Pomeriggio di sensibilizzazione all’Oasi del Nervia con i sindaci di Vallecrosia e Bordighera
Tra i temi trattati il progetto di Ireti per creare un bypass all’acquedotto in caso di siccità idrica: «Intervento primario, ma invasivo che potrebbe essere fatto dal lato strada senza entrare nell’area protetta con le ruspe», ha dichiarato il volontario Floris
Camporosso Mare. «Questo è un simbolo di come questa zona abbia trattato l’ambiente in tutti questi anni e di come stia continuando a trattarlo, servirebbe un po meno politica un po’ più di tecnica in queste cose. Quello che volevamo proporvi è una sorta di sodalizio e di alleanza con tutti i Comuni e la Provincia in modo da riuscire a fare veramente dell’ambiente un qualcosa che possa essere vantaggioso per tutti noi». Così il volontario dell’Oasi del NerviaAndrea Floris ha aperto il pomeriggio di sensibilizzazione nei pressi dell’area protetta alla presenza del sindaco di Vallecrosia Armando Biasi, del sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito e del consigliere di minoranza di Camporosso Maurizio Morabito.
I lavori programmati di Ireti per la creazione di un bypass all’acquedotto, necessario nel caso di malfunzionamento o di carenza per la siccità, sono stati il tema centrale dell’incontro: «Dopo due anni in cui stiamo facendo martellamento sui social, spieghiamo alle persone che non possono entrare nell’Oasi cosa succede adesso? Che ci si entra con le ruspe – ha affermato – . Questo è un intervento assolutamente primario e necessario, ma estremamente invasivo. Le cose andrebbero fatte nella maniera corretta perché i lavori si potrebbero fare dal lato strada con successiva asfaltatura. É un discorso non soltanto di metodo, ma anche di senso; se noi facciamo una conduttura qua dentro, ogni volta che ci sarà la necessità le ruspe avranno il via libera per poter entrare. Oggi siamo qui per chiedervi una collaborazione su questo intervento e su tutti quelli che vengono fatti sull’ambiente in zona», ha affermato rivolgendosi ai sindaci del comprensorio.
I turisti che vengono all’Oasi per studiarla e ammirarla arrivano da tutto il mondo: Inghilterra, Francia, Spagna e a breve anche dagli Stati Uniti: «Stiamo facendo un’operazione di conoscenza di una perla del nostro territorio che assolutamente deve essere tutelata nella maniera corretta, questo è l’unico spazio che deve essere tutelato in questo modo. Già il ponte ciclopedonale è stato un intervento invasivo e la Provincia ha detto che con la sua costruzione la spiaggia sarebbe stata chiusa, c’è il regolamento, ma non è mai stato fatto – ha proseguito Floris – . Non abbiamo mai detto di no a nulla, ma in questo caso ci siamo trovati con un progetto presentato a ottobre e lo abbiamo saputo cinque giorni prima che intervenissero, oggi noi proponiamo un’alternativa, tutto questo ci sembra illogico».
«Quello che colgo è che c’è tanto spirito di volontariato, ma non c’è una rete che possa assistere chi ha delle competenze scientifiche e le voglia trasformare in opportunità di tutela ambientale, ma anche di crescita culturale e turistica – ha dichiarato Biasi, primo cittadino di Vallecrosia e vicepresidente della Provincia – . L’Oasi in realtà non è mai stata valorizzata, è stata messa da tutti come effige sulla giacchetta, ma in realtà il 99% di noi non ne conosce le potenzialità. Farò in modo di convocarvi in Provincia e di capire quale è la progettualità a un anno, tre, cinque e dieci anni, che possa anche esserci d’aiuto per i finanziamenti Pnrr. In merito al tubo, domani si terrà l’incontro in Prefettura; intanto siamo in una fase di emergenza idrica, è stato riconosciuto a livello nazionale con un decreto. In questo contesto l’Ireti si è dotata di un progetto in caso di emergenza che ha ottenuto l’autorizzazione ambientale, ma ora dobbiamo individuare delle soluzioni e capire quali sono le norme che regolano questa situazione e nel caso il progetto non fosse legittimo si può fare un ricorso, se fosse legittimo invece bisogna capire se ci sono i tempi per fare una variante in corso d’opera. La Prefettura domani determinerà in modo inequivocabile quali sono le azioni di governo che si devono fare e si dovrà capire quali sono i vincoli preordinati superiori».
«Nel momento in cui c’è una valutazione di un impatto ambientale come e l’esigenza dell’urgenza non è facile, sono due temi che diventano talvolta conflittuali – ha dichiarato il primo cittadino della Città delle Palme – . Se un ecosistema come questo viene tagliato in due da una conduttura serviranno altri anni alla natura e all’ambiente per riprendersi e questo è un ulteriore danno che patisce tutto il comprensorio e che deve essere valutato. Vediamo domani cosa emergerà da questo tavolo tecnico, il Prefetto dovrà dare una valutazione finale che non deve necessariamente ricadere sui sindaci perché questo è un discorso molto più ampio che non è vincolato al territorio di Vallecrosia, Camporosso e Bordighera».