interno del consiglio comunale, mi ha tolto la parola e mi ha costretto a fare un intervento senza poter esprimere la mozione e c’è stata una votazione farsa in cui la maggioranza si è chiusa a riccio e ha votato contro un termine di legge e una regola che è prevista dal regolamento comunale. Non c’è volontà di dialogo non siamo noi a creare situazioni di scontro, ma la maggioranza che non vuole confrontarsi con un’opposizione a cui non è abituata, noi continueremo a svolgere il nostro lavoro, lavorando sulle pratiche superando questi tentativi di impedire la discussione pubblica».

Secca la replica del presidente del consiglio comunale Simone Vassallo. «Ho la coscienza assolutamente a posto con me stesso e con il Consiglio comunale.- precisa Vassallo- abbiamo fatto una capigruppo giovedì 20 fine mattinata dove ho proposto a tutti i capigruppo della minoranza che erano presenti, Sardi e Bracco, ho presentato loro proposta di fare Consiglio Comunale il 25 di luglio e il 7 di agosto con un ordine del giorno fatto in bozza, modificabile o discutibile proprio all’interno della conferenza dei capigruppo che è l’organo preposto per decidere e calendarizzare i consigli comunali. Non è stato fatta nessuna proposta diversa da quella che avevo fatto io , quindi nulla osta da parte di tutti i capigruppi presenti. C’è stato poi un appello del consigliere Sardi riguardante la modifica ad un ordine del giorno che nulla a che vedere con la vicenda per la quale una parte della minoranza ha deciso di appellarsi al Prefetto».

«Mi hanno mandato una pec il venerdì mattina a fine mattinata al giorno successivo al capigruppo, c’è stato il sabato e la domenica e il lunedì mattina ho appreso la pec dandomi da fare con gli uffici per studiare chiaramente il caso e la richiesta nonostante con i capigruppo avevamo definito l’ordine del giorno e c’era la volontà del sindaco, dell’amministrazione e di tutti i capigruppo di maggioranza di calendarizzare quel punto richiesto dalla minoranza proprio per il 7 di agosto. La coscienza è a posto, credo che quella mattina di lunedì il tempo che io prendessi la pratica in mano una parte della minoranza avesse già fatto richiesta al Prefetto di sostituire ai miei poteri di presidente del Consiglio e la richiesta di indire lui, il Prefetto, al posto mio il Consiglio Comunale. Non ho voluto portare bagarre in consiglio comunale ma ho voluto spiegare a tutti i consiglieri comunali che meritavano di sapere cosa era successo ai capigruppo e quali erano le decisioni prese all’unanimità. Un attacco strumentale che credo che sia di basso livello di quello che deve rappresentare la politica, i consiglieri comunali e gli elettori che li hanno votati».

«Prendo atto del suo intervento politico- ribatte Sardi-  che entra nelle volontà delle minoranza c’è una legge da rispettare. Chiediamo di rispettare questo termine». La mozione è stata respinta con, sette favorevoli, 18 voti contrari (tra cui Laura Amoretti del partito democratico), e tre astenuti.