Imperia, “caso Bergaminelli”, minoranza spaccata sulla censura del sindaco Scajola

31 luglio 2023 | 21:55
Share0
Imperia, “caso Bergaminelli”, minoranza spaccata sulla censura del sindaco Scajola
Imperia, “caso Bergaminelli”, minoranza spaccata sulla censura del sindaco Scajola
Imperia, “caso Bergaminelli”, minoranza spaccata sulla censura del sindaco Scajola
Imperia, “caso Bergaminelli”, minoranza spaccata sulla censura del sindaco Scajola
Imperia, “caso Bergaminelli”, minoranza spaccata sulla censura del sindaco Scajola

Laura Amoretti del Partito Democratico ed Enrico Lauretti di Società Aperta prendono le distanze dai colleghi di minoranza

Imperia. L’inchiesta che vede coinvolto il sindaco Claudio Scajola nel “caso Bergaminelli” irrompe nel consiglio con l’unico ordine del giorno, proposto da Loredana Modaffari (Imperia Rinasce): «La pratica che oggi ho l’onore e l’onere di presentare è ben conosciuta, ha interessato la Magistratura ma anche giornali e social. Una legittima istanza della minoranza che mi fa pensare che la maggioranza non faccia buon uso di questa situazione e su cui possano essere poste le basi per una collaborazione efficace. Il sindaco ha recentemente assunto un atteggiamento vittimistico, richiedendo su Facebook un aiuto conto i delatori e le streghe che operano nell’ombra. Ma di cosa parla? Non siamo noi quelli dei profili falsi. Alla minoranza non interessa la sua difesa processuale, sono problemi suoi. A noi interessano dichiarazioni serie sull’occorso, non falsità, poco rispettose. Lei si è recato ai dialogare fra i pubblici ministeri, ma non si va a parlare con loro come tra amici. Avrebbe dovuto spiegare ai cittadini il motivo che ancora una volta l’ha spinto a fare uno scivolone. Lei, signor sindaco, ha impartito ordini e non direttive. Non avrebbe dovuto prendere in giro i cittadini pensanti di questa città. Ha il dovere di favorire il dovere della legge. Il nostro è solo un richiamo, questa cosa avrebbe potuto prendere una piega diversa. Proponiamo che il comportamento del sindaco venga censurato» ha spiegato il consigliere Modaffari esponendo la discussione.

Colpo di scena nella minoranza in cui Laura Amoretti, del Partito Democratico, si distacca dalla discussione avviata dalla collega, dichiarando che non spetta alla politica sovrapporsi alla Magistratura: «Partecipo a questo consiglio in rispetto del consiglio comunale, del presidente e del Prefetto. Avrei potuto rimanere a casa o chiamarmi fuori, ma ritenevo doveroso essere qui ed esprimere il mio parere in merito a questo. Metto in chiaro una cosa: per i poteri che il consiglio ha ritengo che questa pratica, come viene proposta non sia affrontabile. Ho votato contro nell’ultima commissione perché esula completamente dalle nostre competenze. Per questo mi richiamo alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che pochi giorni fa ha dichiarato che gli ordini politici non si devono contrapporre alla magistratura. Non siamo in tribunale e io non voglio essere un avvocato difensore né dell’una né dell’altra parte. Non è un compito che i cittadini mi hanno assegnato votandomi. Questa pratica è una invasione di campo, non è una questione di destra o sinistra, di maggioranza o minoranza, ma un argomento per il quale non abbiamo competenza. Per coerenza preannuncio che non parteciperò alla votazione».

«Non si può pensare di fare dei processi pubblici però nella sede del consiglio comunale penso proprio di no. Noi di società aperta ci sottraiamo alla discussione perché non è la sede. Bisogna rispettare anche la persona indagata, bisogna avere anche un atteggiamento umano e compassionevole perché causa sofferenza» ha quindi affermato Enrico Lauretti (Società Aperta).

«Quando si parla male di Imperia tutti soffriamo, siamo tutti imperiesi. In certe situazioni facciamo tutti brutta figura a prescindere dal voto che abbiamo dato. Vorrei che il comportamento del sindaco sia portato all’imparzialità. E’ certo che in quella telefonata questi principi sono stati dimenticati. Quella di oggi è una richiesta politica per stigmatizzare certi comportamenti. Non vogliamo fare processi a nessuno perché il fatto storico c’è» ha commentato il consigliere Luciano Zarbano (Imperia senza padroni).