Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione

7 aprile 2023 | 09:30
Share0
Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione
Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione
Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione
Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione
Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione
Confraternite e sepolcri che passione ma occhio a non fare confusione

Chiese e oratori si sono riempiti di fedeli e curiosi ieri sera per ascoltare gli antichi canti a cappella tradizionali

Imperia. Anche quest’anno in occasione del triduo Pasquale si sono svolti nelle chiese e negli oratori di Porto Maurizio i tradizionali canti delle confraternite cittadine.

Durante la sera del Giovedì Santo, infatti, queste antiche associazioni si alternavano con i loro canti a cappella davanti ai cosiddetti “sepolcri”, ovvero rappresentazioni simboliche realizzate in occasione dei giorni in cui si ricorda la “Passione” di Gesù. Nonostante sia una tradizione secolare, ancora oggi essa è molto sentita dalla cittadinanza e anche dai turisti che ieri sera hanno gremito i luoghi di culto del borgo per ascoltare queste canzoni provenienti da un lontano passato.

In realtà quelli che comunemente chiamiamo “Sepolcri” sono perlopiù rappresentazioni ornamentali di quello che nei vangeli viene chiamato “Orto degli Ulivi” dove Gesù andò a pregare dopo l’ultima cena con gli apostoli. Stando alle sacre scritture, in quella notte il Maestro chiese più volte ai discepoli di sostenerlo nella preghiera e vegliare con lui ma questi ultimi si addormentarono lasciandolo solo di fronte alle terribili ore che lo aspettavano; non è un caso quindi che giusto dopo la funzione del Giovedì Santo, dove si commemora la “Coena Domini”, il Santissimo venga deposto proprio in questi splendidi giardini che vengono allestiti nelle chiese e da quel momento i fedeli con la preghiera e le confraternite con i loro canti, si avvicendano a “tenere compagnia” a Gesù in uno dei momenti più bui della sua vita quasi a voler sostituire gli apostoli dormienti.

Il Venerdì Santo invece, con la commemorazione della crocifissione e morte di Gesù, i canti tradizionali si interrompono per fare spazio al silenzio e al lutto; nelle nostre chiese il Santissimo viene portato via e i tabernacoli sono lasciati aperti per simboleggiare l’assenza del Figlio di Dio; solo in alcuni rari casi le ostie consacrate vengono deposte in un allestimento ad hoc che in questo secondo caso può essere chiamato propriamente “Sepolcro” dal momento che raffigura la tomba dove venne deposto il corpo di Cristo.