Taggia

Inquinamento delle falde e siccità. Conio: «Presto nuovi pozzi, contrario a ogni ipotesi di diga»

Questa sera il consiglio comunale straordinario sull'emergenza idrica

Taggia. Si è aperto con un minuto di silenzio in memoria di Marco Ardoino il consiglio comunale straordinario del Comune di Taggia che vedeva all’ordine del giorno l’interpellanza delle minoranze a oggetto chiarimenti sull’inquinamento idrico che ha coinvolto il territorio tabiese e sanremese nel periodo compreso fra l’11 e 20 marzo.

La richiesta di un approfondimento pubblico del caso tricloropropano, presentata del gruppo “Progettiamo il futuro” guidato dal consigliere Gabriele Cascino, ha portato il sindaco Mario Conio ha fare il punto sui giorni dell’emergenza, quando migliaia di cittadini sono stati costretti a fare a meno dell’acqua potabile. «Sabato 11 marzo, per le vie brevi, sono stato informato dell’esito delle analisi dell’Asl1 Imperiese che avevano portato alla scoperta dell’inquinamento da 1,2,3 tricloropropano. Con orgoglio posso rivendicare di essermi assunto immediatamente una grande responsabilità, firmando la prima ordinanza di non potabilità quando ancora non c’erano dati oggettivi che potessero giustificare un simile atto. Dati che poi sono arrivati da lì a breve. Ho agito a tutela dell’incolumità dei miei concittadini», – ha spiegato il primo cittadino -. «Pochi minuti fa siamo venuti a conoscenza che l’Istituto superiore di sanità ha stabilito che i valori emersi non rappresentavano un pericolo per la salute pubblica. Taggia è diventata, suo malgrado, un caso di scuola a livello nazionale, mentre prima non c’era bibliografia scientifica sui rischi dell’inquinamento da tricloropropano».

Sempre Conio: «Ritengo che l’emergenza sia stata gestita in maniera efficace, pur nella sua peculiarità. Ora dobbiamo guardare al futuro. Stiamo affrontando una situazione siccitosa grave a fronte della quale sono necessari  investimenti urgenti sulle nostre reti. A tal proposito è nostra intenzione arrivare a potenziare entro la fine dell’anno i campi pozzi del Comune di Taggia. Come Amministrazione abbiamo inoltrato richiesta di accesso ai fondi di protezione civile 2023 per circa 3 milioni di euro, al fine di realizzare due nuovi pozzi che possano rendere superfluo l’impiego di quello situato alla foce del torrente Argentina, da cui è sorto l’inquinamento».

Siccità. In risposta al quesito formulato dal consigliere di minoranza Davide Caldani (Progettiamo il futuro), il sindaco Conio ha commentato anche le recenti notizie relative allo studio di fattibilità finanziato dal ministero delle Infrastrutture per la realizzazione di una nuova diga in Valle Argentina. Un progetto archiviato sull’onda delle proteste più di 60 anni fa: «Sono contrario a qualsiasi ipotesi di diga. Erano già instabili 40 anni fa, figuriamoci oggi. Invece sono favorevole alla realizzazione di piccoli invasi a scopo irriguo per i quali è già in corso un’attività di studio da parte dell’Ambito idrico imperiese».

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