La nuova vita del teatro delle Opere Parrocchiali riparte dal “Piccolo Principe”

9 maggio 2023 | 11:12
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Bambini e famiglie in scena l’11 giugno con una rappresentazione ispirata al “viaggio” di Antoine de Saint-Exupéry

Imperia. Venticinque bambini e uno spettacolo ispirato al Piccolo Principe per far riviere il teatro delle opere parrocchiali di Porto Maurizio, realizzato nel 1969 e con una capienza di 250 persone, in via Verdi. Chiuso da anni e complice la scure del Covid, le attività si sono ridotte fino a scomparire. Ora, grazie ai volontari, alle famiglie dei bambini, e a Don Lucio tornerà a riviere il prossimo 11 giugno a partire dalle ore 17. Fervono i preparativi dietro le quinte, tutto realizzato dalla comunità: scenografie, luci, cartelloni, vestiti ed oggetti di scena. Un ritorno al passato dove gli oratori e la comunità erano al centro della vita sociale della città.

Silvia Roncallo, curatrice, responsabile e volontaria del primo spettacolo che dopo anni rialzerà il sipario sul teatro spiega come questo edificio storico torna a nuova vita: «Il teatro subirà lavori di adeguamento per la messa a norma perché è stato fatto negli anni’70 e all’epoca molte normative antincendio non c’erano. Stiamo procedendo con questi lavori grazie all’appoggio del nostro parroco, Monsignor Lucio Fabbris e all’architetto Cristina Tealdi che si sta dando molto da fare per completare i lavori prima che vada in scena lo spettacolo».

Un “investimento” interamente finanziato dalla comunità, dalle famiglie e dai volontari che non a caso hanno scelto di mettere in scena un simbolo come il “Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry: «Nel 2023 ricorrono gli 80 anni della scrittura di questo libro bellissimo che parla di un viaggio. Il nostro è stato un viaggio iniziato molto timidamente e che sta continuando, un po’ come quello che ha fatto il piccolo principe. Il viaggio serve per mettersi in gioco, per cercare di crescere e noi vogliamo crescere come comunità e far capire ai nostri figli che solo stando assieme si è forti e si possono vivere bellissime esperienze. Vogliamo che le OP siano una seconda casa per creare un gruppo e per far sì che i giovani rivivano quello abbiamo vissuto noi tanti anni fa» spiega Silvia.

Importantissima in questa opera di riapertura è l’architetto Cristina Tealdi: «Nonostante le scarse risorse della Parrocchia si è deciso di iniziare i lavori di sistemazione del palco e, nel frattempo, grazie alla Provvidenza, ci sono state donate le poltrone a norma per la platea e la galleria, atte a sostituire le sedie di legno a cui molti di noi erano affezionati (quanti ricordi di gioventù), ma non adatte a resistere al fuoco. Proprio in questi giorni si sta provvedendo a sostituirle (quelle di legno sono state ritirate da chi ha voluto dare un contributo per i lavori) e a breve sarà rifatto l’impianto audio e luci per essere pronti per la rappresentazione de “Il piccolo principe” da parte dei nostri piccoli, ma bravissimi attori. Grazie a tanti volontari che si prodigano con entusiasmo, si sta realizzando pian piano il sogno di veder rivivere questo grande edificio, negli ultimi anni scarsamente utilizzato. È una gioia risentire il vocio e il canto dei bimbi alle prove, la gioiosità delle feste di carnevale e delle celebrazioni eucaristiche in cappella (che avrà presto pareti colorate adatte ad esprimere la gioia di incontrare Gesù) e, ultima, ma non ultima, una ritrovata convivialità tra le generazioni, dai bimbi ai nonni per crescere insieme in un cammino di vita e di fede. Parafrasando mons. Lucio- scrive l’architetto Cristina Tealdi in un post- a proposito delle opere d’arte conservate in Concattedrale, ci è stata tramandata una ricchezza da conservare” e mi riferisco agli edifici realizzati da mons. Francesco Drago di cui oggi ricordiamo i cinque anni dalla morte».