Il caso

Baia Verde, il Comune vuole più garanzie. L’operazione è in vendita

Inviata alla Nuovo porto di Ospedaletti richiesta di sottoscrizione di un impegno per l'assunzione di tutti i rischi connessi alle cause per il risarcimento danni

Ospedaletti. “Deposito tempestivo delle fideiussioni e sottoscrizione di una dichiarazione che impegna il promotore del progetto di recupero del porto incompiuto di Baia Verde ad assumersi tutti i rischi dell’operazione, compreso il pagamento di eventuali risarcimenti danni da riconoscere al fallimento di Fin.Im“. E’ questo, in sintesi, il contenuto della missiva recapitata ieri mattina dall’amministrazione Cimiotti ai titolari della Società Nuovo porto di Ospedaletti (Snpo) che, a febbraio, avevano ottenuto dal consiglio comunale della cittadina delle rose la pubblica utilità per il proprio progetto di riqualificazione, recante la firma dell’architetto bordigotto Marco Filippo Alborno. Snodo fondamentale per l’indizione di una gara d’appalto europea e per l’affidamento dei lavori.

E’ tutt’altro che un mero passaggio formale quello di ieri, giunto al culmine di una serie di consultazioni tra il sindaco Daniele Cimiotti, i responsabili dei suoi Uffici, il segretario comunale Marco Gunter e i consulenti esterni incaricati di affiancare l’ente locale nella delicata partita della riqualificazione di Baia Verde, dove da circa 20 anni non si muove una foglia. Consultazioni che hanno dovuto tener conto del ricorso al Tar Liguria presentato nelle scorse settimane sempre dal fallimento Fin.Im. per l’annullamento della delibera sulla pubblica utilità.

Nella lettera inviata ieri, c’è un aspetto in particolare che ha raggelato gli animi della cordata italo-francese nelle cui mani viene custodita ogni speranza di veder partire il recupero del fronte mare. Quell’aspetto è riassunto nella dichiarazione che il privato dovrebbe sottoscrivere a tutela del Comune, valida nel caso in cui, all’esito del secondo grado di giudizio della causa per danni intentata da Fin.Im. – contro i vari enti pubblici coinvolti nell’iter autorizzativo del faraoinco e mai realizzato “Parco & Marina di Baia Verde” -, il tribunale di Genova dovesse ribaltare il primo grado (bocciate tutte le richieste), condannando gli enti a pagare il risarcimento milionario.

Tornando alle fideiussioni (pari al 2% del valore del progetto), maggiori certezze dovrebbero arrivare in settimana. Snpo sarebbe pronta a depositarle. La presentazione di nuove garanzie bancarie si è resa necessaria dopo che nel corso del consiglio comunale nel quale è stata dichiarata la pubblica utilità (la delibera non è stata ancora pubblicata, ndr), la consigliera di minoranza Valentina Lugarà aveva dimostrato, sentenze alla mano, che quelle già presentate non rispettavano i requisitivi previsti dalla normativa italiana.

Intanto, mentre l’onda di entusiasmo che aveva accompagnato la svolta su Baia Verde si sta leggermente ridimensionando, l’operazione porto è finita sul mercato e sulle scrivanie di più di uno studio legale specializzato in affari del genere. «La pendenza di contenziosi fa parte del rischio dell’imprenditore e ciò è ben evidenziato nella matrice dei rischi che accompagna il piano economico finanziario della Nuovo porto di Ospedaletti. Con la lettera che abbiamo inviato ieri, abbiamo voluto fissare un termine perentorio entro il quale deve avvenire il rinnovo delle fideiussioni», – spiega il sindaco Daniele Cimiotti -.

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