Entroterra, i vincitori del VXII concorso dialettale “Le Veglie d’Armo”

31 luglio 2023 | 10:22
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Una manifestazione, quella di ieri pomeriggio, che ha sancito il passaggio di testimone ai giovani della Pro Loco, i quali hanno curato nei minimi dettagli questa edizione delle “Veglie”

Armo. È Nicolina Ross, del Friuli Venezia e Giulia ad aggiudicarsi il primo premio del XVII concorso di poesia dialettale “Le Veglie d’Armo” con la poesia “Il mio pais” la cui premiazione si è svolta ieri pomeriggio dopo il tradizionale pranzo degli armensi ad Armo, paesino della Valle Arroscia.

Seconda classificata Astrid  Von Sickart con il componimento dialettatle “Cianin cianin” , terzo premio a Mario Traversi con la poesia “U rusaiu da fatiga”. Una manifestazione, quella di ieri pomeriggio, che ha sancito il passaggio di testimone ai giovani della Pro Loco, i quali hanno curato nei minimi dettagli questa edizione delle “Veglie”. Il tema del concorso di poesia dialettale di quest’anno era “La vita lenta nelle campagne: ripensare il presente secondo i ritmi delle stagioni”. La giuria era formata dall’ex professoressa di italiano Emidia Lantrua, la dottoressa Paola Lupi, laureata in conservazione dei Beni Culturali ,la professoressa Antonella Mariotti ex insegnante di lettere e Marco Rovere, consigliere di Ranzo.

Il premio speciale della Giuria è volato in Florida al ventimigliese a Roberto Rovelli. Riconoscimenti anche a Wanda Grasso che negli anni delle passate edizioni ha svolto un ruolo importante nell’organizzazione e al presidente della Pro Loco MauroRichermo, premiato dai giovani del paese.

«Siamo arrivati alla XVII edizione- spiega il sindaco Massimo Cacciò– in cui le Veglie D’Armo continuano a vivere grazie da quest’anno a tutti i giovani ma vorrei ricordare la fondatrice, chi ha ideato ovvero l’ex sindaco Maura Barbera, Emidia Lantrua e il compianto sentore Boscetto che hanno voluto con tanto ardore portare avanti questa manifestazione».

«Siamo fieri di questa pluralità di contenuti- spiega Debora Cacciò della Pro Loco- e questo rilancio dopo tre ani di assenza possa essere un nuovo inizio per dare un proseguimento a questa iniziativa. Il tema scelto quest’anno, “La vita lenta nelle campagne: ripensare il presente secondo i ritmi delle stagioni”, non è un inno al ritorno al passato ma semplicemente un invito a riformulare il nostro rapporto nei confronti dell’ecosistema in cui viviamo e in cui siamo solo un piccolo ingranaggio e la lingua dialettale rappresenta l’intento di creare una sorta di ponte generazionale tra passato e presente, conoscere le nostre radici culturali, le nostre radici linguistiche che ci consentono di capire dove veniamo e dove vorremmo andare per cui è importane non perdere la memoria anche per permetterci di innovarci, di aprirci anche alle nuove persone. Armo è la dimostrazione che siamo diventati una comunità multietnica, multilingue come dimostrano i nostri armensi d’adozione».