Auto elettrica 6, Comune di Sanremo zero

14 giugno 2023 | 10:30
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Auto elettrica 6, Comune di Sanremo zero

L’avvocato Edilio Grappiolo, pioniere della mobilità sostenibile, vince tutti i ricorsi contro la polizia locale: «Questione di principio, ora la città si è evoluta ma non è ancora abbastanza»

Sanremo. Auto elettrica 6, Comune di Sanremo zero. Così potrebbe sintetizzarsi l’esito del lungo contenzioso giudiziario che si è tenuto presso il giudice di pace di Sanremo, tra Edilio Grappiolo, avvocato civilista matuziano specializzato in diritto condominiale, vero e proprio pioniere cittadino della mobilità elettrica, e il Comune di Sanremo.

Dopo 2 anni di “carte bollate”, è stato il legale, infatti, a vincere tutte e 6 le cause di opposizione intentate contro le altrettante sanzioni amministrative elevategli dalla polizia locale per avere sostato con la propria auto elettrica davanti al Palafiori, sulla piazzola dove era installata, all’epoca, una vecchia colonnina di ricarica di cui nessuno possedeva la tessera, né era possibile procurarsela. Questo perché invece di lasciarla agli addetti del parcheggio, l’unico esemplare in circolazione era detenuto da un funzionario dell’ufficio Edilizia privata del municipio che gli utenti dovevano contattare per poter avviare la ricarica, in un contesto allucinante ai giorni d’oggi: il funzionario pubblico era costretto a scendere da Palazzo Bellevue in fretta e furia per andare ad avviare materialmente la ricarica – lenta, anzi lentissima – per poi dover tornare a scollegare il cavo dalla colonnina a ricarica terminata.

Un vero e proprio calvario, inaccettabile dal legale sanremese, il quale, possedendo un veicolo elettrico (oggi guida la sua seconda auto completamente “green”), pretendeva di posteggiare proprio su quella piazzola, invocando il testo dell’articolo 158 del Codice della Strada allora vigente (di recente modificato in senso meno favorevole agli automobilisti 3.0), che vietava la sosta su quegli spazi ai veicoli non elettrici, ma non prescriveva il dovere di ricarica.

Per quei posteggi ritenuti “selvaggi” dalla polizia municipale, il legale era arrivato a rimediare sei contravvenzioni da circa 60 euro l’una, tutte impugnate di fronte al giudice di pace. A determinare la sconfitta in giudizio dell’ente locale è stata la scoperta dell’uso da parte dei vigili di Sanremo di un prontuario delle violazioni al Codice della Strada non aggiornato, che conteneva la precedente versione della norma, modificata una prima volta nel 2020, e che effettivamente prevedeva l’obbligo della ricarica. A quel punto la questione per Grappiolo era diventata di principio. Per affermare il diritto di avere delle moderne colonnine di ricarica per veicoli elettrici in città, l’avvocato aveva continuato per settimane a posteggiare nello stesso punto, senza ricaricare, sapendo che sarebbe stato multato.

Da allora ai giorni nostri la situazione a Sanremo è cambiata. Sono numerosi gli stalli di ricarica moderni installati negli ultimi due anni. «Considerata la rivoluzione tecnologica in corso, che vedrà nel 2035, per ordine dell’Unione Europea, ma molto prima per libera scelta di svariate case costruttrici, la cessazione della produzione di automobili col motore a scoppio, – sottolinea Grappiolo plaudo al lavoro dell’Amministrazione, e dell’ingegner Giorgio Amborno del Comune, che hanno finalmente colmato un gap tecnologico che ritenevo indegno di una città moderna e a forte vocazione turistica come Sanremo».

Il battagliero legale sanremese si rammarica solo di una cosa: «Recentemente sono state riviste le tariffe della sosta sulle strisce blu, e qualcuno aveva giustamente proposto di renderla gratuita per le auto elettriche, che oggi costituiscono solo il 3% del parco auto circolante nazionale, l’1,9% in Liguria, esattamente come avviene a Imperia, un “paradiso” per l’elettro-automobilista, che trova una grande quantità di colonnine pubbliche, lente e veloci (queste ultime assenti a Sanremo), e sosta gratuitamente sulle strisce blu, esponendo la carta di circolazione, dove risulta che il veicolo è elettrico. Un’occasione persa per incentivare davvero la mobilità sostenibile, rivoluzione inarrestabile: il motore termico “è morto”, è una tecnologia vecchia di 140 anni; un litro di benzina contiene 10 kwh circa, con cui l’auto termica fa circa 20 km, ma l’auto elettrica ne fa 70. Non ci possiamo più permettere di sprecare in calore l’80% del carburante che introduciamo nel serbatoio. Il futuro dell’auto è solo elettrico a batteria», – conclude il civilista sanremese -.