Riva ligure

Anniversario strage via D’Amelio. Questore: «Mafia meno apparente ma altrettanto feroce» fotogallery

«I poliziotti caduti nel 1992 ci hanno tracciato una strada, la speranza di consegnare un mondo migliore a tutta l'Italia»

Riva Ligure. Ricorre oggi il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui vennero uccisi, a Palermo, il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Fra loro c’era Emanuela Loi, prima donna a far parte di una scorta e prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio. Ad Emanuela, Riva Ligure ha dedicato lo scorso anno una stele, in ricordo di quanto fu e allo stesso tempo un invito ai giovani, ai ragazzi e agli studenti a non dimenticare.

Alla presenza delle massime autorità militari e civili e del giudice Gian Carlo Caselli, oggi il Questore di Imperia Giuseppe Felice Peritore, ha deposto una corona presso la stele dedicata all’Agente Emanuela Loi. Il Questore, nel suo ricordo si è rivolto ai giovani, ricordando che non esiste luogo immune dalla mafia e a che è loro compito far sì che il sacrificio di chi l’ha combattuta non vada vano. «Vogliamo che i giovani siano i veri protagonisti di questa giornata. Emanuela è entrata giovanissima in Polizia e ho avuto l’onore di conoscerla. Nel giugno del ’92 venne assegnata alla scorta del giudice Borsellino, una delle prime donne assegnata ad un servizio così importante. Cadde nella strage di via D’Amelio quel tragico 19 luglio» ricorda il Questore.

«Emanuela era consapevole dei rischi che correva, nonostante questo scelse di continuare a svolgere il suo servizio. Con lei i tre poliziotti caduti pochi giorni prima a Capaci insieme al giudice Giovanni Falcone, come la scorta del giudice Borsellino. Erano consapevoli di scortare i bersagli principali della mafia. Questi giovani e straordinari servitori dello Stato scelsero di continuare nel loro incarico. Falcone e Borsellino furono i primi a portare Cosa Nostra in tribunale, i primi ad avere il coraggio di processarla nella terra dove la parola “mafia” nessuno aveva il coraggio di pronunciarla e se oggi è meno apparente è altrettanto feroce. La mafia uccide la possibilità di trovare lavoro, di costruire una famiglia, di intraprendere il cammino che desiderate, vi sottrate libertà e risorse. I poliziotti caduti nel 1992 ci hanno tracciato una strada, la speranza di consegnare un mondo migliore a tutta l’Italia, dove non ci sia posto per la violenza, per il bullismo, la droga, il vandalismo. Capire le idee di chi ci ha preceduto e portarle sulle nostre gambe, facendo ogni giorno la nostra parte, grande o piccola che sia: solo così il loro esempio non sarà stato vano» ha concluso il Questore rivolgendosi agli studenti e ai ragazzi presenti alla cerimonia.

«Se oggi siamo qui è grazie al sacrificio di persone come Emanuela Loi, come le altre persone della scorta. Il sentimento della legalità è qualcosa che si porta dentro, appartiene ad una società che cerca di inseguire la prosperità con il buon vivere e con la volontà di rispettare le leggi. Testimonianze come quella di oggi sono importati per ricordare persone che hanno speso la loro vita per valori che dovrebbero accomunarci tutti» ha concluso il sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra.