Vigilessa fu sospesa ingiustamente, giudice del lavoro dà ragione a Jenny D’Agostino e condanna il Comune di Ospedaletti
L’ente dovrà risarcire la sua ex vice comandante, pagando 5mila euro di spese legali
Ospedaletti. Genoveffa D’Agostino non lasciò incustodita l’arma di servizio e mantenne una condotta corretta sul luogo di lavoro. Lo ha stabilito, con una sentenza che la riabilita in toto, il giudice del tribunale di Imperia, Francesca Siccardi, che ha accolto il ricorso presentato dall’ex ispettore capo e vice comandante di Ospedaletti, Genoveffa “Jenny” D’Agostino, attuale comandante della polizia locale di Vallecrosia.
Rappresentata dallo studio legale Bosio, e assistita dagli avvocati Marco Bosio e Marco Statari, la vigilessa aveva impugnato la sanzione disciplinare attraverso la quale il Comune di Ospedaletti, suo datore di lavoro, le aveva comminato, sospendendola per dieci giorni, senza retribuzione, dal servizio che svolgeva per fatti che, a detta del Comune, sarebbero avvenuti il 2 settembre 2020. D’Agostino era stata accusata di aver violato l’obbligo di custodire la pistola di servizio e il dovere di mantenere una condotta corretta in servizio, questo per un alterco con una collega di lavoro.
Spiegando l’accaduto al giudice del lavoro, la difesa ha ricostruito i fatti, evidenziando, si legge nelle carte, «l’assenza di volontarietà dell’abbandono dell’arma, in occasione dell’accesso ai bagni per servirsi dei servizi igienici, che, comunque, mai sarebbe rimasta incustodita (essendo gli uffici chiusi al pubblico)». Inoltre non era la prima volta che gli agenti, all’interno del commissariato, si toglievano l’arma e la lasciavano sulle scrivanie: nessuno di loro, però, era mai incorso in un provvedimento disciplinare così gravoso.
Al termine dell’istruttoria, il giudice ha ritenuto illegittima la sanzione, condannando anche il Comune di Ospedaletti a rimborsare le spese di lite liquidate in 5mila euro, oltre alle spese generali, e dando così piena ragione a Jenny D’Agostino.