Passaggio del Saint Charles ai privati slitta al 2024, Trucchi: «L’ennesimo rinvio non mi sorprende»
«Credo che la motivazione principale consista nella difficoltà a reperire personale medico e infermieristico», dichiara il consigliere comunale di minoranza di Bordighera
Bordighera. Le dichiarazioni del consigliere di minoranza Giuseppe Trucchi in merito all’intervista fatta da Riviera24 al direttore generale di Asl1Luca Stucchi:
«Ho ascoltato con attenzione la interessante videointervista realizzata da Alice Spagnolo con il direttore generale Asl1 Stucchi. Mi dispiace ma non mi sorprende minimamente l’ennesimo rinvio dll’inizio della gestione privata del nostro ospedale Saint Charles di Bordighera.
Proprio pochi giorni or sono avevo presentato al Sindaco una interpellanza relativa al cronoprogramma dei lavori organizzativi per la partenza della nuova fase ospedaliera e oggi la risposta, speriamo definitiva, mi è arrivata dal direttore. Credo che la motivazione principale di questo nuovo rinvio consista nella difficoltà a reperire personale medico e infermieristico.
Ma forse anche il piano economico finanziario può avere un ruolo. A inizi 2024 saranno 6 anni dal Bando di privatizzazione pubblicato nel 2018. Si tratta di un tempo che in campo sanitario è enorme.In tutti questi anni l’ospedale Saint Charles ha perso più della metà dei suoi operatori sanitari e ora ovviamente, complice anche la situazione nazionale, non è facile recuperarli.
Poichè il direttore generale tocca numerosi punti nella intervista, mi permetto alcune osservazioni. Probabilmente è vero che le norme concorsuali per assunzione di personale potrebbero essere migliorate, ma il vero problema è la carenza numerica di medici generalisti e specialisti, di infermieri e la necessità di rivedere la organizzazione dei mansionari, cose tutte
risapute da anni e purtroppo non affrontate a livello nazionale e regionale.
Per quello che riguarda la ottima notizia della apertura di un reparto di medicina a Bordighera occorrerebbe precisare bene se si tratti di un reparto anche per le patologie acute o solo per le patologie croniche e fissarne i contorni.
Per la Casa della Salute accogliamo con piacere questa importante realizzazione augurandoci che assuma le caratteristiche delle Case della salute esistenti in altre Regioni con percorsi dedicati al paziente comprendenti anche prestazioni diagnostico terapeutiche specialistiche.Il grave rischi0 delle Case della Salute finanziate dal Pnrr è costruire strutture povere di personale.
Non voglio qui affrontare il problema della sofferenza dei servizi territoriali che aprirebbe problematiche rilevanti e che più volte è stato approfondito».