Cordoflio per la scomparsa di Tommaso Lamendola, già segretario di diversi comuni in provincia di Imperia

Nel 1988,si impegnò in modo determinante nell’organizzazione di un convegno sulla stregoneria a Triora
E’ cordoglio per la scomparsa di Tommaso La Mendola, giovane ventinovenne di origini siciliane, fu chiamato il 20 agosto 1983 a reggere la segreteria comunale di Triora. «Da subito ha mostrato una gran voglia di fare, districandosi con abilità nelle pratiche. Era un vulcano di idee e, non appena si è reso conto delle enormi possibilità diTriora e del suo immenso territorio in campo turistico e culturale, si è rimboccato le maniche, trasferendo la sua passione negli amministratori, fra cui il sindaco Luigi Capponi, negli impiegati e negli operai comunali. Grazie ai buoni rapporti con il dottor Enzo Bernardini, illustre studioso e dirigente dell’Istituto geografico De Agostino di Novara, nell’anno 1986 si fece promotore della redazione e della stampa della prima “cartoguida” Triora e il suo territorio, che si avvalse della collaborazione di eminenti studiosi (Claudio De Pra, Enrico Martini, Aidano Schmucker, Euro Montagna, Pierleone Massajoli e Lorenzo Lanteri). Ciò fu reso possibile grazie alla completa adesione e all’entusiasmo dell’Associazione turistica Pro Triora» ricorda Sandro Oddo.
«Fu proprio grazie a questo sodalizio che nel 1988, intuendo la particolarità e l’importanza dell’ormai celebre processo per stregoneria contro povere donne di Triora, si impegnò in modo determinante nell’organizzazione di un convegno sulla stregoneria, curando personalmente i rapporti con relatori di chiara fama, ottenendo anche la collaborazione del Casino di Sanremo, dove si tenne un’appendice “mondana”. L’evento ebbe un risalto eccezionale, con articoli su giornali e riviste, interviste e riprese di televisioni pubbliche e private, anche internazionali. Con l’intenzione di propagandare la storia, le tradizioni e le bellezze del territorio triorese, partecipò con l’amico Oddo Sandro alla creazione della Pro Triora Editore quale strumento per valorizzare la cultura del territorio; ha seguito quindi direttamente diverse pubblicazioni iniziando con la
pubblicazione della La medicina popolare nell’alta valle Argentina, seguendo ogni fase del libro, ottenendo anche la collaborazione del dottor Lorenzo Vigo, che curò la parte medica, e del compianto artista Sieber Rainer, che illustrò magistralmente le principali erbe che crescono sul territorio. Il libro, grazie al dottor Lorenzo Lanteri, allora direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo di Savona, fu presentato anche a Savona, con la presenza di un attento pubblico incuriosito. La collaborazione con la Pro Triora continuò anche in seguito (e continua tuttora), coordinando le
prime pubblicazioni della casa editrice, cioè: Davanti al Redentore, Cultura e tradizioni in alta valle
Argentina, Andagna. Favorì e sostenne sempre la gestione del museo etnografico e costituì il primo nucleo del museo
della stregoneria da parte della Pro Triora, dando anche qualche consiglio per suo il costante
miglioramento e la propaganda. Funzionario serio ed integerrimo, ha curato numerose pratiche importanti, quali la stipulazione di contratti con le imprese ardesiache, l’esecuzione di molti lavori pubblici, recuperando contributi
determinanti per l’esecuzione degli stessi. Le sue profonde doti umane e la serietà e competenza nel curare le pratiche dei cittadini, lo hanno fatto ben presto benvolere, tanto che quando l’11 dicembre 1989 si dimise dalla carica un nutrito gruppo
di persone firmò un appello, inviato anche al Prefetto di Imperia, chiedendogli di soprassedere dalla
decisione» continua al nota stampa.
La sua assenza dalla valle Argentina durò fino al 1992, quando tornò a Triora, assumendo la reggenza a scavalco dal vicino comune di Molini di Triora e successivamente divenne segretario del Comune di Badalucco dove ha creato la scuola di ceramica e organizzato corsi di formazione finanziati dal FSE. Molteplici sono stati i finanziamenti ottenuti da questo Comune grazie alla sua attività amministrativa, tra i quali l’importante Contratto di Quartiere II. La sua bravura lo portò in seguito a diventare dirigente della Provincia curando il settore della programmazione e dei progetti comunitari; nell’ambito del P.O.R. REGIONE LIGURIA, Asse 4 “Valorizzazione delle risorse culturali e naturali”, Azione 4.1 – Promozione del patrimonio culturale e naturale, è stato il responsabile dei progetti presentati dall’Amministrazione Provinciale di Imperia insieme alla stessa Provincia e a diversi Comuni della Provincia di Imperia. Ha seguito direttamente, anche come Amministratore per la parte pubblica, la Fondazione Terruzzi – Villa Regina Margherita. E poi nuovamente segretario in numerosi comuni; per il Comune di Molini di Triora ha partecipato attivamente, recuperando contributi finanziari importanti, al restauro dell’altare ligneo del Buscaglia e al recupero dell’importante affresco del 1436 di Antonio monregalese, nella chiesa della Montà. In ultimo ha prestato la sua attività nella città di fiori, ricordata nel consiglio comunale del 16 giugno 2021 dal sindaco e dal presidente del consiglio, per l’opera svolta in Comune, dove ha concluso la sua carriera il 31 agosto quale segretario generale. Non va dimenticato il suo impegno per la costituzione dell’Unione dei Comuni
della valle Argentina. L’impegno, la tenacia e la devozione che sapeva immettere nelle variegate pratiche meritavano di
essere sottolineate e riconosciute ufficialmente. Il Comune di Triora ha voluto testimoniargli in modo efficace la sua riconoscenza, riunendo nella mattinata del 24 luglio sul palco del Boschetto il consiglio comunale e concedendogli la cittadinanza onoraria»
«Chi scrive queste righe ha condiviso entusiasticamente le varie iniziative di quel vulcano di idee che è Tommaso, sempre in fermento ed in movimento, capace di coinvolgere, anzi a travolgere, chiunque con il suo entusiasmo. In breve tempo è anche diventato suo amico, non mancando di chiedere il suo parere in caso di necessità. Recentemente si era adoperato molto perché fosse stampato un libro sulle orchidee spontanee, scritto da Mauro Ottonello e Santino Pavone. La settimana scorsa aveva anche portato personalmente alcune copie dell’illustratissimo volume al museo etnografico di Triora, provando un grande orgoglio. Aveva sicuramente altre idee, nuovi progetti, ma la morte è giunta improvvisa, proprio nella terra dei suoi avi» conclude la nota stampa.