Inaugurata la nuova serra sperimentale per gli studenti di agraria dell’istituto Ruffini
Una nuova importante struttura per migliorare la formazione dei futuri periti agrari del nostro territorio
Imperia. Si è svolta questa mattina l’inaugurazione della nuova serra sperimentale per gli studenti dei corsi di agraria dell’Istituto “G. Ruffini” di Imperia. Questa nuova struttura, situata nell’oliveto sperimentale già in dotazione della scuola, consentirà di formare i ragazzi anche nel campo della floricoltura e più nello specifico nell’utilizzo di tutte quelle tecniche legate agli ambienti controllati delle serre.
“Devo dire che a partire dal preside Luca Ronco ma tutto il corpo docenti e soprattutto i ragazzi hanno fatto un lavoro importantissimo” ha dichiarato il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana “perchè poi si parte sempre dal recupero di ciò che di bello abbiamo sul nostro territorio e non è sempre facile riuscire ad ottenere quei fondi di finanziamento privinciali, comunali, regionali o comunque di altri soggetti giuridici anche privati; devo dire che sono stati bravi a farlo ma sono stati bravi anche a portare a termine l’opera quindi oggi abbiamo una serra sperimentale a disposizione degli studenti per poter fare quel tirocinio necessario che aiuti a coadiuvare l’attività scolastica”.
“Si inserisce in un territorio significativo questo spazio dell’uliveto sperimentale” ha spiegato il presidente della provincia Claudio Scajola “che è rimasto abbandonato per molti anni e la provincia ha ritenuto cosa saggia quella di affidarlo all’istituto Ruffini che assieme all’ANFFAS, utilizzando diversi contributi trai quali quelli della Fondazione Carige a della Regione Liguria è riuscito a mettere insieme un punto importante per la formazione dei giovani ad avvicinarsi sempre di più, con un corso di scuola molto qualificato, sull’agricoltura e in particolare sull’olivicoltura”.
“Si è trattato di un finanziamento importante per molteplici punti di vista e con molteplici finalità” ha aggiunto il vicepresidente della Fondazione Giacomo Raineri “innanzitutto il recupero di questo uliveto sperimentale che ha una fortuna al suo interno: cento e oltre piante di ulivo di tutto il mondo, quaranta piante di olive cultivar, vale a dire un patrimonio enorme per la nostra terra… … dopo alterne vicende con il preside Ronco del Ruffini, avendo dato vita al corso agroalimentare, avevano necessità di avere un’area dove poter fare teoria a scuola e pratica sul campo e fu giocoforza avere la concessione da parte della provincia e logicamente era anche necessario dare una mano con un finanziamento per poter iniziare quei lavori che erano strettamente necessari dopo tanti anni di abbandono e allora come dFondazione elargimmo un contributo di 60.000 euro suddiviso in tre anni anche perchè così abbiamo modo di controllare i lavori che vengono fatti e di seguire passo passo la rinascita di un’area così importante e tutte queste sinergie hanno fatto si che oggi siamo ad inaugurare questa realtà che è ritornata a vivere”.