“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza

9 luglio 2023 | 07:53
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“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza
“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza
“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza
“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza
“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza
“Il sesto senso” il progetto che mette al centro le diversità e l’amore per sé stessi come punti di forza

C’è Giada che ha perso tutti e quattro gli arti (ora al posto delle braccia e gambe “indossa” delle protesi), Silvia che dopo un ictus è su una sedia a rotelle, Vito affetto da Sla

Loano. Le diversità come punto di forza, l’amore per noi stessi ma anche le storie e le fragilità delle persone che hanno dovuto affrontare un percorso difficile. Questo è al centro della mostra “Il sesto senso” a cura dell’educatore e fotografo Alessandro Gimelli inserito nel calendario delle attività del centro riabilitativo “Monsignor Pogliani” di Loano. C’è Giada che ha perso tutti e quattro gli arti (ora al posto delle braccia e gambe “indossa” delle protesi), Silvia che dopo un ictus è su una sedia a rotelle, Vito affetto da Sla, tutti ospiti della struttura che si sono messi in gioco mostrando agli altri le loro fragilità ma anche l’amore che hanno per loro stessi, perché quando uno dei cinque sensi, a cui siamo abituati, e che magari diamo per scontati, viene a mancare, il nostro mondo cambia e le certezze diventano incertezze ma l’amore per noi stessi quello no. Questo quello che traspare dalle foto di Gimelli.

mostra il

«La cosa più difficile- racconta Gimelli- è stato chiedere loro di fotografarle perché avevo paura di ferirle. Ho ricevuto anche dei no, comprensibilmente, ma alcuni, invece, si sono messi in gioco. La cosa bella è stata, invece, è quando loro hanno visto le foto, hanno partecipato, in fatti, alla selezione di scelta degli scatti. Si sono sentiti coccolati».

«Il progetto è nato in epoca precovid- prosegue Gimelli- poi con il lockdow si era fermato tutto ma non ho abbandonato l’idea. Al momento sono ancora poche le foto in esposizione, è un progetto in divenire, quando una persona decide di essere fotografata la sua immagine viene aggiunte alle altre. In passato avevo già organizzato un evento dove avevo invitato cinque persone che avevamo perso uno dei cinque sensi. Una serata potente ma anche di riflessione. Il progetto “Sesto senso” è nato anche da lì, un proseguo di quella serata».

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Al progetto collabora L’Accademia Lab e la parrucchiera della struttura, che preparano make-up e acconciature degli ospiti che decidono di partecipare. Le foto sono in mostra al pian terreno della struttura.