Monaco vs Olympiacos: è l’ora della verità

17 maggio 2023 | 12:42
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Monaco vs Olympiacos: è l’ora della verità

Di fronte al Roca Team la squadra per eccellenza

Principato di Monaco. Alle cinque della sera, venerdì 19,a Kaunas, Lituania, nella Zalgirio Arena si alza la palla a due di AS Monaco-Olympiacos Pireo, prima semifinale delle Final Four dell’Eurolega 2022-2023, in assoluto la palla a due più
importante nella storia del Roca Team.

Arrivare a Kaunas è stato un viaggio difficile, avventuroso, non sono mancati i momenti di difficoltà, i passaggi a vuoto, come ci sono state serate esaltanti in questi due anni di Eurolega, iniziati tra scetticismo e battutine e culminati in una Final Four. Ma al di là di ogni considerazione, è tempo di inquadrare il momento che vive la squadra e di analizzare l’avversario, quell’Olympiacos che già la stagione scorsa è stato il rivale del Roca Team in una serie playoff culminata con un eliminazione nella bolgia del Pireo.

Non ci poteva essere accoppiamento tra due squadre più differenti, non tanto nel valore complessivo o nei risultati, quanto nell’impostazione delle due compagini, specialmente di quella greca che riflette in pieno la filosofia del suo allenatore, Giorgios Bartzokas, fresco vincitore per il secondo anno consecutivo del titolo di miglior allenatore di Eurolega: la Squadra, volutamente in maiuscolo, prima di tutto.

Il grosso problema per gli avversari dell’Olympiacos, e questa sarà a nostro parere la chiave di volta del match, è come arginare un team che anziché comprimere esalta i singoli, lasciando loro all’interno di un collettivo perfettamente oliato la libertà di esprimere tutta la loro tecnica e la loro inventiva; non è cosa banale, perché è difficile togliere ritmo ai greci, in quanto non basta limitare uno o due giocatori, serve mettere in crisi tutto un sistema.

Togliere ritmo vuol dire, in parole povere, fare sì che l’Olympiacos entri nell’azione offensiva sempre in ritardo, con le linee di passaggio intasate, concedendo al massimo quelle soluzioni a bassa percentuale che in teoria fanno meno male: limitare il gioco lineare di Walkup,limitare i lampi di classe di Vezenkov, uno per il quale si è scomodato Mike Brown, allenatore dei Sacramento Kings e Coach of the Year dell’NBA, limitare il talento e l’intelligenza cestistica eterne di uno come Sloukas.

A coach Sasha Obradovic ed al suo staff si presenta quindi un problema tecnico di difficile soluzione: come, partendo da una difesa che a livello di singoli è poco attrezzata per giocare in intensità e continuità, poter limitare quello che è uno dei migliori attacchi di Eurolega, ed al contempo come inibire la transizione ai greci, che quando possono far correre McKissic fanno danni enormi alle difese avversarie.

Contro un collettivo così ben attrezzato l’unica soluzione plausibile è alzare la difesa e soprattutto non andare mai al tiro troppo velocemente, perché quello che non si può assolutamente concedere all’Olympiacos è la possibilità di ribaltare subito l’azione, di poter correre il campo in libertà; il Roca Team ha mostrato di essere capace di fare questo quando ha vinto gara 3 in casa del Maccabi, proprio tenendo i ritmi bassi e selezionando con cura i suoi tiri.

La difesa è sicuramente il punto di forza e di equilibrio dei greci, la base di tutto il loro gioco, ed ha la capacità non solo di ostacolare le conclusioni avversarie, ma anche e soprattutto di rilanciare il gioco e l’azione offensiva, grazie ad una fisicità importante sotto canestro dove svetta il francese Fall, 218 centimetri di intimidazione e dove Black e Bolomboy danno un valido contributo alla causa.

Ma in assoluto il vero problema che si pone di fronte al Roca Team è il tasso di tecnica e di intelligenza cestistica altissimo dell’Olympiacos: Walkup, Vezenkov, Sloukas e Papanikolau sono giocatori capaci di leggere le partite, capaci di interpretare le mosse avversarie ed in grado anche di mettersi in proprio e di segnare punti con facilità, il tutto all’insegna della massima condivisione della palla, dato che oltre che la miglior difesa sono anche la squadra con più assist dell’intera Eurolega.

Limitare la transizione dei Reds, controllare il ritmo della partita senza forzature e poi provare a scardinare la difesa greca alternando il gioco controllato alle folate ed ai parziali anche clamorosi di cui è capace; provare una difesa di squadra aggressiva che riesca a mascherare le debolezze dei singoli (James e Motiejunas ultimamente non pervenuti o quasi in difesa…. ) e che dia spinta e determinazione in attacco; ed infine riuscire a sfruttare quei momenti nei quali i Mike James ed i Jordan Loyd si illuminano e schiantano ogni difesa avversaria: questo, a nostro parere, il piano partita di coach Obradovic, la via per vincere questa semifinale, dura, difficile, emozionante, perché il Roca Team deve farsi anche camaleonte, prendere dai greci quella solidità di squadra che permetterebbe ai suoi solisti di avere una base sicura per provare a vincere.

Contro un avversario più esperto ed anche più attrezzato per partite di questo livello, serve un impresa vera e propria, servono un intensità ed una determinazione mai viste prima, serve che i Diallo, i Moneke, i Donta Hall giochino la partita della vita, serve che Ouattara si incolli a Sloukas, serve tutto quello che c’è, ed anche oltre.

E, con le parole di Giannis Antetuokumpo, nello sport non esiste fallimento: comunque vada, sarà un successo:e a scanso di equivoci, daghe Monegu!!!