Amministrative, Cappelletti (Ventimiglia Progressista): «Mi metto in gioco per salvare questa bellissima e martoriata città»

«Le questioni che mi stanno a cuore sono la riapertura di un campo di accoglienza, la difesa dei beni comuni, il parco Roja, il recupero di sentieri e campagne, i giovani e l’area archeologica»
Ventimiglia. «Mi chiamo Gianluigi Cappelletti (anche se tutti mi conoscono come Gianni), sono nato e cresciuto a Roma ma vivo a Ventimiglia da oltre vent’anni e lavoro alla Spes in veste di responsabile del progetto di agricoltura sociale che l’associazione porta avanti dalla primavera del 2011; ho accettato di candidarmi nella lista Ventimiglia Progressista perché ho finalmente trovato un gruppo di persone per bene (ed anche ricche di competenze) che, come me, prova a mettersi in gioco per salvare il salvabile in questa bellissima, ma martoriata cittadina di frontiera.
Una serie di questioni mi stanno particolarmente a cuore:
1) La riapertura di un campo di accoglienza che restituisca un minimo di dignità sia alla città che ai migranti in transito.
2) La difesa dei beni comuni, prima tra tutti l’acqua (sempre più rara e preziosa) ma anche la sanità pubblica, smantellata in questi anni da politicanti sia di destra che di sinistra (?), terre ed immobili demaniali; a tale proposito, la cronica incapacità degli uffici comunali a reperire finanziamenti pubblici ha fatto sì che, negli anni appena trascorsi, il porto cittadino sia stato ceduto per 80 anni (in termini temporali, la più lunga concessione di tutto il Mar Mediterraneo) ai ricchi vicini monegaschi; stessa sorte, se non corriamo velocemente ai ripari, toccherà a tutti gli edifici di pregio della Ventimiglia medievale, all’Oasi del Nervia ed all’ex parco Roja (terza area pianeggiante, per estensione, di tutta la Liguria)
3) La questione vitale della futura destinazione del parco Roja che, a seconda di ciò che se ne farà può diventare snodo vitale che va a ricucire un territorio estremamente frammentato, mal collegato, spesso totalmente privo di servizi (Roverino Porra e Trucco in val Roja, Bevera, Calvo, Varase e Torri in Val Bevera) ricollegando il tutto al centro città anche attraverso una nuova rete ciclopedonale che, con la crisi e le falle di Riviera Trasporti, diventa sempre più urgente per tutti coloro che, privi di autovettura, sono già condannati a rimanere prigionieri in casa propria (penso soprattutto ad anziani e bambini). All’interno dell’ex parco Roja sarebbe inoltre logico realizzare parcheggi destinati ai turisti che provengono dalla Francia e dall’uscita autostradale in genere, liberando in tal modo la zona Gianchette (già scempiata dall’orrendo mortifero viadotto) dell’onere di dover fungere da mega parcheggio ad esclusivo vantaggio dei commercianti del centro.
4) Urgono politiche economiche volte a favorire il recupero di sentieri e campagne abbandonate da destinare ad agricoltura biologica e turismo ecologico; la terra può tornare ad essere risorsa preziosa, soprattutto per i più giovani che faticano a trovare un lavoro dignitoso, oppure può divenire fonte di sciagura collettiva: muri a secco (patrimonio Unesco) buttati giù dai cinghiali, impianti idrici inutilizzati da anni che disperdono fiumi di acqua potabile sempre più rara con tutto ciò che ne consegue: rischio frane in inverno, incendi e siccità d’estate.
5) Per quanto riguarda la condizione giovanile ed il futuro, non solo lavorativo, degli stessi, occorre progettare luoghi di aggregazione nei quali attraverso il gioco, lo sport, lo studio, l’artigianato creativo e l’espressione artistica nelle sue differenti forme, ciascuno possa scoprire e coltivare le proprie passioni ed imparare a decidere insieme agli altri quale futuro dare ad un territorio di cui diviene sempre più urgente riappropriarsi collettivamente
6) Infine, la recentissima realizzazione di costosissimi inutili parcheggi su quella che gli archeologi considerano la più importante necropoli del nord Italia, è simbolo della profonda ignoranza ed inciviltà dell’intera classe di amministratori che in questi anni si è avvicendata al potere, continuando ad immaginare Ventimiglia come un enorme, scadente discount assoggettato ai capricci commerciali dei ricchi cugini francesi, non rendendosi neanche lontanamente conto di essere seduti su di un autentico tesoro che, valorizzato da persone competenti, renderebbe Ventimiglia un gioiello unico al mondo in termini di ricchezza storica, artistica, archeologica ed ambientale».