Il punto

Ventimiglia, intervento del procuratore Lari su Maglio 3. Avvocato Bosio: «Non si banalizzino le argomentazioni dei giudici»

In merito alle dichiarazioni del procuratore di Imperia in un incontro con gli studenti, il noto penalista replica: «Ai giovani insegniamo le regole di uno Stato di diritto»

marco bosio

Ventimiglia. «Sono rimasto molto colpito dalle dichiarazioni del procuratore che ha usato parole molto dure nei confronti dei giudici che avevano assolto gli imputati nel processo Maglio 3. Non voglio entrare nel merito della questione, che conosco e che è molto complessa, e non sono neppure interessato ai processi mediatici, ma trovo ingiusto tale atteggiamento nei confronti di giudici seri e preparati che hanno compiuto quelle valutazioni».

A dichiararlo è l’avvocato Marco Bosio, tra i più noti penalisti in provincia di Imperia (e non solo), presidente della Camera Penale Imperia-Sanremo, nonché legale di molti degli imputati del processo Maglio 3, assolti in primo e secondo grado, con sentenze annullate dalla Cassazione, che ha chiesto un processo d’Appello bis a seguito del quale in nove sono stati condannati in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Ieri, in occasione di un incontro organizzato dall’associazione “Libera contro le mafie” con gli studenti delle scuole superiori di Ventimiglia, il procuratore della Repubblica di Imperia, Alberto Lari, ha parlato a lungo dell’iter processuale legato all’inchiesta Maglio 3, citando frasi riportate nelle motivazioni della Suprema Corte. Parole pesanti, che non hanno lasciato indifferente il penalista. «Come sa il procuratore – spiega Bosio – Gli arresti giurisprudenziali sul punto erano e sono diversi e contrastanti e oggi è intervenuta anche la Cassazione a sezioni unite sul tema della esteriorizzazione del metodo mafioso. In primo e secondo grado la valutazione dei fatti e la loro qualificazione giuridica in relazione al paradigma normativo di cui all’articolo 416 bis cp ha portato all’assoluzione. La Cassazione ha dato una diversa lettura e vi è stato annullamento con rinvio e poi la condanna». «Non è il caso di banalizzare le argomentazioni dei giudici del merito anche perché erano ancorate a orientamenti giurisprudenziali convincenti e non ad analisi sociologiche – conclude l’avvocato – Queste sono le regole di uno stato di diritto. Insegniamo questo ai giovani».

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