25 aprile a Ventimiglia: «Oggi come allora festeggiamo la Liberazione dal Fascismo»

25 aprile 2023 | 11:58
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Il corteo, composto da autorità, associazioni combattentistiche d’Arma e rappresentanti della Resistenza, ha percorso le vie del centro, depositando corone di alloro presso le lapidi e i monumenti cittadini

Ventimiglia. Si sono tenute questa mattina nella città di confine le celebrazioni del 25 aprile, in occasione del 78° anniversario della Liberazione.

La mattinata ha avuto inizio con la deposizione delle corone di alloro presso le lapidi dei Caduti per la Liberazione al cimitero urbano, alle Gianchette, alla stazione di Bevera, a Torri, a Grimaldi, a Latte, Forte San Paolo, Nervia e presso la lapide dedicata al Capitano Gino Punzi.

Dopo la celebrazione della Santa Messa, dalla chiesa di Sant’Agostino è partito il corteo che ha raccolto autorità, associazioni combattentistiche d’Arma e i rappresentanti della Resistenza, percorrendo le vie cittadine e depositando le corone di alloro presso la lapide della stazione ferroviaria, nell’atrio del Comune, al monumento della Resistenza in prossimità della Fontana del Putto e presso il monumento ai caduti di tutte le guerre all’interno dei giardini Tommaso Reggio, luogo in cui si è tenuta la commemorazione ufficiale con l’alzabandiera accompagnato dall’Inno nazionale suonato dall’Orchestra Filarmonica Giovanile “Città di Ventimiglia”.

Relatori dell’evento sono stati Enrico Revello, dirigente Cgil, e il professore Michele Palmero. «Il 25 aprile è stato uno sforzo congiunto di tutti gli italiani per arrivare a raggiungere il sogno della Costituzione, della Repubblica e per garantire gli ideali dell’uguaglianza, della libertà della giustizia sociale – ha dichiarato Palmero – . Ma cos’è il 25 aprile oggi? Cosa ne è rimasto? Purtroppo oggi è una festa divisiva a livello politico e anche a livello generazionale infatti oggi sono pochissimi gli adolescenti presenti. Quali sono le considerazioni da fare per capire perché questa giornata è così divisiva oggi e come possiamo uscirne. A livello storico non ci siamo mai voluti prendere le nostre responsabilità rispetto a quello che è stato il ventennio, abbiamo preferito accomodarci nella versione stereotipata degli “italiani brava gente” che si sono fatti tirare dentro in un qualcosa più grande di loro, invece no, anzi fu proprio Mussolini ad ispirare Hitler nel totalitarismo, quindi è necessario una presa di coscienza che non c’è mai stata seriamente rispetto alla partecipazione del Fascismo totale alle peggiori nefandezze della storia umana, prima tra tutte la soluzione finale con lo sterminio degli ebrei».

«Quello che ci ha guidato oggi nel venire in piazza per il 25 aprile è lo spirito della gratitudine – ha dichiarato Revello – . Mi emoziono ogni volta che parlo dei protagonisti di quella che considero l’origine della nostra libertà, democrazia e nonostante i continui tentativi di modificarne il significato, dobbiamo essere chiari: questa non è la festa della libertà, ma è la festa della liberazione dal Fascismo perché la Resistenza è un tratto fondamentale e decisivo della nostra storia contemporanea che ha determinato un cambiamento storico trasformando l’Italia in uno stato libero, pacifico e democratico dopo che il nostro Paese era stato trascinato nel fango e portato verso la rovina».

Presenti alle celebrazioni il commissario straordinario Samuele De Lucia, i consiglieri regionali Mabel Riolfo e Enrico Ioculano.