Ventimiglia, la Polizia di Frontiera mostra i muscoli: quindici arresti in una settimana






Intensificati per Carnevale i controlli su tutti i valichi di frontiera con la Francia
Ventimiglia. Quindici arresti in una settimana; duecentocinquanta servizi di pattuglie quasi tremila controlli. Sono i numeri record della Polizia di Frontiera la scorsa settimana. Una settimana caratterizzata da un forte spostamento di persone in ambito frontaliero per partecipare agli eventi carnevaleshi. Questo il motivo per cui il personale della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, sulla base di direttive emanate dal Direttore della 1° Zona Polizia di Frontiera Piemonte – Liguria – Valle d’Aosta ed in linea con le indicazioni fornite dal Prefetto e dal Questore di Imperia, ha mantenuto alta l’attenzione sul confine italo-francese, intensificando tutti i controlli, atteso anche il presumibile transito di numerosi viaggiatori, interessati a raggiungere la limitrofa città di Mentone per assistere alle sfilate di carri, in occasione della Féte du Citron. Ed è risaputo che la soglia di attenzione debba essere maggiore, in virtù del fatto che tra i tanti viaggiatori potrebbero nascondersi latitanti o altre persone pericolose.
Allora sono stati moltiplicati i controlli sulle persone, sui loro documenti, sui veicoli, presso tutte le zone di retrovalico, svolti con estremo impegno ed alta professionalità dai 627 uomini messi in campo che hanno realizzato ben 250 servizi di pattuglia e raggiunto risultati eccellenti; circa 500 i veicoli controllati e circa 2800 persone identificate di cui circa 2200 appartenenti a paesi terzi, con un totale di 15 arresti in una sola settimana.
«L’arresto di 15 persone nell’ultima settimana è a testimonianza di un costante e concreto svolgimento di un’attenta e meticolosa attività, volta alla prevenzione, repressione e contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e di tutti i reati a suo corollario, che dall’inizio dell’anno, ci ha condotto all’arresto di 33 persone, alla riammissione in territorio francese di 76 irregolari in territorio francese e di mettere a disposizione della Questura 51 clandestini per la procedura dell’espulsione dal territorio nazionale», dichiara il dottor Martino Santacroce, dirigente della Polizia di Frontiera a Ventimiglia.

Alcuni degli arresti:
– Arresto di un cittadino tunisino B.M, di anni 31, controllato mentre scendeva da un treno proveniente dalla Francia, trovato in possesso di documenti falsi validi per l’espatrio. L’uomo ha infatti dichiarato di essere sprovvisto di documenti, ma è stato trovato in possesso di un documento d’identità europeo, celato tra i suoi indumenti, che risultava essere carente sotto il profilo delle caratteristiche di sicurezza tipiche dei documenti autentici, ovvero contraffatto, che gli avrebbe permesso di circolare liberamente nello spazio Schengen;
– Arresto di un passeur, il cittadino d’origine tunisino ma naturalizzato francese F.H. di anni 43, ad opera della squadra mista italo-francese che effettuava un posto di controllo mirato alla prevenzione e al contrasto dell’immigrazione clandestina sull’autostrada A10. Viaggiava su un’autovettura con targa francese, con a bordo quattro persone sospette, due egiziane ed una tunisina, risultate poi irregolari sul territorio nazionale. Lo straniero veniva seguito e fermato nei pressi dell’uscita autostradale di Mentone.
– Arresto di un cittadino tunisino, K.B. respinto dalla Polizia d’oltralpe poiché aveva tentato di fare ingresso in quello stato privo della documentazione necessaria, il quale, da successivi controlli esperiti da personale di questo Settore Frontiera, risultava essersi allontanato arbitrariamente dalla comunità in cui era stato collocato, quale misura cautelare, dal Tribunale per i Minorenni di Bologna, motivo per il quale veniva aggravata la misura e disposta la collocazione presso un istituto penitenziario minorile per un mese.
– Arresto di un cittadino tunisino, G. J. di anni 35, fermato presso la barriera autostradale di Ventimiglia mentre viaggiava a bordo di un autobus proveniente da Marsiglia e diretto a Roma, il quale, destinatario di un provvedimento di Respingimento alla frontiera e del relativo Ordine del Questore di Trapani di lasciare il territorio dell’U.E. non ottemperava facendo rientro in Italia prima che fossero decorsi i termini previsti dal provvedimento stesso.

– Arresto di due cittadini algerini B.F. di anni 45 e M.D. di anni 33, per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, “passeur”; a seguito ad una segnalazione giunta alla sala operativa di questo Settore Frontiera, in merito al fatto che un’autovettura con targa francese aveva da poco caricato dei clandestini a bordo, mentre si trovava nella piazza antistante la locale stazione ferroviaria. Una nostra pattuglia presente presso la barriera autostradale di Ventimiglia, prontamente intercettava e fermava il veicolo segnalato, sul quale, oltre al conducente, vi erano quattro clandestini a bordo, uno dei quali veniva peraltro tratto in arresto perché destinatario di un provvedimento di respingimento alla frontiera e del relativo ordine del Questore di Cagliari di lasciare il territorio dell’Unione Europea non ottemperava facendo rientro in Italia prima che fossero decorsi i termini previsti dal provvedimento stesso, e gli altri messi a disposizione della Questura di Imperia.

– Arresto di un cittadino della Mauritania C.T., di anni 33, poiché controllato mentre scendeva da un treno proveniente dalla Francia ed in possesso di un documento d’identità contraffatto, in quanto carente sotto il profilo delle caratteristiche di sicurezza, che gli avrebbe permesso di circolare liberamente nello spazio Schengen.

– Arresto di un cittadino algerino, A.A., di anni 27, per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, nonché per il danneggiamento dell’autovettura della Polizia di Stato con il quale è stato accompagnato in ufficio, l’uomo infatti, inizialmente non ottemperava alle molteplici richieste di esibire un proprio documento identificativo da parte di personale di questi Uffici, tentando eludere i controlli per salire su un treno diretto in Francia e, una volta fermato dagli operatori, inveiva contro di essi, colpendoli più volte con pugni e calci, provocando loro anche delle lesioni.