Cosio D’Arroscia, inaugurata la mostra del fotografo Pino Bertelli

15 aprile 2023 | 19:53
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«I bambini, assieme alle donne- spiega il fotografo-subiscono più di tutti il delirio di tutte le guerre»

Cosio D’arroscia.  Foto di bambini durante le guerre che hanno scosso il mondo. Gli scatti in bianco e nero sono stati immortalati dal fotografo Pino Bertelli ed esposti nella nuova galleria d’arte nel cuore del paese situazionista in una mostra dal titolo “Nostra bambina della guerra”.

«I bambini, assieme alle donne- spiega il fotografo-subiscono più di tutti il delirio di tutte le guerre. Non ci sono guerre sante né umanitarie né quelle che possono esportare la democrazia nel mondo». Trenta foto scattate in tutti i teatri di guerra da Chernobyl all’Iraq, in Africa in «quindici anni di lavoro nei teatri di guerra e ho preferito far vedere chi veramente la guerra la patisce e la soffre».

A cura dell’associazione “Situazioni Tribali globali” la mostra si propone di « andare in un ‘altra direzione rispetto alla dittatura della mediocrità che riduce le espressioni artistiche a merce scadente. Il luogo è  Cosio- si legge nel volantino- centrale nell’esperienza culturale e politica del Novecento. Qui, nel 1957, nacque l’Internazionale Situazionista».

«Il legame – spiega il critico d’arte Sandro Ricaldone- è più fatto dalle persone che dall’opera in sé perché Pino Bertelli, oltre ad essere un noto fotografo è anche un esperto del situazionismo sul qauale ha scritto libri e saggi. Quindi ci siamo trovati qui a Cosio dove è nato un gruppo che ha intenzione di rivitalizzare la vita culturale di Cosio e questa galleria che si inaugura oggi e la mostra sono il primo atto di questo percorso. Ci sono stati nel tempo riunioni, convegni, tutti incentrati sulla figura di Piero Simondo che era nativo di Cosio e cha ha ospitato gli altri menbri fondatori dell’Internazionale Situazionista nel luglio 1957 in occasione di quella che poi è stata definita la Conferenza di Cosio D’Arroscia».

«L’attualità del situazionismo- prosegue il critico d’arte- è portata essenzialmente dal pensiero di Guy Debord “La società dello spettacolo”e come quasi una profezia di quello che si sta avverando nel nostro tempo e cioè una società sempre più incentrata su la finzione, l’intrattenimento e perde il rapporto umano e anche dal punto di vista delle strutture economiche si sta spostando su altri orizzonti dalla produzione manuale a qulla di intelligenza artificiale».