Taggia senz’acqua e durerà giorni. Casualità o sabotaggio?
«Potrebbe essere frutto di qualche sversamento fatto da ignoti di prodotti come solventi che vanno ad alterare gli equilibri dei nostri acquedotti, ma è presto per poterlo dire», ha dichiarato il sindaco Conio
Taggia. «Siamo in contatto con l’Asl e l’Arpal per cercare di comprendere la fonte di questo inquinante. Speriamo che questa situazione si ridimensioni al più presto, ci ha colto di sorpresa e dobbiamo capire le cause e la natura, vorrei escludere l’origine dolosa di questo atto che potrebbe essere frutto di qualche sversamento fatto da ignoti di prodotti come solventi che vanno ad alterare gli equilibri dei nostri acquedotti, ma è presto per poterlo dire». Con queste parole il sindaco di Taggia Mario Conio commenta la situazione dell’acquedotto, protagonista di un inquinamento dovuto a un agente chimico chiamato 1,2,3-Tricloropropano, tossico e potenzialmente cancerogeno.
Nella tarda mattinata il Comune tabiese ha provveduto ad informare la popolazione chiedendole di non usare l’acqua per alcuno scopo. Nel frattempo proseguono le verifiche per comprendere la reale entità del fenomeno e se sia coinvolta l’intera rete idrica comunale, ma si pensa che la crisi idrica non terminerà nella giornata di oggi, la situazione infatti potrebbe durare diversi giorni.
Dopo il posizionamento di due autobotti per fornire acqua potabile ai cittadini, una a Taggia in piazza 4 Novembre e una ad Arma in Villa Boselli, Rivieracqua in concerto con il Comune si sta adoperando per l’installazione di due ulteriori cisterne: una a Levà nell’ex parcheggio Lentisco e una in zona Borghi adiacente all’area giochi.
Tensione tra i titolari di bar e ristoranti a Taggia: «Parlo a nome mio e di tutti gli esercenti di Taggia perché tutte le attività usano l’acqua – ha dichiarato Angelo, titolare del bar Tiffany – . La stiamo vivendo malissimo perché non è la prima volta che succede e non si capisce perché non si pone definitivamente rimedio a questa questione. Avremo dei danni non indifferenti e aspettiamo fiduciosi che qualcuno risolva la situazione al più presto perché se va avanti per giorni dovremo fare un’azione collettiva nei confronti di qualcuno. Possiamo andare avanti per pochissimo, oggi siamo rimasti, ma sostanzialmente abbiamo le cambe tagliate per il 90% dei prodotti, usiamo i bicchieri di carta perché non possiamo lavarli».