Il centrodestra nasconde i simboli e salva la faccia. Scajola insegna, improvvisare non paga
Per il senatore di FdI Gianni Berrino il giudizio è «positivo». Rammarico per Cristian Quesada che si trova a gestire una sconfitta personale e di partito. La Lega festeggia il risultato di Di Muro
Imperia. Se una dimostrazione non richiesta è stata data è che l’improvvisazione in politica non paga. Nella sfida tra la vecchia guardia e il nuovo che avanza, vince 6, 7 ma anche 10 a zero chi sul territorio ci sa stare e fa promesse che sa di poter mantenere, almeno in buona parte. Gli altri si devono accontentare di guardare, sperando, prima o poi, di apprendere qualche segreto del mestiere dell’amministratore pubblico locale. Ivan Bracco (ex poliziotto, centrosinistra), Enrico Lauretti (ex dirigente), Luciano Zarbano (colonnello), per non parlare di Stefano Semeria (Movimento 5 Stelle), messi a confronto del quattro volte ministro, e da ieri sindaco, Claudio Scajola, hanno fatto la figura dei dilettanti allo sbaraglio. Il sindaco uscente, riconfermato indirettamente alla presidenza della Provincia di Imperia, i suoi sfidanti li ha asfaltati, superando il 60percento al primo turno, il 50percento in ogni seggio e conquistando un consigliere in più rispetto ai 20 spettanti. Segno che tutta la città è con lui. Vittoria ottenuta tenendo a bada i partiti di centrodestra, compreso Fratelli d’Italia che, forte del suo 30percento alle politiche, a Imperia potrebbe non eleggere nessuno in prima battuta: Alessandro Casano, inserito last minute nella coalizione Scajola, deve sperare nella promozione ad assessore di chi gli è davanti, mentre Nicola Sclafani, sempre indicato da FdI, ha preso 1 voto, molto probabilmente solo il suo.
Non è andata tanto diversamente a Vallecrosia, dove il sindaco Armando Biasi (civico vicino a Cambiamo), è stato riconfermato con più del 50percento delle preferenze. Una vittoria che gli vale come garanzia per l’incarico di vicepresidente della Provincia, assegnatogli da Scajola non più di due anni fa. A Bordighera Vittorio Ingenito (prima esperienza da candidato nel 2018) l’ha spuntata di misura (9 voti) su un amministratore di lungo corso come Massimiliano Bassi, il quale, se avesse trovato l’accordo con il centrosinistra di Giuseppe Trucchi, oggi ragionerebbe sui nomi da promuovere in giunta invece che di un improbabile ricorso per il riconteggio delle schede. Solo a Ventimiglia torna ad avanzare il nuovo (sostenuto dal vecchio, centrodestra da una parte e centrosinistra dall’altra), due giovani, Di Muro e Sismondini, per una realtà che ha saputo nel suo recente passato eleggere a sorpresa un altro giovanissimo e allora inesperto Enrico Ioculano, ora consigliere regionale.
Se un’altra dimostrazione non richiesta è stata data, è che nel fortino storico del centrodestra, qual è la provincia di Imperia, i partiti se contano non sono più in grado di determinare le sorti di un’elezione. Prevale la forza dei singoli candidati, il valore delle persone che spesso preferiscono lasciarli, quei partiti, per correre da civici, liberi. Per primo nell’Imperiese lo aveva capito il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri che nel 2014 vince (appoggiato, è vero, dal solo Pd, minoranza in città) contro il candidato del centrodestra Gianni Berrino, oggi senatore di Fratelli d’Italia. Biancheri rivince nel 2019 al primo turno, sempre contro il centrodestra dei partiti e delle sfilate dei big della politica nazionale. Nell’intermezzo si è verificato il ritorno in patria di Scajola che più di qualcosa in comune con il progetto Biancheri ce l’ha, a dispetto dei due caratteri molto diversi fra loro. Non fosse altro che i rispettivi slogan alla fine sono finiti per assomigliarsi: “Avanti” – “Insieme”.
I commenti. «Giudico positivamente il risultato dei candidati di Fratelli d’Italia perché, rispetto a cinque anni fa, in queste elezioni abbiamo ottenuto più voti ed eletti, – commenta il senatore Gianni Berrino -. Non si possono mettere a paragone queste amministrative con le politiche perché in più comuni siamo andati senza simbolo. A Ventimiglia siamo arrivati terzi, dietro la Lega che esprimeva il candidato sindaco, a pochissimi voti da Forza Italia. Se vinciamo il ballottaggio triplicheremo da 1 a 3 gli eletti in consiglio. A Vallecrosia Fabio Perri correva con una lista civica senza simboli, dov’erano presenti alcuni esponenti della vecchia giunta precedente a Biasi. Non possiamo parlare di una lista di Fratelli d’Italia, per quanto il nostro appoggio è stato totale, essendo Perri un responsabile locale del nostro partito. Per concludere, a Bordighera siamo stati determinanti. Senza l’accordo con Ingenito non saremmo qui a festeggiare due nostri candidati che entreranno in consiglio, Martina Sferrazza e Massimiliano Di Vito. A Imperia Casano è il primo dei non eletti della lista Insieme, una lista forte che vedrà nomi importanti entrare in giunta. Superando le 230 preferenze Casano ha fatto un ottimo risultato, visto che la sua campagna elettorale è partita cinque minuti prima del deposito delle liste. Di Sclafani posso dire che siamo felici di averlo appoggiato e di averlo messo in lista», – conclude Berrino -.
«In queste elezioni comunali si è confermato il trend nazionale, con il centrodestra ancora molto forte e il centrosinistra in una fase più calante. E’ chiaro che dove vengono fatte delle alleanze che vanno oltre il confine del Partito Democratico, con esperienze civiche, come Ventimiglia, dove siamo al ballottaggio, il Pd diventa più incisivo e si gioca la carta per poter amministrare una città importante, – aggiunge Cristian Quesada, segretario provinciale Dem e impegnato in prima persona nella città della famiglia -. A Vallecrosia abbiamo messo le basi per un lavoro che deve continuare nei prossimi anni. Abbiamo provato a rappresentare un’alternativa, pur consapevoli che sarebbe stato molto complicato in una campagna elettorale fatta in meno di 40 giorni».
«Sono contento perché ci eravamo presentati a Ventimiglia con il nostro candidato e la lista della Lega è il primo partito. Faccio un complimento a tutti i militanti, sostenitori e candidati, e a Flavio Di Muro che si è speso moltissimo. A Bordighera contiamo tre eletti (Bozzarelli, Bonavia e Allavena, ndr), tutti e tre tesserati. A Imperia la lista Prima Imperia è andata bene, passando da 1 a 2 eletti, Sasso e Pirero», – chiosa il segretario provinciale del Carroccio Antonio Federico -.