Nuova ordinanza contro la peste suina, Piana «Non è né di chiusura né vessatoria»

Definite due tipologie di “zona” con differenti regole di caccia e controllo
Genova. In vigore la nuova ordinanza del commissario straordinario Vincenzo Caputo contro la diffusione della peste suina africana. Il documento prevede che non si pratichi la caccia collettiva, a nessuna specie cinghiale compreso, in nessuna forma (consentito controllo) nella zona denominata “restrizione 2”. E’ consentito il prelievo (caccia e controllo) finalizzato ad eliminare il maggior numero di cinghiali possibili nella zona 1, quella che la circonda. Questi sono i due punti cardine dell’ordinanza anti PSA. In caso di rinvenimento di cinghiali morti o moribondi sarà proibito toccarli e bisognerà avvertire immediatamente le autorità. La Regione dovrà impedire l’accesso degli ungulati nei centri abitati, negando loro ogni possibile accesso a qualsiasi fonte alimentare. Clicca sulla scritta per visualizzare ORDINANZA_COMMISSARIALE_PSA_N._2_2023
«L’ordinanza del commissario straordinario non è né di chiusura né vessatoria, ma aperturista. Ha tenuto conto delle interlocuzioni tra il presidente della Regione, il sottoscritto, l’assessore alla Sanità, il Commissario, il Sistema Sanitario regionale e gli Uffici. Nello specifico permette alla Regione Liguria di ottenere tutte le deroghe necessarie al territorio in base alla stagione, estromettendo dalle prescrizioni quelle attività economiche, ludiche e sportive che sono tipiche del nostro tessuto aziendale spesso a carattere familiare, dell’ entroterra dei parchi, della rete escursionistica e dell’intera Liguria nel rispetto dei protocolli di sicurezza». Così il vice presidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, dopo la lettera inviata, a firma del presidente della Regione e Commissario Straordinario per il contenimento della peste suina, ai sindaci dei Comuni delle zone interessate alle restrizioni, prevalentemente nel parco del Beigua e dell’Antola, al fine di acquisire un elenco di proposte di attività all’aperto derogabili, garantendo contemporaneamente il contrasto alla peste suina e la fruizione del territorio in tutte le sue forme.