Mercato dei fiori, riconversione in Campus: al via il maxi appalto da 5,3 milioni
La facciata principale del fabbricato verrà interamente riqualificata grazie ai fondi del Pnrr
Sanremo. E’ stato pubblicato ieri il bando di gara per la riconversione in campus scolastico del mercato dei fiori di Valle Armea, i cui lavori del terzo lotto da realizzare sono finanziati dal Pnrr per un importo a base d’asta di 5,3 milioni di euro. Termine ultimo per la presentazione delle offerte il 20 di giugno. Cantiere da ultimare da cronoprogramma entro lo stesso mese del 2025.
L’opera, che riqualificherà l’intera facciata del mercato (lato scuole) su progetto degli architetti Pietra Alborno di Bordighera e Francesca Buccafurri di Ospedaletti, andrà a completare l’inserimento delle nuove aule scolastiche, degli spazi sportivi e sociali, all’interno della mega struttura un tempo adibita al solo commercio dei fiori. Al momento, considerando i primi due lotti conclusi (ospitano da alcuni anni le classi dell’istituto Ruffini-Aicardi, indirizzi Turistico e Sociosanitario), la dotazione complessiva degli spazi conta 18 aule, 2 laboratori per un totale di 20 unità pedagogiche, 2 uffici, 2 blocchi servizi alunni, 1 blocco servizi docenti, per una superficie totale di circa 3100 metri quadrati.
Il progetto. Considerando anche i primi due lotti funzionali già ultimati, la dotazione complessiva degli spazi scolastici a seguito della conclusione dei lavori per il terzo lotto conterà 30 aule per un massimo di 750 studenti, spaziosi laboratori (da dedicare all’insegnamento specializzato delle officine e degli ateliers ma utilizzabili anche come aule didattiche), 4 blocchi uffici, 3 blocchi servizi alunni, 2 blocchi servizi docenti.
In particolare, gli spazi strettamente scolastici si localizzeranno a piano ballatoio lungo i fronti est, sud ed ovest fra le torri scala 03 e 06 (quest’ultima esclusa); oltre all’attuale accesso dalla torre scale 02, situata in posizione baricentrica rispetto all’ala est completamente destinata alla scuola, il campus scolastico sarà dotato di un nuovo ingresso principale, situato lungo il progetto sud e corrispondente alla torre scala 04 (corredata da ascensori).
L’ingresso dal piano terra avverrà mediante un atrio loggiato, dal quale sarà possibile accedere sia agli spazi scolastici localizzati a piano plateatico (mediateca, uffici amministrativi e ricevimento, servizi) sia a quelli situatati a piano ballatoio (aule didattiche, laboratori, uffici amministrativi e servizi) mediante il corpo di distribuzione verticale. Un secondo atrio loggiato sarà dedicato al Civic Center aperto al quartiere e al pubblico in generale, con servizi dedicati e la possibilità di condividere e utilizzare spazi scolastici quali l’auditorium dell’aula magna, il bar-mensa, la mediateca e gli spazi esterni attrezzati. La facciata principale del fabbricato verrà interamente riqualificata sia dal punto energetico, mediante la realizzazione di un cappotto termico esterno, sia soprattutto dal punto di vista architettonico con la realizzazione di una facciata capace di innescare il processo di riqualificazione urbana del contesto. In particolare, in corrispondenza degli 10 ingressi della scuola e del Centro Civico verrà realizzata una grande pensilina a sbalzo che proietterà verso l’esterno gli spazi del campus.
La visione. Il progetto della scuola e degli impianti sportivi vuole essere il fulcro attorno a cui far ruotare la riqualificazione dell’intera area. Esempi significativi vengono dai Paesi Bassi dove la qualità urbana e architettonica continua a essere una priorità assoluta nella progettazione urbana di nuovi quartieri. “Il settore pubblico incentiva questa inclinazione progettuale, rendendosi protagonista di una trasformazione coraggiosa, e spesso condivisa con la popolazione locale, di interi comparti urbani, di aree che magari, come in questo caso, hanno esaurito la loro funzione e possono diventare qualcos’altro.
È il caso di Houthavens, un distretto originariamente destinato all’industria e oggi cantiere di un importante programma di trasformazione urbana. Il questo contesto, peraltro a energia zero secondo gli obiettivi del programma, il 4th Gymnasium di Paul de Ruiter Architects rappresenta uno dei primi tasselli mirati alla riqualificazione dell’area che presto accoglierà quartieri residenziali e tutte le attività necessarie a creare un nuovo brano di città. A cominciare da quelle scolastiche, che nel
4th Gymnasium – un edificio che colpisce per le cromie vivaci delle sue facciate dai toni energizzanti – trovano una forma originale nei contenuti didattici proposti. L’orientamento
della scuola è sensibile alle discipline artistiche, quindi oltre alle consuete materie è possibile
studiare cinema, teatro, pittura, disegno. Proprio per questo la struttura, oltre alle normali
aule, prevede anche un cinema, un teatro e un laboratorio”.
Anche il campus scolastico in progetto (Flowers campus) si propone di implementare alcuni insegnamenti specificatamente legati alle vocazioni del territorio, quali la floricoltura, la
nautica e il turismo, mediante la predisposizione di ampi spazi-laboratorio da dedicare alla
formazione professionale specializzata. Un altro elemento caratterizzante è lo spazio connettivo ampio e versatile, concepito sia come collegamento che come tessuto interattivo, visivo e spaziale, di tutto l’organismo architettonico, per consentire rapporti di scambio non formalizzati tra tutti i fruitori della scuola e permettere la collocazione di arredi ed attrezzature particolari, ad esempio, per la creazione di posti di lavoro individuali.
Le aule, in particolare, sono studiate in modo che, varcata la soglia della porta, si prolunghino in aree non convenzionali di apprendimento, di confronto, di scambio fra gli studenti. Queste “balconate”, collocate al primo piano, gravitano intorno all’ampio cortile centrale (il plateatico del mercato dei fiori), anch’esso concepito come spazio di incontro informale e come sede delle attività sportive, utilizzato anche dopo l’orario scolastico dalle società sportive e dai cittadini. La scuola, quindi, continua a essere vissuta durante tutto l’arco della giornata e non solo dai suoi alunni, diventando parte integrante della vita del quartiere.
L’architetto Renzo Piano ha individuato le caratteristiche di una scuola modello: “Il piano terra dovrà avere la funzione di connessione con la città. Sarà permeabile e trasparente, sollevato dal terreno in modo che la città possa entrare e l’edificio diventi un luogo di scambio e connessione con il quartiere. Al centro c’è un giardino con un grande albero sul quale si affacciano la palestra-auditorium, la sala prove, i laboratori”. Nell’idea di Renzo Piano, la palestra, il laboratorio-bottega, la biblioteca, la cucina dovranno essere aperti fino a tarda sera e anche nel weekend per favorire gli scambi e la nascita della solidarietà. … “la città che funziona è quella in cui si dorme, si lavora, ci si diverte e soprattutto si va a scuola. Dico soprattutto perché mentre si può decidere di non visitare un museo, sui banchi di scuola ci devono passare tutti. Occuparsi di edifici scolastici è un rammendo che, ancora prima che edilizio, è sociale”.
(In copertina i rendering di progetto)