Il caso

Presunte tangenti nell’Imperiese, dieci indagati

Notificati oggi gli avvisi di conclusione delle indagini

conferenza stampa procura imperia

Imperia. Sono stati notificati oggi gli avvisi di conclusione indagini emessi dalla Procura di Imperia nei confronti di dieci persone ritenute coinvolte, a diverso titolo, nel presunto giro di tangenti volte all’aggiudicazione di appalti pubblici in provincia di Imperia.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Imperia e dirette dalla Procura, avevano portato, il 30 maggio scorso, all’arresto in flagranza di reato dell’ex sindaco di Aurigo e consigliere provinciale, Luigino Dellerba, e dell’imprenditore Vincenzo Speranza (Edilcantieri Costruzioni), entrambi accusati di corruzione ed entrambi scarcerati dopo qualche mese. Le manette ai polsi erano scattate dopo che Dellerba era stato visto dai carabinieri mentre riceveva una presunta mazzetta da 2mila euro dalle mani dell’imprenditore. Nell’ambito della stessa inchiesta, erano stati indagati anche Gaetano Speranza, fratello dell’imprenditore Vincenzo, e il geometra del comune di Imperia Marino Masi.

«Un vero e proprio sistema che coinvolge una pluralità di persone e aziende». Così si era espresso il procuratore capo di Imperia Alberto Lari, subito dopo gli eclatanti arresti compiuti dai militari dell’Arma, parlando del presunto giro di tangenti e appalti pubblici truccati. «Un sistema malato», volto a garantire l’aggiudicazione degli appalti sempre alla stessa ditta, la Edilcantieri, appunto. L’inchiesta principale, coordinata dal sostituto procuratore Barbara Bresci, si era concentrata sull’aggiudicazione dell’appalto per la messa in sicurezza dell’area a rischio dissesto idrogeologico tra Rio Banco, Rio Funtanetta e via Piave ad Aurigo: lavori per 282mila euro affidati alla Edilcantieri Costruzioni di Speranza. E non è tutto: la Procura contesta anche una seconda “bustarella” consegnata direttamente nelle mani di Dellerba che avrebbe promesso ai fratelli Speranza l’appalto relativo alla futura realizzazione di un parcheggio nell’ex bocciofila di corso Roosevelt, a Imperia.

Ma il «sistema malato» non si è fermato nell’Imperiese: in un secondo filone di indagine, a quelli dei fratelli Vincenzo e Gaetano Speranza si sono aggiunti i nomi di Fabrizio Rosa, responsabile ufficio lavori pubblici del Comune di Castel Vittorio, nonché rup per la procedura negoziata inerente l’affidamento dei lavori pubblici e quello di Enzo Macrì, amministratore unico ditta “Edilmac costruzioni srl”.

Il sistema “collaudato” dai fratelli Speranza per ottenere gli appalti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è sempre lo stesso: si parla di presunti episodi corruttivi, di turbativa degli incanti e rivelazione di segreti d’ufficio «da parte di pubblici ufficiali di un Comune della provincia per favorire imprenditori locali». In particolare, le contestazioni riguardano fatti accaduti lo scorso marzo, quando nel corso delle attività prodromiche all’assegnazione di un appalto del valore complessivo di circa 200mila euro per la ristrutturazione e il recupero urbanistico di area destinata a manifestazioni pubbliche del Comune di Castel Vittorio, la ditta assegnataria riuscì a farsi affidare l’appalto grazie all’accordo con le altre imprese invitate il cui elenco, secondo gli inquirenti, gli era stato illecitamente consegnato dal funzionario Fabrizio Rosa.

Tra i nuovi nomi emersi con l’avviso di conclusione indagini, ci sono quelli tre imprenditori, due funzionari della Provincia e un geometra.

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