Sanremo, Liguria Popolare sui ritardi nei lavori del palasport: «Ditte locali a rischio tracollo»
“Il gruppo dei consiglieri Artioli e Correnti presenta un ordine del giorno per la tutela delle ditte locali, subappaltatori e subfornitori”
Sanremo. «Liguria Popolare, tramite i suoi consiglieri Andrea Artioli e Piero Correnti, mentre l’assessore ai lavori pubblici del Comune prosegue nei suoi annunci sulla ultimazione del plesso sportivo di Pian di Poma, già in ritardo sul termine previsto di ultimazione dei lavori senza che sia stata trovata ancora una ditta per la loro esecuzione, dopo la estromissione di quella precedente con l’ennesimo contenzioso giudiziario, ha presentato un ordine del giorno per la tutela delle ditte locali, subappaltatori e subfornitori, che nel frattempo non sono stati pagati con concreto rischio di tracollo finanziario e perdita di posti di lavoro.
Ci si augura che l’amministrazione esca dal circolo vizioso in cui si è infilata, costellato di annunci, cause, retromarce e progetti bloccati, e finalmente realizzi qualcosa di concreto oltre alla rotonda della foce, unica piramide realizzata negli 8 anni dei disegni faraonici di una amministrazione incapace di portare a termine un progetto, come le vicende Albergo di Portosole e Casa Serena hanno dimostrato, entrambe gestite da assessori in quota PD trasmigrati poi nel grande calderone del civismo opportunista».
Ecco il testo dell’ordine del giorno presentato:
“I sottoscritti consiglieri comunali propongono la approvazione del seguente ordine del giorno, il consiglio comunale considerato il ritardo nella esecuzione dei lavori per la realizzazione del nuovo plesso sportivo di pian di Poma; Rilevato che i rapporti con la ditta appaltatrice che aveva avviato i lavori sono evoluti in un contenzioso giudiziario;
Preoccupato che la gestione inadeguata della pratica da parte dell’amministrazione possa determinare ulteriore ritardo; Preoccupato altresì che la stasi attuale dei lavori e il procrastinarsi del contenzioso con la ditta appaltatrice possa determinare la conseguente crisi dei pagamenti sull’intera filiera dei subappaltatori e subfornitori anche locali;
Impegna la amministrazione in persona del sindaco e dell’assessore ai lavori pubblici , quali responsabili politici dell’intera operazione, a convocare con urgenza l’istituto bancario con cui è stato stipulato il leasing in costruendo , la ditta appaltatrice, i subappaltatori e subfornitori per ricercare una soluzione che consenta di assicurare il pagamento a imprese subappaltatrici e subfornitrici dei lavori fino a oggi realizzati al fine di prevenirne la crisi con le conseguenti ricadute negative anche sul piano occupazionale”.