Il caso

Riviera Trasporti, preoccupazione dei sindacati per lo slittamento dell’omologa. Possibile stato di agitazione

«Chiediamo rispetto e soprattutto di essere portati a conoscenza da parte del Presidente della Provincia»

RIVIERA TRASPORTI CRISI PREFETTURA

Imperia. Le segreterie di Cgil Cisl e UIl della Riviera Trasporti, alla luce delle dichiarazioni ufficiali rese dal Presidente della Provincia durante i lavori dell’ultimo consiglio, si dichiarano fortemente preoccupate e innalzano il livello di attesa vigile a stato di agitazione, che verrà proclamato nelle prossime ore.

«Vista l’impossibilità dell’on. Claudio Scajola a riceverci su nostra richiesta, impegnato su altri fronti, in primis la campagna elettorale, siamo stati ricevuti dal consigliere delegato Daniele Ventimiglia e in quella riunione è emerso che lo slittamento dell’omologa era stato richiesto di comune accordo tra società e proprietà per difficoltà legislative nel conferimento di beni immobili allo scopo di aumento di capitale. Per cui le dichiarazioni palesemente contrarie dell’on. Scajola gettano nel dubbio tutto il percorso intrapreso. Lo stesso Ventimiglia, alle nostre incalzanti richieste, garantiva che una volta espletato l’iter in tribunale, gli uffici tecnici sarebbero stati sufficientemente celeri per espletare tutte le procedure necessarie al mantenimento in vita di RT» fanno sapere le sigle sindacali.

«Ricapitalizzazione, affidamento in house e aumento del corrispettivo chilometrico, tutti elementi imprescindibili e legati al piano di risanamento depositato in tribunale. Chiediamo rispetto e soprattutto di essere portati a conoscenza da parte del Presidente, sull‘effettivo stato dell’arte e sulle reali intenzioni per il futuro di RT, in quanto siamo parte in causa in qualità di lavoratori e abbiamo dimostrato nel tempo di aver accompagnato le crisi e di essersi adoperati per la sopravvivenza dell’azienda. Per questo non saremo semplici spettatori, ma pretenderemo di avere la giusta importanza nelle decisioni avvenire. Ci aspettiamo pertanto di avere le risposte che possano garantire la pace sociale, che in un momento difficile come questo nessuno dovrebbe minare» concludono i sindacati.

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