Ventimiglia, aperto il primo Pad per migranti vicino alla Caritas

8 giugno 2023 | 11:24
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Ospiterà circa una quindicina di donne e bambini. «É un’azione a scopo umanitario», ha dichiarato il prefetto Romeo

Ventimiglia. É stato aperto oggi, in via San Secondo vicino alla Caritas, il nuovo Punto di Accoglienza Diffusa (Pad) che offrirà assistenza ai migranti più vulnerabili, in particolare donne e bambini, che quotidianamente vengono respinti alla frontiera dalla polizia francese.

Lo hanno annunciato questa mattina, al termine del loro primo incontro istituzionale svoltosi presso la sala consigliare del Comune di Ventimiglia, il prefetto Valerio Massimo Romeo e il neo sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro.

Come dichiarato dallo stesso prefetto nel mese di marzo, si tratta di un progetto sperimentale che ha incassato l’appoggio del governo centrale e che non replicherà il centro di accoglienza realizzato in precedenza al parco Roja in quanto la legge non prevede la possibilità che i clandestini vengano accolti in strutture di assistenza come i Cas, Centri di accoglienza straordinaria. La struttura, la prima di quattro Pad, potrà ospitare circa 15/20 persone.

«Per me è un onore ricevere a una settimana dal mio insediamento il prefetto Romeo, il Comune ha necessita di avere un rapporto diretto con la prefettura, la questura e le forze dell’ordine – ha dichiarato il neo primo cittadino – . Ci sono temi peculiari per la nostri città e la comunità, parliamo di migrazione e sicurezza, un connubio che i nostri concittadini conoscono bene. La situazione migrazione in città e famosa a livello nazionale e internazionale, la convivenza tra residenti, commercianti e migranti è complicata, la nuova amministrazione comprende che questo tema sia la priorità assoluta che dobbiamo affrontare. Cercheremo di mettere in atto fatti concreti secondo le competenze di un comune italiano, non sta infatti al Sindaco e alla giunta regolare i sistemi di accoglienza in città, le aperture di centri sono nelle competenze dello Stato e vengono esercitate dagli organi del territorio preposti.

Nel protocollo di intesa che abbiamo firmato questa mattina sono state definite le competenze del Comune e quelle della prefettura di Imperia. La nostra priorità deve essere quella di garantire una maggiore vivibilità ai cittadini ventimigliesi, dobbiamo guardare con attenzione alle esigenze di vivibilità, legalità e serenità dei nostri concittadini. Non ci andiamo a sottrarre all’attività di assistenza e accoglienza minima che deve essere data ai migranti che arrivano nella nostra città. A Ventimiglia i migranti arrivano e arriveranno, più o meno in base a nuova legislazione nazionale. Il Sindaco di Ventimiglia deve avere piena conoscenza delle norme nazionali, reputo che l’interlocuzione stretta e costante con la prefettura serva a interpretare nel modo giusto le norme nazionali.

Da parte nostra saremo rigorosi con le situazioni di illegalità, bivacco e degrado che ci sono in città. Già dopo il mio insediamento si è proceduto allo sgombero dei migranti alle Gianchette, in quell’occasione l’amministrazione ha voluto essere presente e dare il suo contributo, è stato saldato il cancello che porta al greto del Roja per non creare più la stessa situazione di illegalità. In vista dell’apertura del Pad è stata disposta la pulizia straordinaria del piazzale antistante, non possiamo pensare di aprire una struttura e trovarci davanti ad una situazione indecorosa con la creazione di un quartiere ghetto. Sul progetto Pad è stato sottoscritto questo accordo che però è sperimentale di sei mesi perchè a livello nazionale è una novità, siamo tutti interessati a vedere come verrà sviluppato e attuato concretamente.

Non ci sono oneri a carico del bilancio comunale, la gestione sarà effettuata dalle associazioni di volontariato. Daremo il nostro contributo e nei prossimi giorni gli uffici comunali e quelli della prefettura si ritroveranno per vedere di quali azioni può dotarsi il Comune grazie alla collaborazione del ministero per permettere all’amministrazione di essere più incisiva nel rapporto tra residenti, commercianti e migranti», ha concluso Di Muro.

«Flavio Di Muro ha un compito non facile, è il primo cittadino di una città che ha moltissime complessità – ha dichiarato il prefetto Romeo – . Il Sindaco di Ventimiglia ha bisogno più di altri sindaci del sostegno di tutti, a partire dagli organi dello Stato. Ventimiglia è una città di confine molto complessa e ritengo che vada fortemente considerata in tutti gli ambiti istituzionali a partire dal prefetto fino agli organi centrali. Abbiamo sottoscritto stamattina con il Sindaco quella che è l’unica soluzione fattibile in un contesto con i flussi migratori di Ventimiglia che è diverso dalle altre situazioni esistenti sul territorio nazionale. In che cosa consiste questa diversità? Sul territorio nazionale gli immigrati che arrivano in Italia e sbarcano a Lampedusa fanno richiesta di asilo o in questura o prodotta come volontà dell’immigrato, qui a Ventimiglia tutto questo non c’è perché non ci sono richiedenti asilo, ma persone che vogliono attraversare il confine francese, però chi non fa richiesta di asilo in Italia è tecnicamente clandestino irregolare.

A Ventimiglia si opera dunque su soggetti che vogliono lasciare la città. In Francia vengono effettuati 80/100 respingimenti al giorno e nel mese di aprile si è registrato il più alto numero di respingimenti, va ricordato che la Francia opera legalmente. Qui c’è una situazione che va considerata anche dal punto di vista giuridico, possiamo avere i migliori auspici, ma il Sindaco deve lavorare con la legge. La situazione è difficile e complessa. Bisogna che si capisca che l’apertura del centro è un’azione con scopo umanitario; abbiamo chiuso il greto del fiume Roja perché eravamo obbligati a farlo, non perché volevamo. Da quando mi sono insediato ho chiesto alle forze dell’ordine un monitoraggio della situazione, la decisione l’abbiamo presa sulla base di una azione di osservazione effettuata dalle forze dell’ordine e da organi tecnici, ovvero i vigili del fuoco e l’Asl, che su richiesta del prefetto hanno fatto due sopralluoghi.

Cosa è emerso? Una situazione di invivibilità con presenza di donne e bambini piccoli, una situazione igienico sanitaria indecorosa, nociva per la salute, dove venivano bruciati prodotti nocivi ed erano presenti roditori, inoltre è stata riscontrata una colonia di cinghiali. Come potevamo lasciarli in questa situazione? Era un problema umanitario che mi ha spinto ad intervenire. Io mi sono recato più volte sul posto e ho parlato con i volontari. Inoltre, in caso di forte pioggia, quelle persone sarebbero morte. Sono pronto ad accogliere proposte che devono essere conformi alla legge e fattibili perché il desiderio del grande centro andrebbe pure bene, ma non è fattibile. Nel centro verranno collocate le persone più fragili, mamme e bambini avranno un tetto sulla testa fino a quando non attraverseranno la frontiera», ha concluso il prefetto che ha anche annunciato un rafforzamento di forze dell’ordine alla frontiera con la Francia in previsione dell’estate, precisamente saranno trenta uomini, dieci carabinieri, dieci poliziotti e dieci finanzieri.

All’incontro ha fatto seguito un sopralluogo nell’area del nuovo Pad, che sorge presso le aree della stazione ferroviaria precedentemente occupate da persone straniere e senza fissa dimora.