Riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, imprenditore di Ventimiglia ai domiciliari

7 giugno 2023 | 09:54
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Riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, imprenditore di Ventimiglia ai domiciliari

Nell’ambito dell’inchiesta Eureka, partita da Reggio Calabria. Giovedì udienza

Ventimiglia. Trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Sono queste le ipotesi di reato che hanno portato agli arresti domiciliari un imprenditore residente nell’Intemelio, nell’ambito dell’inchiesta “Eureka” della Dda di Reggio Calabria che il mese scorso ha visto eseguire misure cautelari nei confronti di oltre 100 persone, che secondo gli inquirenti sarebbero legate, a vario titolo, alla ‘Ndrangheta.

L’uomo, incensurato, gestisce locali in Italia. Ma è finito al centro delle indagini della direzione distrettuale antimafia quando ha acquisito il ristorante “La Voglia” di Mentone che, secondo gli investigatori, con la sua posizione centrale, ma tranquilla, nella cittadina rivierasca, è una perfetta lavatrice di denaro sporco proveniente dalla Locride e frutto del narcotraffico gestito dalla criminalità organizzata.

Un giro di affari loschi del quale l’imprenditore sarebbe stato completamente ignaro, come l’arrestato ha giurato al proprio avvocato, il penalista Marco Bosio che domani sarà a Reggio Calabria per perorare la causa del suo assistito.
Dopo aver studiato attentamente le carte, il legale ha infatti impugnato dinanzi al Tribunale delle Libertà di Reggio, l’ordinanza di misura cautelare nei confronti dell’imprenditore ventimigliese. Un’impresa non semplice, vista la mole di documenti prodotti dagli inquirenti: oltre 2500 pagine di ordinanza, fitte di intercettazioni e ricostruzioni investigative, che ruotano intorno a un nome: quello di Vincenzo Giorgi, 38 anni, nullatenente, stando ai redditi dichiarata negli ultimi vent’anni, ma che, come evidenziato da un’informativa dei Ros, sarebbe coinvolto in milionari traffici internazionali di cocaina».

Giorgi risulta essere dipendente del ristorante, gestito dall’imprenditore ventimigliese e da un socio. Ma secondo gli inquirenti è qualcosa di più: deterrebbe, infatti, sin dall’agosto del 2021, una «partecipazione societaria occulta» sin dal mese di agosto 2021, cioè nel periodo di avviamento della società, «con il placet dei formali e unici soci», è scritto nelle carte. Non è così, sostiene la difesa. L’avvocato Bosio dovrà sfoderare le ben note capacità di cui ha sempre dato prova in udienza, per convincere i giudici del Riesame a scarcerare il suo assistito.

[Nella foto l’avvocato Marco Bosio]