A Camporosso incontro sulla legalità nel solco di Falcone e Borsellino: l’evento di Libera è sold out

19 luglio 2023 | 22:50
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Con il giudice Gian Carlo Caselli, il procuratore capo di Imperia Alberto Lari e il questore Giuseppe Felice Peritore

Camporosso. Il centro Falcone di Bigauda, a Camporosso, ha accolto in serata l’evento “Germogli di Legalità“, organizzato da Libera contro le mafie in occasione del trentunesimo anniversario della strage di via d’Amelio, in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.

Una sala gremita di autorità civili, militari e semplici cittadini, ha ascoltato gli interventi del giudice Gian Carlo Caselli, volto simbolo dell’antimafia, già procuratore a Palermo e Torino; del procuratore capo di Imperia Alberto Lari, del questore di Imperia Giuseppe Felice Peritore, e di Laura Romeo, vice presidente di Libera e moglie di Caselli.

«Dovrebbe essere promulgata una legge che preveda l’insegnamento obbligatorio della storia del movimento antimafia nelle scuole, perché è una pagina importantissima per i giovani per capire come si è evoluta e come si deve evitare che riaccada», ha detto nel suo intervento il questore di Imperia Peritore, che ha preso la parola dopo che Caselli ha raccontato l’evoluzione della lotta alle mafie, da quando l’esistenza stessa della mafia veniva negata fino ai nostri giorni. Una storia che lo ha visto tra i protagonisti, indiscussi, della lotta alla criminalità organizzata, pagata con la restrizione delle libertà personali di una vita sotto scorto. Perché quello che è successo può accadere anche oggi – ha aggiunto Peritore – Perché la cultura non è cambiata: è ancora quella. Noi abbiamo sconfitto la mafia in Italia, abbiamo le migliori leggi del mondo, però la cultura è ancora quella, ve lo dice uno che proviene da quelle zone geografiche, dove ancora c’è molto da fare soprattutto sotto l’aspetto culturale».

«Oggi è l’occasione di ricordare il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta – ha dichiarato il sindaco di Camporosso, Davide Gibelli -. Ma proprio oggi è ancora il momento di mettere in evidenza quello che è il valore dell’impegno alla ricerca della giustizia, il fare memoria». Il primo cittadino ha ricordato l’impegno del Comune nel diffondere il tema della legalità a partire dal 2002.

«Oggi è una giornata speciale perché Libera parla sempre di memoria e impegno per le vittime innocenti delle mafie – ha detto Maura Orengo, referente di Libera – E oggi il nostro impegno ci ha portato al titolo di questa serata, “Germogli di legalità”, perché in effetti quello che abbiamo seminato lo scorso anno adesso è germogliato e ad agosto, finalmente, abbiamo avuto assegnati per un mese i terreni e le ville dei Pellegrino di Bordighera, in via Cornice dei Due Golfi, e ci faremo un campo per i giovani». Il 27 agosto, poi, nel pomeriggio, il compendio immobiliare di Montenero sarà aperto a tutta la cittadinanza, che potrà visitare il bene confiscato: lo ha preannunciato la stessa Orengo. «Vi aspettiamo – ha detto – Perché i ragazzi che saranno nel campo faranno dei laboratori di comunicazione per raccontarvi che cosa significa cultura mafiosa e quindi andranno a cercare tutte le testimonianza in queste ville, all’esterno e nel giardino, che mostrano che cosa significa cultura mafiosa anche nel nostro territorio. Quindi chi vorrà venire, potrà vedere da una parte il lusso sfrenato di queste case, l’esposizione della ricchezza di famiglie che spesso si dichiaravano anche nullatenenti, e al contempo la bruttezza di quello che è stato lasciato, perché nell’abbandonare questi beni, hanno tentato di distruggere tutto, ed erano beni che erano diventati dello Stato».