L’Oasi del Nervia è salva, il bypass dell’acquedotto sarà installato fuori dall’area protetta
«La soluzione consentirà di transitare lungo l’argine in terra armata che in questo momento protegge l’alveo del torrente Nervia e quindi non andare ad interferire con quella che è la zona protetta»
Camporosso. Gli animali che popolano l’Oasi protetta sono salvi. Dopo una riunione convocata dal Prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo con i sindaci della zona e gli Enti interessati la soluzione è arrivata: il progetto di creare un by-pass all’acquedotto in caso di siccità si farà ma fuori dall’area protetta.
«Abbiamo appena concluso una riunione convocata dal Prefetto di Imperia molto importante sul tema della condotta dell’acquedotto di Camporosso che serve dieci Comuni. Il tema trattato – spiega il sindaco di Camporossso Davide Gibelli– riguardava il passaggio della condotta all’interno dell’oasi faunistica del Nervia però in questo periodo non è possibile per ragioni di carattere naturalistico e quindi si è convenuto di adottare una soluzione alternativa che da un lato permette di rispondere in maniera incisiva a quella che è l’emergenza idrica in atto e dall’altro di contemplare tutti gli aspetti di carattere ambientale. Questa soluzione consentirà- prosegue il primo cittadino- mi auguro e ci auguriamo tutti i sindaci, di transitare lungo l’argine in terra armata che in questo momento protegge l’alveo del torrente Nervia e quindi non andare ad interferire con quella che è la zona protetta, la zona speciale di conservazione, che caratterizza il nostro territorio, la nostra parte fociva del torrente Nervia. Una soluzione di equilibrio che permette di salvaguardare tutti gli aspetti che in questa riunione sono stati messi in discussione. Grazie al Prefetto e agli Enti che sono intervenuti in questa riunione. Il prossimo step sarà quello di riorganizzare e rivedere il progetto e quindi sistemare tutte quelle che sono le carte della progettazione e poi partire immediatamente con l’esecuzione dei lavori in modo tale da garantire l’ultimazione dell’opera in termini ragionevolmente brevi. Come tempi auspichiamo che l’opera possa essere conclusa entro giugno massimo luglio. Lo stato della falda in questo momento è in sofferenza ma non è una situazione allarmante e quindi abbiamo di fronte due o tre mesi che possono garantire ancora la permanenza ovviamente dell’acqua a tutti gli utenti serviti e nello stesso tempo questo la fase temporale può consentire l’esecuzione anche dei lavori».