Ennesimo pasticcio su Baia Verde. Nuovo porto di Ospedaletti: tutto da rifare
Comune verso la revoca della delibera sul pubblico interesse fortemente voluta dal sindaco Cimiotti
Ospedaletti. Si è trasformata nell’ennesimo pasticcio la dichiarazione di pubblico interesse relativa al nuovo, avveniristico, progetto di riqualificazione straordinaria del porto incompiuto di Baia Verde. Un pasticcio annunciato dalle minoranze (lo avevano predetto i consiglieri Valentina Lugarà e Paolo Blancardi), che ora l’amministrazione Cimiotti si trova a dover sistemare portando in votazione, entro la fine del mese, la revoca della delibera numero 3 del febbraio 2023, a proposito dell’approvazione del project financing a iniziativa privata targato Nuovo porto di Ospedaletti srl.
Una revoca che determinerà l’azzeramento dell’iter portato avanti dall’ottobre del 2021 fino a oggi. Come se il tempo perso con Baia Verde non fosse già abbastanza. Il principale dei problemi emersi riguarda la mancata previsione, all’interno del piano economico finanziario della Nuovo porto, di un corrispettivo ben determinato che lo stesso proponente dovrebbe riconoscere al fallimento Fin.Im., nel caso in cui quest’ultimo vincesse nelle sedi d’appello in cui pendono le cause per risarcimento danni, intentate contro tutti gli enti pubblici coinvolti nel progetto di Fin.Im. cancellato con un colpo di spugna dal Consiglio di Stato nel 2013.
Stando a quanto si apprende, la quantificazione del “quid” non era stata calcolata nel piano economico finanziario predisposto dalla Nuovo porto di Ospedaletti srl (controllata da un’omonima società francese), non per colpa del soggetto promotorema perché l’amministrazione comunale non l’aveva ritenuto necessario. In seguito, poche settimane fa, ecco arrivare la marcia indietro del primo cittadino che con una lettera degli uffici aveva chiesto alla Nuovo porto di firmare una totale e incondizionata assunzione di responsabilità di tutti i rischi connessi alle cause per danni. L’accantonamento di un tesoretto da impiegare al bisogno – qualora i tribunali ribaltassero la sentenza di primo grado che aveva dato torto al fallimento Fin.Im. e ragione a tutte le parti pubbliche -, è diventato di colpo fattor imprescindibile.
Tanto è vero che la delibera sul pubblico interesse approvata a febbraio – fra le dichiarazioni rese in pompa magna del sindaco Cimiotti (“un passaggio epocale”) -, con ogni probabilità dovrà essere annullata, corretta e riportata in consiglio comunale. Per prima cosa va rivisto e rivalidato il pef, prevedendo una stima della conta dei danni. Si parla di almeno 15 milioni di euro che il vincitore della futura gara d’appalto per il completamento dell’approdo turistico dovrà mettere sul piatto prima di incominciare i lavori. Revisione che di conseguenza andrà di pari passo con un incremento della durata della concessione demaniale marittima, ipotizzata inizialmente di 70 anni.
Mentre si stanno valutando possibili impatti derivanti dalle ultime modifiche al codice degli appalti, un altro nodo venuto al pettine è quello delle fidejussioni a garanzia dell’intera operazione. Sempre la consiglierà Lugarà aveva denunciato in consiglio comunale come le fidejussioni allegate al progetto depositato non fossero regolari perché emesse da un ente svizzero non riconosciuto in Italia. L’osservazione della consigliera, avvocato di professione, si era rivelata fondata quando il danno però era fatto. In consiglio comunale il sindaco Cimiotti non aveva voluto ascoltare l’appello delle minoranze a temporeggiare, per valutare meglio il da farsi di fronte all’evidenza dei fatti. E questi sono i risultati.
Il progetto. A presentare la proposta di project financing ad iniziativa privata fatta propria dall’amministrazione comunale è stata, il 15 ottobre del 2021, la Nuovo porto di Ospedaletti srl con sede in Sanremo, via Roma 116, partecipata dai francesi della Societe financiere port Ospedaletti con sede a Tolone. A rientrare nell’operazione nel ruolo di proponente è la Cem spa, società di Napoli specializzata in costruzioni edili e marittime che già aveva realizzato per conto di Fin.Im. le opere rimaste incompiute.
Il progetto presentato per la firma dello studio di architettura Alborno di Bordighera prevede la riorganizzazione dell’area e la verifica delle opere eseguite, il rispristino delle opere a mare già eseguite e riscontrante non più efficienti per la prolungata esposizione alle mareggiate senza protezione, dovuta alla brusca interruzione dei lavori nel 2010, la sistemazione del tratto costiero con la creazione di un ampio litorale attrezzato fruibile per la balneazione e il tempo libero, la realizzazione di ampie aree verdi e giardini collegate con la pista ciclabile, la realizzazione a terra di infrastrutture residenziali turistico alberghiere e commerciali per una superficie complessiva di circa 12 mila metri quadrati. Affiancati a 281 posti auto pertinenziali in struttura (ripartiti in 56 parcheggi per i posti barca, 75 per l’hotel, 80 per i negozi, 17 per gli stabilimenti balneari, 7 per la torre servizi, 7 per il rimessaggio e 39 per le unità residenziali).
Quindi la realizzazione di un cantiere navale con bacino di alaggio. Opere di urbanizzazione per un totale di 16.200 metri quadrati – a fronte dei 12.500 richiesti dal Comune -, suddivisi per circa 5.900 metri quadri di parcheggi, di cui 2200 coperti in struttura fotovoltaica (60 posti) e circa 3.700 scoperti (118 posti), di circa 10.300 metri quadri di verde attrezzato. Aree di rimessaggio e spiagge annesse per 8.700 metri quadrati. Sistemazione della stazione di pompaggio della fognatura che si trova all’ingresso dell’area portuale.
Specchio acqueo. Saranno 115 i posti barca del nuovo porto, di cui 34 per yachts da 30 a 70 metri di lunghezza. Ci sarà anche un distributore di benzina e gasolio per le imbarcazioni. Il porto verrà dragato di almeno mezzo metro oltre il pescaggio maggiore delle barche autorizzate alla sosta.
Il valore degli investimenti che costituirà la base per la gara europea di affidamento dei lavori e della concessione demaniale di 70 anni ammonta a 90 milioni di euro, dei quali 19,5 per le opere a mare, 39,4 opere a terra (parcheggi coperti 2,2 milioni, parcheggi in struttura 6,3 milioni, residenze turistiche 7,3 milioni, aree commerciali 5,7 milioni, hotel 10 milioni, torre servizi 1,2 milioni).
In più sono previste opere di ingegneria naturalistica: verde pubblico 2,6 milioni, parco e giardini 750 mila euro, piazze 2,1 milioni. Impianti per la produzione di energia elettrica: coperture fotovoltaiche degli stabilimenti per 3,2 milioni di euro. Strade per 2,9 milioni. Opere di urbanizzazione a carico del promotore: 6,3 milioni.
Standard urbanistici a scomputo degli oneri per 7 milioni: sono previsti strade, scalinate e marciapiedi per 2 milioni, il consolidamento del cimitero e della cappella cimiteriale per 500 mila euro, la nuova caserma dei carabinieri 1,5 milioni, il completamento dell’impianto fotovoltaico sulle scuole per 1 milione, il sottopasso in piazza Europa per 500 mila euro, un nuovo impianto fotovoltaico sulla ciclabile per 350 mila euro.
Il totale degli investimenti iscritti nel pef salgono a 120 milioni di euro dopo i primi 35 anni di gestione per l’incremento calcolato in 30 milioni dei costi previsti per manutenzioni ordinarie e straordinarie. Il valore dei ricavi stimati nel piano economico finanziario asseverato è di 380 milioni di euro, a fronte di un canone concessorio annuo da corrispondere al Comune di Ospedaletti di 250 mila euro.
La storia. Nel 1992 la Fin.Im. srl presenta istanza di concessione demaniale per la realizzazione del porto “Parco e Marina di Baia Verde” sulla base della legge Burlando (dpr 509 del 1997). Nel 2001 il progetto preliminare del porto turistico targato Fin.Im viene condiviso con tutti gli enti parte della conferenza dei servizi.
Il 15 giugno del 2006 si conclude positivamente la procedura amministrativa, con l’approvazione del progetto definitivo. Nel febbraio del 2007 è pronta anche la convenzione urbanistica attuativa. Tutti gli atti dei procedimenti vengono immediatamente impugnati davanti al Tar Liguria dal condominio Le Margherite che lamenta perdita di vista e disagi causati dal cantiere. Nella discussione di merito il Tar dichiara i ricorsi improcedibili, irricevibili e infondati tutti i ricorsi.
Nel 2013 arriva la sentenza d’appello del Consiglio di Stato che, clamorosamente, riformando la precedente pronuncia del Tar Liguria, annulla tutto per violazione della disciplina paesistica, per carenza dell’analisi e della specifica relazione geologica, per la mancata specificazione delle reali esigenze di natura turistico ricettive, per l’indebita classificazione del sito come degradato al solo fine “sviatorio” di poter applicare una disciplina di favore relativa ai progetti di riqualificazione urbana, per la difformità tra progetto definitivo e piano territoriale della costa, per carenza sostanziale di reali valutazioni sull’impatto ambientale da parte della Regione Liguria, per l’aver assegnato i lavori di costruzione con affidamento diretto alla Fin.Im. senza l’esperimento di alcuna procedura ad evidenza pubblica.
I ricorsi per il risarcimento dei danni esperiti in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, passata in giudicato, presentati sia dal condominio Le Margherite che da Fin.Im. (nel frattempo fallita) finiscono in un nulla di fatto. Il tribunale civile di Genova nel marzo 2022 rigetta tutte le domande di risarcimento danni ereditate dalla curatela del fallimento Fin.Im. La causa per danni avanzata dal condominio Le Margherite si trova attualmente pendente in appello.
Il Comune di Ospedaletti ha chiesto nel luglio 2021 al fallimento Fin.Im, a titolo di occupazione senza titolo delle aree di Baia Verde il pagamento della somma di oltre 5 milioni di euro. Il 15 ottobre del 2021 al protocollo del municipio della cittadina delle rose arriva la nuova proposta della Nuovo porto di Ospedaletti srl che questa sera sarà discussa in consiglio comunale per l’approvazione della delibera sul pubblico interesse, propedeutica al lancio di una gara d’appalto europea per l’assegnazione della concessione demaniale e dei lavori.