Imperia, i pescatori suonano le sirene in segno di protesta e aderiscono alla campagna Nazionale #SOS_EUFishing

6 maggio 2023 | 10:50
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«Pare che entro il 2030 si eliminerà la pesca a strascico. Questo comporterebbe disoccupazione e una affondamento della flotta peschereccia»

Imperia. Anche i pescatori di Imperia si uniscono all’appello dell’Alleanza Europea della pesca di fondo in una protesta simbolica per il futuro del comparto. Alle 10.00 di questa mattina i pescatori imperiesi hanno suonato le “sirene” in segno di protesta, per le voci che si rincorrono circa la futura scomparsa della pesca a strasico: in Liguria delle 490 imbarcazioni sono 64 quelle che la effettuano, 9 sono a Sanremo, 3 a Bordighera e 5 ad Imperia.

Rocco Iarnori, portavoce di questa protesta imperiese sottolinea: «Da un po’ di anni si sono susseguite leggi e regole assurde e con le nuove “voci” che arrivano da Bruxelles si dice che entro il 2030 si vorrebbe eliminare la pesca a strascico. Questo comporterebbe disoccupazione e una affondamento della flotta peschereccia in quanto lo strascico è quello più importante per il prodotto locale e fresco. Una grossa perdita per l’economia e per le famiglie».

«Ricordiamo che le imbarcazioni a strascico sono quelle che pescano i famosi gamberi viola e che assicurano il prodotto ittico a tutto il sistema della ristorazione – afferma Lara Servetti di Legacoop Liguria – un segmento di flotta che la Comunità Europea vuole fare scomparire in nome di una sostenibilità formale. E’ sostenibile far arrivare nei nostri ristoranti e supermercati il pesce che proviene da altri continenti dove regole di pesca, lavoristiche, fiscali e di sicurezza non sono certamente quelle dell’Europa e dell’Italia? Ricordiamo che le nostre imbarcazioni sono con battute di pesca giornaliere  con attrezzature artigianali e che rispondono ai requisiti fissati già ad tempo dalla stessa comunità Europea».

Con la protesta i pescatori manifestazione il dissenso sul bando degli attrezzi mobili di fondo e relative restrizioni proposte dalla Commissione europea attraverso il piano di azione per proteggere gli ecosistemi marini. A Bruxelles si ventila un possibile phasing-out di tutti gli strumenti di cattura mobili di fondo entro il 2030 dalle Aree Marine Protette corrispondenti a tutte le aree Natura 2000 (Direttiva Habitat) che però dovranno essere maggiormente estese ma non si sa quanto.

La protesta sarà social e verrà condivisa dal comparto con l’hashtag #SOS_EU_Fishing